Il maceratese Gentili espone a Loreto
l’opera “Un Aquila per l’Aquila”

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Rimarrà esposta fino al 6 gennaio nella piazza del Santuario di Loreto  l’opera scultoria “Un Aquila per l’Aquila” di Giuseppe Gentili, simbolo della ferita inferta dal terremoto alla  terra abruzzese, ma anche della speranza e della forza che la caratterizzano. L’imponente opera scultorea dell’artista maceratese  ha iniziato da Macerata, nella primavera di quest’anno, il suo viaggio attraverso le città  italiane toccando poi Ripatransone, Civitanova Marche, Ancona, Potenza Picena, L’Aquila, Cortina D’Ampezzo, Tolentino e Roma. In Vaticano l’opera è stata benedetta da papa Benedetto XVI che ad ottobre ha ricevuto lo scultore maceratese in un incontro privato,  durante il quale Gentili ha spiegato al santo Padre il significato della scultura, simbolo della città ferita dal terremoto e il suo scopo benefico. Non è la prima volta che Giuseppe Gentili giunge in Vaticano. Lo scultore già nel 2002 era stato ricevuto da papa Giovanni Paolo II cui aveva donato l’opera “Varano”, attualmente ospitata nei Musei vaticani. In occasione della visita a Benedetto XVI per la benedizione di “Un’aquila per L’Aquila”, l’artista ha donato al pontefice la scultura “Porte del Purgatorio”, che ha ottenuto la medaglia d’oro del Cento dantesco di Ravenna alla 12° Biennale internazionale del bronzetto dantesco del 1996.

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Dopo Loreto la scultura di Gentili  –  alta 80 cm e larga 120 cm per un peso complessivo di cinque quintali – toccherà  Venezia, Napoli e Palermo e a primavera sarà trasferita a Berlino, prima di essere battuta all’asta per raccogliere fondi da destinare al restauro dei beni culturali e artistici abruzzesi, tramite l’Ufficio del vice commissario per la tutela dei beni culturali nel territorio colpito dal sisma. Giuseppe Gentili e un’artista che fa della scultura la ragione dei suoi valori, della coscienza e dell’impegno civile, una ribellione all’indifferenza e al conformismo. Insieme all’Aquila per l’Aquila, un’altra sua importante opera “L’uomo di Sarajevo” è al centro di un progetto internazionale, curato dall’associazione Arte per le Marche, che porterà l’opera-simbolo contro la guerra e le divisioni etniche dell’ex Jugoslavia nella città di Sarajevo a fine 2012, al termine di una serie di istallazioni nelle maggiori città dell’Adriatico. “Un personaggio misterioso ed affascinante – scrive Aldo Forbice di Giuseppe Gentili  – amico di Charlie Chaplin e di Federico Fellini, un lupo solitario che ha scelto la scultura come arma per combattere le sue battaglie per la vita, la pace, la giustizia, la libertà. (…) Vorrebbe cambiare il mondo questo artista. Ma, per fortuna, quel mondo di violenze, consumismo e di omertà, non ha cambiato lui. E per lui parlano, anzi gridano, le sue opere, come Don Chisciotte (un’autentica rappresentazione di sé stesso), l’uomo di Sarajevo, che denuncia gli orrori della guerra, di tutte le guerre”.

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