False fideiussioni per 51 milioni
Truffato il Comune di Civitanova

Dieci broker sono stati denunciati per abusivismo finanziario. Al funzionario dell'Ente Maurizio Scarpecci è contestato l'abuso d'ufficio, ma il dirigente del servizio urbanistica dichiara di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Emesse 40 polizze false e prive di copertura patrimoniale

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di Laura Boccanera

Maxi truffa per 51 milioni di euro ai danni del Comune di Civitanova. Denunciate 11 persone, dieci broker finanziari e il funzionario pubblico Maurizio Scarpecci. I broker, tutti residenti nelle provincie di Napoli, Teramo, Foggia, Monza Brianza, Milano, Varese, Avellino, Roma, Chieti e Ascoli Piceno sono indagati con l’accusa di abusivismo finanziario, in relazione all’ emissione di polizze fideiussorie false presentate al Comune per un capitale garantito pari a 51 milioni di euro. La maxi operazione della Guardia di Finanza denominata “Easy Warranty 2” prende avvio circa un anno e mezzo fa sulla base dell’autonoma sezione antiriciclaggio delle fiamme gialle ed è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata. Nel corso di questo anno e mezzo di indagini sono stati ascoltati diversi funzionari pubblici, politici e consiglieri comunali che a vario titolo avevano segnalato, anche a mezzo stampa, le anomalie delle fideiussioni sul caso Civitapark. L’ultima segnalazione in ordine di tempo, quella del M5s trasmessa alla Gdf quando già le indagini sul caso erano partite da mesi. Indagini che hanno permesso di ricostruire l’intera filiera delle truffe messe in atto dal 2009 da due società di intermediazione finanziaria con sede a Napoli e Roma, aggirando le norme del Testo Unico Bancario, attraverso la promozione e la stipula con alcune imprese edili di circa 40 polizze fideiussorie false e prive di reale copertura patrimoniale.

Le polizze erano state presentate al Comune di Civitanova  dalla Civitapark a garanzia dell’esecuzione e nei tempi previsti, della nuova fiera e di un nuovo centro commerciale. Gli investigatori, nell’ ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno riscontrato che i due intermediari finanziari che hanno emesso le polizze non avevano i requisiti di legge previsti e che il capitale sociale non era stato versato con disponibilità patrimoniali concrete, ma con il conferimento di titoli “spazzatura”.

Analogamente abusiva è risultata l’attività posta in essere dai “broker” intervenuti nel collocamento delle polizze incriminate alle società lottizzanti, che le hanno poi presentate in Comune, dove i dirigenti ed i dipendenti preposti, in violazione al Codice dei Contratti Pubblici ed alla stessa Convenzione Urbanistica a suo tempo stipulata, le avevano accettate senza verificarne preventivamente i previsti requisiti normativi, esponendo l’Ente a grave danno e avvantaggiando di fatto le imprese costruttrici che le avevano presentate. Le fidejussioni, proprio per la loro funzione di garanzia dell’Ente Pubblico, dovevano essere rilasciate da un primario istituto di credito o assicurativo ovvero da intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale all’epoca vigente, autorizzati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. E in merito a questo mancato controllo è arrivato l’avviso di garanzia anche nei confronti del dirigente comunale che quelle polizze aveva firmato. Per lui l’accusa è di abuso d’ufficio.

La Civitapark e il Comune sono al momento parte lesa nel processo, ma le indagini della Guardia di Finanza non si fermano qui. L’operazione portata a termine questa mattina non è che il primo stralcio di un’inchiesta che potrebbe allargarsi anche da altre società che hanno fatto firmare polizze fideiussorie con il Comune. L’ipotesi è che potrebbe anche configurarsi un danno erariale per l’ente.

La politica al momento però se ne lava le mani e rimanda le responsabilità ai tecnici: Massimo Mobili che era sindaco nel 2009 quando le prime polizze vennero firmate si dichiata all’oscuro di tutto: “a me hanno sempre detto che le polizze presentate erano in regola con le leggi vigenti. Ad occuparsi delle verifiche erano i dirigenti del settore urbanistica e il segretario comunale. Io non ne sapevo nulla, non era di mia competenza”. Sconcerto da parte dell’attuale sindaco Tommaso Corvatta, anche perché il prossimo consiglio comunale è chiamato a votare la proroga della data di consegna per la Civitapark: “siamo ovviamente interessati all’accertamento della verità – ha detto –  e fin da subito, appena abbiamo appreso che la Gdf stava svolgendo delle indagini in merito, abbiamo reso dichiarazioni spontanee. Abbiamo piena fiducia nei dirigenti e amministratori attuali e auspichiamo che la vicenda giudiziaria non favorisca un’ulteriore empasse, ovviamente però l’accertamento della verità è una priorità”. Vista la scadenza del consiglio e della necessità di proroga il sindaco però va cauto: “la società deve produrre fideiussioni valide, solo allora concederemo la proroga”.

Si trincera dietro un no comment il dirigente del Comune di Civitanova Maurizio Scarpecci, a capo del  Servizio Urbanistica,  che dichiara di non aver ancora ricevuto l’avviso di garanzia e di apprendere le uniche informazioni dalla stampa preferendo al momento non rilasciare dichiarazioni, almeno fino a quando non gli sarà notificato l’atto.

(Servizio aggiornato alle ore 18.25)



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