“Civitanova sarà un’eccellenza nella sanità”
Si punta su allergologia, urologia e chirurgia

Il direttore dell'Area Vasta Enrico Bordoni fa il punto e presenta i progetti per il 2012

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ospedale1-252x300di Laura Boccanera

Ospedale diffuso, riorganizzazione dei percorsi strutturali e assistenziali e rafforzamento delle eccellenze di reparto. Questo nel futuro dell’ospedale di Civitanova: dopo la nascita dell’area Vasta il direttore Enrico Bordoni questa mattina ha incontrato la stampa per fare il punto dopo le recenti modifiche al settore sanitario e le polemiche emerse nei mesi scorsi sul reparto di oncologia e sulla scelta di affidare la direzione al nosocomio maceratese. Ma il direttore a pochi mesi dall’insediamento è soddisfatto e guarda con ottimismo alla gestione. E tra i primi termini coniati c’è quello di “ospedale diffuso”, ovvero una messa in rete dei servizi integrati offerti all’utenza non più in un’unica struttura, ma su più presidi. “il 2012 sarà un anno di riorganizzazione – ha detto Bordoni  – volto sia alla realizzazione di percorsi e progetti già avviati, sia all’implementazione delle reti cliniche di area vasta 3. Uno scenario stimolante, ma anche impegnativo e Civitanova avrà un ruolo di eccellenza, anzi sarà proprio l’occasione per far emergere le professionalità a disposizione di tutta l’area vasta. E tra i numeri che segnano il rilancio ci sono quelli di allergologia, urologia e chirurgia.  Con circa 20mila prestazione annue Allergologia, guidata dal prof. Stefano Pucci rappresenta il centro più apprezzato a livello regionale, tanto da registrate una mobilità attiva elevata. “Grazie ad una gestione diversificata sulla base di emergenze ed urgenze – ha spiegato il dottor Pucci – riusciamo a dare una risposta anche entro 48 ore per i casi di emergenza e anche per le urgenze la risposta è rapida”. E’ passato da 749 interventi a 911 in 3 anni il dottor Enrico Caraceni, primario di urologia: “per peso degli interventi urologia a Civitanova è al primo posto nelle Marche con una mobilità attiva di 80 casi all’anno”. L’obiettivo per il 2012 è quello di rendere l’attività andrologica ricostruttiva un punto di riferimento dell’area vasta. Soddisfatto dell’operato del team anche il nuovo chirurgo proveniente da Torrette il dotto De Luca arrivato a Civitanova il 1 aprile: “ho trovato un’attività consolidata e un team affiatato, motivato ancora di più dalla possibilità di apprendere nuove tecniche e specializzazioni grazie all’esperienza fatta da me a Torrette nel campo della chirurgia del fegato. Seppur non abbiamo ancora i dati definitivi dell’anno in corso, nei primi sei mesi abbiamo riscontrato un’intensità degli interventi complessi che sono di competenza di Civitanova, mentre la chirurgia di day surgery viene dirottata su Recanati”. E proprio il “peso” ovvero il fattore numerico che misura la complessità degli interventi di chirurgia passa dal valore di 1,1 a 1,3 su 924 interventi effettuati. Numeri che hanno innalzato nella classifica regionale Civitanova all’ ottavo posto da 17esima. L’unità di Medicina si caratterizza invece per una intensa attività di ematologia, il centro gestisce circa 300 ricoveri con diagnosi oncoematologiche. Positivi i numeri anche per l’Otorinolaringoiatria che risulta al primo posto su scala regionale per attività con ben 1310 interventi chirurgici.

Tra le “spine”della riorganizzazione invece ad avere la peggio è il presidio di Recanati che perde il punto nascita pur conservando ginecologia e pediatria. I numeri di parti effettuati infatti sia a Civitanova che a Recanati sono al di sotto della nuova legge che prevede 800 nati all’anno. Troppo pochi a Recanati che non arriva a 500 nascituri e non sufficienti neanche per Civitanova con i 661 parti del 2010 e 576 del 2011 (escluso dicembre). “Abbiamo  a cuore la sicurezza della madri – continua Bordoni – per questo, per soddisfare requisiti di sicurezza concentreremo il percorso nascita accorpando a Civitanova. Tra l’altro in programma c’è anche la redistribuzione di tutta la chirurgia in un unico piano, il primo, dove saranno ubicati chirurgia, urologia, ortopedia e blocco operatorio.

Per quanto riguarda invece il caso di oncologia (già tempo fa al centro delle polemiche per una scongiurata chiusura), Bordoni sottolinea che l’attività si è intensificata grazie all’arrivo del dottor Luciano Latini. Una professionalità che ha permesso al reparto di fare un salto di qualità testimoniato anche dal “ritorno” di pazienti civitanovesi che invece preferivano la struttura maceratese per le terapie. “i locali sono stati ampliati – sottolinea Bordoni – ristrutturati e ultimati il 14 dicembre e attualmente il servizio è garantito da una equipe medica composta da tre unità, un dirigente medico di Civitanova sempre presente e due di Macerata che si alternano nell’erogazione del Servizio sia ambulatoriale che di day hospital”.Se infatti nel 2010 solo il 30% dei civitanovesi sceglieva l’ospedale cittadino, mentre il 70% decideva di curarsi a Macerata, con l’arrivo di Latini il direttore prevede dai primi dati in possesso (un aumento del 10% in pochi mesi) una controtendenza tale da riportare quasi la totalità dei pazienti ad usufruire del servizio.

Nel futuro del nosocomio civitanovese però c’è anche la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica che si eleva su 4 piani il cui cantiere è già partito e che dovrebbe essere consegnato entro la primavera del 2013. Sarà un Dipartimento di emergenza ed accettazione che consiste nell’ampliamento del pronto soccorso e che conterrà anche la radiologia di urgenza, cardiologia, osservazione breve intensiva e Utic. Ma nel 2012 dell’ospedale c’è anche il potenziamento delle risorse umane: entro l’anno infatti verranno indetti i bandi di concorso per il primario di anestesia e del pronto soccorso che quest’anno ha contato 19mila accessi, circa un migliaio in più rispetto al 2010.



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