Veroli si racconta:
“L’azzurro? Un sogno”

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Veroli Lorenzo[1]

di Andrea Busiello

Dinanzi a se ha un futuro assicurato. Ecco la fotografia di Lorenzo Veroli (nella foto), atleta recanatese classe 1992, che negli ultimi tempi sta raccogliendo risultati straordinari in campo nazionale ma anche in quello mondiale nella disciplina dell’atletica leggera sui 400 ostacoli avendo ottenuto recentemente un ottimo quinto posto ai mondiali. Noi siamo andati ad ascoltare la sua voce per capire cosa chiede lui stesso dalla prossima stagione che si prospetta importante e che potrebbe dare indicazioni di grande rilevanza per il futuro agonistico dell’atleta.

Veroli partiamo dall’avventura mondiale. Che atmosfera ha respirato?

“Fantastica direi. E’ stato davvero emozionante poter vestire la maglia azzurra che per me fino a poco tempo fa era solo un sogno e poi confrontarsi con altre realtà di nazionalità diversa dalla mia è stato affascinante ma in generale è tutto il contorno che c’è dietro una manifestazione come il mondiale a renderti felicissimo”.

Soddisfatto per il suo risultato maturato sul campo?

“Senza dubbio si. Certo, quando arrivi alla finale vorresti sempre vincere ma credo che il quinto posto che ho ottenuto è sicuramente un risultato estremamente positivo del quale ne devo fare tesoro per continuare a crescere dato che sono solo due anni che pratico questo sport e voglio ancora avere tante gioie”.

Cosa chiede Lorenzo Veroli alla stagione 2009/10 che ormai è alle porte?

“Innanzitutto ci saranno i campionati italiani dove il mio obiettivo sarà quello di fare bene. Devo assolutamente continuare ad allenarmi con grande costanza e crescere sotto tanti punti di vista per arrivare a questa manifestazione in buone condizioni e poi c’è la prima stagione da Junior da affrontare nel migliore dei modi”.

Ed il suo futuro il talento di casa nostra invece come spera di vederlo?

“Mi auguro di continuare a vestire la maglia della nazionale perchè veramente è un sogno indossare quella maglia. Sono giovane e motivato a migliorarmi sempre di più. Con il passare del tempo vedremo dove potrò arrivare”.

Arrivare così in alto in soli due a chi è dovuto?

“E’ dovuto al mio allenatore, alla mia società di appartenenza ed alla mia famiglia che costantemente credono in me e mi spingono a lavorare con grande determinazione e soprattutto la fiducia che ripongono nei miei mezzi è quello che mi dà lo stimolo per andare sempre avanti e dunque devo ringraziare tutti. L’allenatore Pigliacampo e la società Atletica Montecassiano. E’ grazie a loro se sono arrivato a disputare un campionato mondiale”.



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