di Laura Boccanera
E’ mistero attorno ad una sparatoria avvenuta questa notte all’1,05 in via Indipendenza al civico 88. Due i colpi partiti da un’arma da fuoco: il primo si è conficcato nella targa dello studio dentistico Crupi, mentre il secondo ha colpito il portone, perforato la vetrata e si è conficcato all’interno del muro, sul lato sinistro, vicino all’ascensore dopo essere stato deviato dall’inferriata del corrimano delle scale. Nella palazzina ci sono sei abitazioni, uno studio legale, quello dell’avvocato Stefano Maggini, che si occupa di diritto di famiglia e lo studio del dentista Filippo Maria Crupi.
I colpi non hanno ferito o colpito nessuno e la Polizia, giunta sul posto questa mattina su segnalazione degli inquilini indaga a tutto campo. Non si esclude l’atto intimidatorio e per questo sono stati sentiti sia il dentista che il legale. Preoccupati e allibiti per l’accaduto i residenti che spiegano come quella palazzina sia tranquilla con famiglie che abitano lì da anni. Stanotte tutti hanno sentito gli spari, ma scambiandoli per petardi o per una ragazzata non hanno dato troppo peso alla cosa. Solo una signora che abita in una palazzina davanti si è subito affacciata dalla finestra, ma non ha notato nessuno sulla strada. Del gesto, comunque, gli inquilini si sono accorti solo questa mattina. Quando hanno visto i proiettili. La polizia sta raccogliendo le testimonianze. Secondo una prima ipotesi i due colpi sarebbero stati sparati da una distanza piuttosto ravvicinata, e in rapida successione, o dal marciapiede o da una macchina in transito lungo la strada. La polizia al momento non avrebbe trovato bossoli. E questo farebbe pensare che i colpi possano essere stati sparati da un’auto. Potrebbero essere utili ad identificare i responsabili dell’accaduto le telecamere di sorveglianza del vicino bar e dell’istituto di credito che si trova alla fine della strada, prima del sottopasso.
L’avvocato Maggini, come detto, è stato sentito insieme al dentista, per capire se il gesto sia legato alla sua attività. “Io mi occupo di diritto di famiglia, di minori, e non tratto penale – spiega Maggini –. La polizia mi ha chiesto se pensavo ad una intimidazione per la mia attività, tutto è possibile, ma non ho mai ricevuto minacce o segni di scontentezza da parte di clienti. Sono anche volontario in un consultorio familiare della diocesi, lì si seguono casi di persone disperate, ma sono persone che cerchiamo di aiutare e non mi viene in mente qualcuno che possa aver fatto un gesto simile. Non sono preoccupato, lo sono per la pericolosità del gesto”. Gli inquirenti stanno seguendo una pista, anche se non si escludono altre ipotesi investigative che sono tuttora al vaglio. La più plausibile al momento sembra essere quella dell’intimidazione: a suffragare l’ipotesi ci sarebbero quei due colpi così piazzati e la volontà di colpire la porta. I bossoli non sono stati ritrovati e si presume che l’arma utilizzata possa essere una pistola di grosso calibro (una calibro 9 o calibro 357).
“Escludo che possa trattarsi di qualcuno che ce l’abbia con noi – ha riferito Angela Crupi sorella del dentista, che lavora nello studio– non abbiamo motivi per pensare diversamente, né nell’ambito professionale, né in quello personale delle amicizie, non abbiamo mai avuto problemi. Certo è un gesto inquietante, pensare di arrivare qui ora non è facile ti senti ferita e insicura. E’ andata bene che l’inquilino del piano di sopra fosse rientrato qualche attimo prima e che nessuno fosse sceso in quel preciso momento”. “Qui c’è tutta gente tranquilla, sembra incredibile quello che è successo – commenta invece la titolare del negozio di giocattoli Scoponi che si trova proprio sotto la palazzina – oggi in tanti mi sono venuti a raccontare ed ero incredula. C’è veramente da preoccuparsi”.
(servizio aggiornato 12,50)
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