“Dio è morto”: il pensiero
in musica da Nietzsche a Guccini

Evento a Palazzo Convenati

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nietzsche

Il 28 luglio alle ore 18.00, nel chiostro di Palazzo Conventati, l’Associazione Sferisterio Cultura proverà a tracciare un inedito percorso pop-filosofico con il poliedrico Massimo Donà, il filosofo -musicista più noto in Italia, stimolato dalle incalzanti domande di Antonio Gnoli, editorialista di Repubblica.
Alle ore 20.00 un’apercena di enogastronomia locale agli Antichi Forni.
Alle ore 21.00 si riprende con un omaggio di Antonio Gnoli ad Edmondo Berselli.
Alle 21.30 la teoria cede il passo alla pratica: le parole di Antonio Gnoli, di Pietro Marcolini, in un’inedita veste di conferenziere, di Vando Scheggia e di Giancarlo Trapanese accompagneranno la visione e l’ascolto delle canzoni che hanno segnato la religiosità del nostro immaginario, dall’Immensità di Johnny Dorelli a Meraviglioso di Domenico Modugno. Avremo proiezioni video e musiva ‘live’ con  Lallo Pascucci.
Conduce gli incontri Evio Hermas Ercoli.
Tutto per dimostrare una tesi sacrilega: ‘non sono solo canzonette…’
È ora che la filosofia interpreti il suo tempo e interroghi i tormentoni della modernità. Da Guccini a Vasco Rossi, passando per Lucio Battisti. Un pensiero in musica che esce dagli altoparlanti dei concerti. Interpreti inconsapevoli del nichilismo contemporaneo.
Più di un secolo fa Nietzsche annunciava al mondo la ‘morte di Dio’. Dio è morto (in tedesco “Gott ist tot”) in un celebre motto contenuto nella sua opera La Gaia Scienza: “Dio è morto. Dio resta morto. E noi l’abbiamo ucciso. Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini?”
Non era una semplice provocazione blasfema. Accusava la modernità di aver cancellato, con un colpo di spugna, l’intero orizzonte.
Ma questo annuncio sconvolgente della decadenza del mondo occidentale è diventato un ritornello privo di senso. Un refrain per intellettuali snob. Le grandi questioni del pensiero sono rimaste relegate nei libri (non letti) e nelle (soporifere) lezioni universitarie. Uno stanco motivetto che nessuno ascolta più.
Oggi, bisogna guardare altrove. La vera filosofia ha risorse imprevedibili. Filtra per canali inattesi. Si insinua nelle pieghe della nostra quotidianità. I dubbi, le paure e i desideri dell’uomo hanno trovato un’altra, insospettabile, dimora: la musica leggera.



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