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Contenzioso con l’impresa edile
L’US Tolentino si difende in tribunale

CALCIO - La società cremisi si trova coinvolta in un procedimento legale che la vede contrapposta alla Soico di San Ginesio. L'amministratore Marinelli: "I fatti risalgono al 2005, quando c'era un'altra proprietà". Il 18 settembre l'udienza a Macerata

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L’amministratore delegato del Tolentino Bruno Marinelli

di Filippo Ciccarelli

Non inizia nel migliore dei modi il campionato del Tolentino, che alla vigilia della nuova stagione d’Eccellenza è scossa da vicende extracalcistiche che potrebbero influire in maniera molto marcata nell’ambiente cremisi. Da un lato c’è la delusione del tifo organizzato: i supporter della Pallorito, infatti, hanno espresso il loro disappunto per un mercato giudicato deludente (leggi l’articolo), scegliendo di non tifare per i primi 45′ nel match contro la Fermana. Dall’altro una vicenda giudiziaria dai contorni ancora da definire, che risale a 7 anni fa, quando la ditta Soico di San Ginesio realizzò una serie di lavori al campo sportivo Sticchi, casa del settore giovanile. In ballo ci sono 240mila euro: cifra da saldare, secondo l’impresa edile, conto già pagato secondo il sodalizio cremisi. In ogni caso la Soico si sarebbe tutelata chiedendo il pignoramento del cartellino dei 49 giocatori la cui proprietà è del Tolentino calcio; una richiesta, a 24 ore dall’avvio del campionato, che getta scompiglio nell’entourage di mister Zaini. Roberto Chiavari, direttore generale dei cremisi, puntualizza così la vicenda: “Non abbiamo ricevuto alcun documento ufficiale che attesti questo pignoramento; ci siamo rivolti alla Federazione che ci ha confermato la possibilità di far scendere in campo i nostri

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Roberto Chiavari, direttore generale del Tolentino

giocatori, com’è giusto che sia. Non posso dire nulla in merito alla faccenda legale, in ogni caso proveremo la nostra correttezza in tribunale”. E il termine per l’intervento della giustizia civile è molto vicino: il prossimo 18 settembre, nel foro di Macerata, si terrà l’udienza in cui il Tolentino e la Soico porteranno la documentazione per far valere le proprie ragioni.  Mentre, in un clima surreale, si avvicina il big match con una Fermana dalle rinnovate ambizioni di primato, il sodalizio cremisi approfondisce la questione con una nota dell’amministratore unico Bruno Marinelli:

L’Us Tolentino è vittima di una situazione risalente nel tempo (anno 2005, con diversa presidenza) in alcun modo addebitabile all’attuale proprietà e dirigenza societaria.  La società si è informata presso l’allora direzione dei lavori ed ha potuto constatare che l’impresa Soico non ha diritto a rivendicare alcunché per i lavori pretesi. Appare infatti strano che a fronte di un credito di tale entità, la Soico abbia rivendicato gli importi solo a distanza di molto tempo.  In ogni caso informiamo che nelle competenti sedi giudiziarie stiamo facendo valere le nostre ragioni e siamo sicuri della bontà della nostra azione. Da ultimo precisiamo che su presentazione di ulteriore documentazione proveniente dalla direzione dei lavori, il Giudice competente, con urgenza, pur avendo a suo tempo negato la sospensiva per la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo, ha fissato una nuova udienza che sarà a breve discussa (il prossimo 18 settembre, ndr).  La società è rammaricata per quanto avvenuto ma è ferma nel sostenere le proprie ragioni, facendo presente che di certo non si fermerà di fronte a queste forzature che coinvolgono e danneggiano una sana attività sportiva.  E’ chiaro che presenteremo poi opposizione anche per il pignoramento dei calciatori in organico, quando avremo contezza del merito del  provvedimento e degli atleti interessati“.

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I tifosi del Tolentino

 



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