I lavoratori della Cerquetti in Comune
Confermato lo sciopero a oltranza

CIVITANOVA - I rappresentanti sindacali hanno incontrato il sindaco Mobili che ha chiarito la situazione debitoria dell'ente

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I lavoratori della Cerquetti davanti a palazzo Sforza

di Laura Boccanera

Questa mattina hanno picchettato anche l’ingresso di Palazzo Sforza, gli operai della ditta Cerquetti che da 5 mesi attendono lo stipendio  e che la settimana scorsa hanno manifestato davanti ai cancelli dell’azienda civitanovese. Con i sindacati i 26 operai hanno presidiato il Comune in attesa di un incontro con il sindaco Massimo Mobili dal momento che il Comune è tra i debitori della ditta per alcuni lavori appaltati. Un incontro che viene definito “positivo” dalle maestranze dal momento che il Comune ha promesso di accelerare ove possibile e nel rispetto dei tempi di legge i crediti dovuti, anche se in realtà l’importo sarebbe inferiore rispetto a quanto immaginato dagli operai. “Oggi abbiamo avuto una bella sorpresa – dichiara Massimo De Luca della Fillea Cgil di Macerata – in quanto il Comune ci ha spiegato che il credito vantato dalla ditta in realtà è minore rispetto a quanto ci aspettavamo. L’incontro comunque è stato positivo, il sindaco ci ha assicurato che valuterà la situazione sulla base delle norme”.

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Il presidio davanti ai cancelli della fabbrica

Il problema semmai è relativo alle spettanze dovute per i lavori in corso di realizzazione sul lungomare nord: la liquidazione di una parte del dovuto infatti sarà erogata solo alla consegna di uno step di avanzamento lavori non ancora raggiunto, prima di allora niente potrà essere versato alla ditta e con i lavoratori in sciopero la possibilità di vedere erogato il credito è nulla. I sindacati sono ora al lavoro per capire a quanto ammontano i crediti dovuti da parte di altri comuni (in ballo anche Porto Potenza e Osimo) e di alcuni soggetti privati. Al termine dell’incontro sotto i portici si è tenuta anche l’assemblea sindacale che ha confermato lo sciopero ad oltranza: “i crediti sono sufficienti per soddisfare le richieste dei lavoratori – aggiunge Walter Paolucci della Cisl – e noi esigiamo che le prime liquidità riscosse vadano ai dipendenti e non per appianare altre situazioni finanziarie, chiediamo il versamento, subito, di almeno una mensilità arretrata e delle tranche del piano di rientro per i licenziati. Se ci saranno le condizioni i dipendenti torneranno al lavoro, altrimenti lo sciopero continua. Nessuno vuol far chiudere l’azienda, ma che venga versata almeno una mensilità, altrimenti si andrà al pagamento in solido”. Ad oggi sono 14 i lavoratori in forze, mentre 9 sono stati licenziati e 3 si sono dimessi per giusta causa.



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