(Foto Valentino Paoletti, Emmegi)
Si era temuto sino all’ultimo: la pioggia aveva fatto tremare fans e botteghino. Poi il sereno, l’asciutto e gli ultimi biglietti acquistati fino a qualche minuto prima delle 21.30, l’orario fissato d’inizio per l’attesissimo concerto di Patti Smith, un’altra grande leggenda vivente della musica mondiale e del rock che ha acceso ieri sera l’arena maceratese. Grande rigore degli organizzatori; chi è arrivato con qualche minuto in ritardo è stato fatto attendere fino ad uno degli intervalli previsti del concerto. Anche se lei, la ‘sacerdotessa’ di Chicago, presente nella Hall of Fame, pause non ne ha fatte alcuna. Dalle 21.45 alle 23.20, una ventina di successi da mozzare il fiato con un teatro all’aperto sold put in ogni ordine di posti. Tantissimi i giovani, e pure i giovanissimi: dai 15 ai 20 anni a testimoniare del feeling di questa immensa artista ‘sempreverde’ che anni fa era stata anche sul palco di Musicultura a Recanati.
Abbigliamento casual, eppure così adeguato, di un’eleganza tagliata per lei, Patti Smith (che aveva acceso i cuori, 300 le presenze, agli Aperitivi Culturali degli Antichi Forni, domenica a mezzogiorno, riservandosi poi un aperitivo tutto per sè alla ‘Tazza d’oro di Carmela Santone in via Lauri) ha partecipato intensamente alla maceratesità dell’evento. Ha cantato pure in italiano, si è rivolta in inglese al pubblico parlando della bella accoglienza che le aveva riservato la citta, ha dedicato un brano a Verdi, per il bicentenario ed un altro a Puccini. Senza dimenticare un commovente omaggio ad Amy Winehouse. Poi, sullo stile del Living theatre, ha fatto ciò che nessun’altra guest start aveva fatto allo Sferisterio. Mentre la sua band suonava lei è scesa dalla parte destra del palco, attraversando la platea, rasente al golfo mistico e risalendo poi dalla parte opposta. Applausi a scena aperta, Patti Smith ha conquistato il cuore algido dei maceratesi e di tantissimi suoi fans venuti da ogni parte d’Italia per ascoltarla e che poi si sono persi nel ‘deserto’ della città di notte (pochi i locali aperti, tra questi Il Pozzo che all’improvviso ha fatto anch’egli sold out in questa notte di mezza estate di scarse frequentazioni, data la crisi e nonostante la stagione lirica).
Sul palco la sacerdotessa del rock ha ripercorso tutti i propri successi, dove l’impegno sociale va di pari passo con la poesia, a cominciare dall’ultimo album ‘Banga’. Poi l’atteso viaggio nel tempo con le leggendarie ‘People have the power’, ‘Because the night’, ‘Dream of life’, ‘Horses’ e via elencando. C’è stato posto anche per i sentimenti. Patti Smith ha voluto ricordare il padre: ieri sarebbe stato il suo compleanno. Gli anni passano, e il cuore rimane sempre grande: la gente dello Sferisterio, la ‘sua’ gente ha capito: ed ha applaudito ancora la ‘sua’ sacerdotessa dalla grande anima.
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GRANDE <3
Veramente un peccato non poter esserci stato.
Una grande, anzi Grande, in tutti i sensi… Altro che X-Factory e altri spettacoli di plastica simili
Il concerto è stato bellissimo ma l’ultimo album si chiama “Banga” e non “Bunga” come avete scritto nel sottotitolo 🙂 Simpatico lapsus……eheh!
Bellissimo concerto.. non capita tutti i giorni di avere una come Patti Smith a Macerata, altro che Amici e Xfactor!!