La lettera di dimissioni di Rolando Angeletti

Rivolgendosi al sindaco dice: "Non posso più tollerare che il mio nome sia utilizzato come mero strumento di lotta politica nei Suoi confronti. Sono rimasto molto deluso dalla maggioranza che sostiene la sua Ammininistrazione"

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Di seguito il testo della lettera di dimissioni  (leggi l’articolo) da presidente dell’Apm di Rolando Angeletti:

Egregio signor Sindaco, è con profondo rammarico che mi trovo costretto a rimettere nelle Sue mani, ed in quelle dell’amministrazione comunale che Lei onorevolmente rappresenta, quel mandato che ho avuto l’onore di ricevere per la guida dell’A.P.M S.p.A.

Tale decisione, che reputo irrevocabile, è determinata da due ordini di motivazioni che oramai, dopo il passaggio di ieri, avanti alla commissione bilancio del consiglio comunale, mi appaiono in tutta la loro evidenza.

Il primo ordine attiene al fatto che il sottoscritto, avulso da motivazioni e logiche “politiche” (purtroppo nel senso meno nobile del termine), non può più tollerare che il proprio nome, la propria onorabilità e la propria professionalità siano utilizzate come mero strumento di lotta politica nei Suoi confronti, che mi ha scelto per tale incarico, cosi da provocare nocumento non solo a me stesso (la questione che meno rileva, in fondo) ma soprattutto all’azienda che ho avuto l’onore di guidare (pur sempre in armonia con il C.d.A), che ho trovato in ottima salute economica e finanziaria (grazie alla precedente ottima gestione del dott. Marco Ciurlanti) e soprattutto dotata di un personale, dal direttore generale all’ultimo degli addetti, con qualità di dedizione e spirito di sacrificio che raramente ho avuto modo di rinvenire nelle mie pluridecennali esperienze aziendali.

A tal proposito, debbo rappresentarLe come ieri, in sede di audizione avanti alla commissione consiliare (leggi l’articolo), luogo che reputavo deputato al massimo grado per affrontare nel merito le problematiche emerse (peraltro con palese approssimazione ed inesattezze di contenuti) negli ultimi giorni sulla stampa locale, io sia rimasto basito per l’assoluto silenzio serbato nell’occasione dai rappresentanti di quella maggioranza che sostiene la Sua amministrazione pensavo che vi fosse interesse a capire e comprendere che il C.dA. ha nei fatti svolto il proprio compito nell’esclusivo interesse della società, quindi del Comune, quindi dei cittadini, tenendo anche presente il ruolo di maggior partner finanziario svolto dal socio unico di Focus (Banca delle Marche Spa) nell’attività operativa dell’azienda.
V4D9598-300x200Solo un consigliere (e non di maggioranza) mi ha espresso la sua piena solidarietà ed ha mostrato di essere scevro da quelle finalità indirette, oggi , dopo la campagna di stampa promossa nei miei confronti, evidentemente e pienamente disvelare nei reali obiettivi: quindi non voglio metterLa in ulteriori difficoltà nel Suo delicato ed impegnativo lavoro, né creare alibi di sorta a chicchessia.
E qui vengo al secondo ordine di motivazioni che rende doverosa la mia pur sofferta scelta (non certamente sotto il profilo dell’interesse personale, posto che ho sempre impostato le mie scelte, compresa la presente a puro spirito di servizio): la volontà di rendermi pienamente autonomo e libero, non gravato dal criterio di responsabilità che una carica come quella sin qui assunta impone, nella difesa della mia onorabilità personale e professionale. Sino ad oggi ho assistito, sulla mia persona, abbattersi una serie di illazioni, pensieri malevoli, dubbi come se la società che avrebbe accettato il ben noto incarico non fosse una S.G.R. di proprietà piena della banca che sostiene il braccio operativo del comune di Macerata, bensì una mia creatura nata per lucrare consulenze di qua e di là: ebbene, senza il fardello della carica potrò, ritenendomi pienamente libero, tutelare il mio nome nei confronti di chi, sino ad oggi forse coperto da motivazioni per così dire “politiche” ma domani non più, intenda continuare in quella attività di lesione (per di più nel merito totalmente ingiustificata come i documenti e la sostanza provano) alla mia persona.
Porti pure la mia decisione, anche immediatamente, che essa non prevede possibilità di ripensamento alcuno, all’attenzione della Sua giunta e dell’intero consiglio, nelle forme che riterrà più opportune.
Nel ringraziarLa per la coerente correttezza con cui ha mostrato di comprendere e difendere il mio operato, Le invio i miei più cordiali saluti.



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