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Andrea Innocenzi racconta
la folle notte di Genova

LA GUERRIGLIA DEGLI ULTRA' SERBI - Era appena arrivato da Macerata per dirigire il Reaprto mobile: "Le responsabilità del filtraggio non sono della Polizia"

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di Matteo Zallocco

“Nessuna responsabilità della polizia italiana negli incidenti di ieri sera a Genova per la partita Italia-Serbia”. Questa la valutazione del Viminale, che sottolinea:  “La polizia, non intervenendo pesantemente, ha evitato una strage”.

Il vero problema è che a Marassi gli ultà serbi sono entrati praticamente indisturbati.  <<Sì ma il filtraggio negli stadi non viene fatto più dalla polizia da diversi anni, ora ci sono gli steward>> chiarisce Andrea Innocenzi che dopo 17 anni a Macerata dal primo ottobre dirige la squadra mobile di Genova e ha coordinato le operazioni in questa folle notte. <<Sento nei media alcune cose non vere – ci dice al telefono – a partire dal fatto che stavamo pensando di entrare nel settore dei tifosi serbi. Non ci abbiamo mai pensato, altrimenti sarebbe scoppiata una guerra. Ci siamo posizionati lì per non far sfondare i vetri che separano la tifoseria dal campo>>.
Il maceratese Andrea Innocenzi rivive quei momenti: <<Nel pomeriggio sono arrivati alla spicciolata duemila serbi e siamo dovuti intervenire con piccole cariche perchè avevano iniziato a fare atti di violenza verso la popolazione,  molti di loro erano degli energumeni, peraltro ubriachi. Perlopiù abbiamo assistito ad atteggiamenti provocatori, grossissimi problemi non c’erano stati>>.

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Andrea Innocenzi durante la festa organizzata due settimana fa dai suoi amici di Macerata

Il responsabile della sicurezza della Nazionale, Roberto Massucci ha dichiarato che “le infomazioni provenienti da Belgrado non hanno delineato alcuno profilo di rischio per la tifoseria serba”. <<Sapevamo comunque che era una tifoseria particolarmente calda, ma non certo fino a questo punto – spiega Innocenzi – . I peggiori sono i circa 200 arrivati in pullman, noi li abbiamo presi al casello e scortati fino allo stadio. Una volta dentro hanno subito iniziato a lanciare oggetti, così siamo entrati per tenere la situazione sotto controllo. L’Uefa ha deciso di far iniziare la partita chiedendoci di restare a bordo campo, poi hanno continuato a tirare oggetti e quindi si è deciso di sospendere la gara per l’incolumità dei giocatori. Quello che facevano lo avete visto in televisione>>.
E fuori dallo stadio cosa è successo? <<E’ stato un vero caos, li abbiamo fatti uscire tardi perché prima dovevamo fare in modo che il resto del pubblico lasciasse lo stadio. Una volta usciti nel piazzale, dove c’erano i loro pullman, hanno iniziato a tirarci di tutto: torce, taglierini, forbici, spranghe, bottiglie. Erano ancora più inferociti per essere stati tenuti a lungo all’interno dello stadio>>.
Il bilancio della notte genovese è dunque pesante, non solo in termini d’immagine. 138 sono i tifosi serbi identificati, per 17 dei quali, tra cui il capo ultrà Ivan Bogdanov, è scattato l’arresto: <<Sì, lui era in assoluto il più pericoloso e abbiamo fatto fatica ad arrestarlo. Si era nascosto nel vano motore di un pullman, dal quale si accede solamente da una botola abbastanza nascosta, e si era coperto con un lenzuolo>>.

Le immagini di Genova, comprese quelle della guerriglia fuori allo stadio, hanno fatto il giro del mondo.  Lasciandoci sconcertati.

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Andrea Innocenzi impegnato nelle operazione di coordinamento

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Il capo ultrà dei serbi



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