di Maurizio Verdenelli
Franco Capponi, che ha naso per queste cose, doveva forse aver intuito seppure in extremis che qualcosa alla fine sarebbe andato storto. Così, un po’ a sorpresa, non s’era fatto vedere venerdì sera al comizio finale del candidato del centrodestra, davanti al ristorante Tonino, a Recanati. “E’ stato quattro volte in città, questa settimana” l’aveva scusato con il cronista, il sindaco uscente e consigliere provinciale entrante, il dottor Fabio Corvatta che con Roberto Bartomeoli, Fabio Pistarelli (coordinatore vicario del Pdl) e Luca Marconi (Udc) aveva galvanizzato gli animi dei molti presenti all’ultima vigilia del voto per l’elezione del sindaco recanatese. L’elezione di Francesco Fiordomo, sorprendente anche nelle dimensioni, è un chiaro campanello d’allarme per il nuovo presidente della Provincia se si pensa che solo 15 giorni fa Recanati aveva rappresentato la chiave della vittoria di Capponi avendogli assegnato un suffragio rivelatosi decisivo tra i grandi centri della Provincia. Se poi si considera che Recanati si aggiunge a Macerata, Tolentino, Potenza Picena e San Severino in mano al Centrosinistra e che Civitanova, seppure a guida Pdl, ha preferito seppure per 500 voti Silenzi (il quale ne aspira a diventarne sindaco fra qualche anno) ecco spiegato il disagio della coalizione che ha di recente conquistato la Provincia. Altro mal di pancia: la Lega Nord i cui elettori sono stati lasciati liberi al ballottaggio dal recanatese Marangoni, consigliere eletto nella coalizione di Capponi.
Insomma tanti motivi di riflessione per il presidente della Provincia che incassa inoltre la sconfitta dell’alleato fermano Saturnino Di Ruscio visto come naturale partner al governo dell’altra metà del cielo di un territorio fermano/maceratese- reso omogeneo da storia, cultura, tradizione e produzione calzaturiera. Le percentuali: Fabrizio Cesetti (Centrosinistra) 52,23%; Di Ruscio, 47,76%.
Per il sindaco di Fermo uno stop, per certi versi inatteso. Un anno da …Saturn(in)o contro. Per la neonata Provincia di Fermo non sono bastati, come a Macerata, i voti dell’Udc (del dopo Masucci) così come non sono bastati ad Antonio Canzian, centrosinistra, contro il neoeletto sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli. Per l’on. Ciccanti, unico parlamentare Udc delle Marche: una tripla sconfitta. da candidato sindaco, da candidato presidente della provincia e da stratega. Ciccanti aveva dato indicazione di voto a sinistra.
Il centrodestra, infatti, battuto in questi ballottaggi in tutta l’area centro-nord della regione, ha avuto nell’Ascolano le proprie Termopili, trovando i propri Leonida in Guido Castelli, neosindaco di Ascoli Piceno, e Piero Celani neopresidente della Provincia a spese di Mandozzi: 52,57% a 47,42%.
Il nuovo sindaco ascolano, Castelli ha prevalso di misura (50,73%) ha prevalso di misura su Antonio Canzian (49,26%). Se per il comune capoluogo, la guida a…centrodestra è una conferma, non è così per la Provincia. Per la prima volta nella storia repubblicana, capoluogo e territorio provinciale hanno maggioranza omologa. I motivi sono da ricercare nel dimensionamento della “nuova” provincia privata del fermano e soprattutto dalla contrapposizione intestina tra il presidente uscente Rossi e Mandozzi, assessore ach’egli uscente.
Ad Ancona, intanto, Gramillano che di nome fa Fiorello (un nome che ben s’addice ad un sindaco: cfr il mitico La Guardia) ha battuto ampiamente con il 56,75% dei voti Giacomo Bugaro, la grande speranza del Centrodestra. Una speranza che al ballottaggio è andata delusa ma Bugaro ottenendo il 43,24% dei voti e il Pdl 10 seggi a Palazzo comunale hanno contribuito a scrivere un capitolo nuovo per il centrodestra nel capoluogo di regione. Anche se gli apparentamenti con Udc e la lista Galeazzi e con la Lega Nord avevano fatto balenare qualcosa di più per Bugaro. Tuttavia, per il mo mento, Ancona si mantiene inviolato santuario rosso. Gramillano ha promesso di combattere la crisi economica tutelando le fasce più deboli. Durante i momenti caldi degli scrutini, Eugenio Duca aveva intanto duramente attaccato il Governatore Spacca, accusato “d’aver venduto ai fascisti il Porto di Ancona”. E all’arrivo di Bugaro e dell’on. Ciccioli, lo stesso Duca si era rivolto nei loro confronti con l’epiteto di “fascisti”. “Buffone” era stata la replica.
Ad eccezione di questi momenti di tensione, il panorama dei ballottaggi non ha riservato fortunatamente altri “casi”. Ad eccezione, ma stavolta non a sfondo politico, dell’incidente automobilistico di cui è rimasto vittima Mario Mandozzi, 82enne padre del candidato Emidio, che a Pagliare del Tronto mentre si recava per votare, è stato travolto da un’auto. Per l’anziano, ricoverato all’ospedale di Ascoli Piceno, trauma cranico e la frattura in tre punti della gamba destra..
Tornando all’analisi politica, in definitiva c’è da dire del ritorno autorevole del centrosinistra che ha quasi circoscritto ad una vicenda occasionale (per Silenzi, a Recanati, decisivo sarebbe stato il traino delle Europee) la vittoria del Centrodestra alla Provincia di Macerata; la diminuita affluenza alle urne –a Recanati dal 72,80% al 64,51% – nonostante la pessima giornata meteo di domenica; e il fatto che l’Udc, dopo Macerata, non ha avuto più modo di collocare le fiches al posto giusto nella grande e variegata roulotte politica della regione.
Tornando alle comunali, da riferire che se a Recanati ha prevalso il Centrosinistra, nella dirimpettaia Osimo Stefano Simoncini è stato eletto sindaco alla guida di liste di Centrodestra: 57,76%, prevalendo nettamente su paola Androni (Centrosinistra) che ha totalizzato il 42,23%.
Infine un augurio di buon lavoro al recanatese Fiordomo, che è pure un ottimo collega. Ed un ricordo. Una diecina d’anni fa, Francesco (allora giovanissimo presidente del consiglio comunale) mi venne presentato dall’amico Claudio Scarponi. Fu l’occasione per lanciare Fiordomo nella cronaca sportiva recanatese ed oltre. Collaboratore, nel tempo, anche del “Corriere Adriatico”, Francesco era bravissimo ed assiduo –ricordo una sua telefonata (“quante righe per il ciclismo?”) anche durante una mia intervista a Gorbaciov a Loreto- diventando in breve un punto di riferimento per la grande platea delle associazioni sportive recanatesi e non solo. Certamente un mondo, importante per partecipazioni ed entusiasmi, che continuerà a riscuotere attenzione e sensibilità in Francesco, eletto ora alla guida di un Comune importante, sempre in prima fila nell’organizzazione di manifestazioni sportive di livello.
Nelle foto: dall’alto, Fiorello Gramillano (neo sindaco di Ancona), Guido Castelli (nuovo primo cittadino di Ascoli), Piero Celani (eletto presidente della Provincia di Ascoli) e Fabrizio Cesetti, da oggi il primo presidente della Provincia di Fermo. Infine Francesco Fiordomo, nuovo sindaco di Recanati.
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Di solito le parabole sono ascendenti, oppure se si fa un passo indietro e per prendere la rincorsa per poi saltare oltre l’ostacolo locale/regionale ed approdare in Parlamento.
Quindi Silenzi sembrerebbe che dopo essere partito dal Comune, essere transitato per la Regione e essere passato anche per la Provincia ora stia preparando il suo futuro politico come aspirante Sindaco di Civitanova????
Tralasciando il non secondario aspetto che è in corsa dal lontanissimo 1983 (e che pertanto visto che ci dovrebbe essre un naturale “ricambio”, soprattutto se si perde, dovrebbe forse tornare a fare il privato cittadino poichè ha molto dato nel pubblico) quello che mi pare prendere forma è una rincorsa all’incontrario.
Nel 2004 si mormorava che dalla Regione alla Provincia era un salto all’indietro di Silenzi per prendere agevolmente la rincorsa per approdare in Parlamento…..
…..
….. Forse l’asticella era posta troppo in alto per il Parlamento ed ora è stata abbassata al Comune?
Ma del resto questo prendere le rincorse all’indietro deve essere specialità nostrana in quanto anche Capponi dalla Regione è ritornato alla Provincia (che 5 anni fa aveva abvbandonato).