di Gianluca Ginella
Morte del piccolo Jason, la Corte d’assise di Macerata ha deciso di affidare ad un team di consulenti la perizia psichiatrica su Katia Reginella che sara guidato da un super consulente, Ugo Fornari. Così hanno deciso i giudici al termine di una udienza molto tesa in cui è stato sentito il perito Pierluigi Andreoni, lo psichiatra a cui era stata affidata la perizia sulla madre di Jason, accusata del delitto del piccolo insieme al marito Denny Pruscino. Una perizia che non ha convinto del tutto i giudici e che apriva la strada di un possibile proscioglimento per Reginella.
Perché il perito oggi ha detto due cose fondamentali: “Katia Reginella non era in grado di intendere e di volere al momento del fatto”, per via di “scompensi psicopatologici” che ha portato ad un “elemento di confusione che ha inciso fortemente sulla capacità di intendere e di volere”. Così lo psichiatra che ha evidenziato inoltre che “Reginella non è in grado di partecipare al processo”. Nella perizia ha inoltre rilevato che la ragazza “ha un ritardo mentale moderato, con un quoziente d’intelligenza di 49” su una scala che va da 20 a 110. “A mio avviso tutto quello che è stato desunto, scritto, intercettato, non è stato fin qui inteso sotto questo profilo” ha detto Andreoni. E su quando morì il piccolo Jason, la donna “ha vuoti di memoria, mi ha detto che è morto tra le sue braccia. Con lei parlare di quel fatto è come se parlassimo di cose normali, semplici” e ha sottolineato che Reginella “ha una anaffettività enorme, un distacco emotivo enorme, una difficoltà cognitiva enorme”. La perizia è stata contestata dal pm Cinzia Piccioni. Che ha rilevato come il consulente non abbia analizzato alcuni atti del processo, e un paio di intercettazioni dalle quali si evincerebbe, a detta del magistrato ascolano, che Reginella comprendeva perfettamente quello che stava accadendo.
“Vi chiedo di valutare tutto nella vostra decisione, la perizia pecca, quantomeno, di apoditticità” ha detto il pm, che ha chiesto o un approfondimento della perizia o che venisse nominato un pool per svolgere una nuova consulenza. Una richiesta che è stata accolta dalla Corte d’assise, che dopo alcune ore di camera di consiglio oggi pomeriggio ha rilevato come vi fossero delle incongruenze nella perizia. Ora a fare chiarezza arriverà una superperizia, che è stata affidata allo psichiatra torinese Ugo Fornari che a sua volta nominerà i consulenti che faranno parte del pool. Fornari si è occupato di alcuni dei più importanti casi, svolgendo perizie su Anna Maria Franzoni, Pietro Pacciani, Gianfranco Stevanin e Donato Bilancia. Il conferimento della perizia sarà affidata nella prossima udienza del processo, fissata per il 16 dicembre. “Non abbiamo paura di perizie” ha detto l’avvocato Vincenzo Di Nanna che difende Reginella. La ragazza a ottobre ha perso la madre, Luisa Di Germanio, stroncata da un male incurabile. Pruscino al processo è assistito dagli avvocati Felice Franchi e Vittorio D’Angelo.
Jason Pruscino era scomparso da Folignano, nell’Ascolano, dove viveva con i genitori, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio del 2011. Al processo sono emerse testimonianze che ricondurrebbero la scomparsa all’8 di luglio. Al momento al centro del processo c’è il fatto se il piccolo sia stato ucciso dal padre, che lo avrebbe gettato a terra in un raptus di gelosia o se sia caduto dalle braccia della madre. Di certo c’è che in seguito i genitori avevano occultato il corpo del neonato, che non è stato mai ritrovato. Jason quando scomparve aveva solo due mesi.
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