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Enrico Mattei e Pier Paolo Pasolini,
una commissione sui misteri italiani

OMICIDI - La proposta di inchiesta parlamentare ad Acqualagna in occasione dell'anniversario del petroliere. Mattarella: "Il 110esimo della nascita di Enrico Mattei è un'occasione per ricordare una personalità tra le più significative del dopoguerra, e che a pieno titolo fa parte dei costruttori della Repubblica Italiana''

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ancora Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

 

di Maurizio Verdenelli

Il comma b dell’articolo 1 così recita: “Esaminare e valutare le possibili connessioni tra l’omicidio di Pier Paolo Pasolini e gli omicidi di Enrico Mattei e di Mauro De Mauro nonché con l’operato della loggia massonica ‘Propaganda 2’ facente capo a Licio Gelli e dei suoi iscritti o con altre organizzazioni criminali”. La proposta di inchiesta parlamentare, attraverso l’istituzione di una commissione sull’omicidio dello scrittore, è stata presentata il 5 novembre scorso, a 3 giorni dal quarantesimo dell’omicidio dello scrittore che stava indagando sui grandi misteri italiani. Anche e soprattutto attraverso la scrittura dell’ultimo romanzo rimasto poi incompiuto ‘Petrolio’ dove Mattei era ‘Buoncore’ ed Eugenio Cefis, che ne avrebbe preso il psto alla presidenza dell’Eni, ‘Troya’.

Intanto l’ultimo dei sette articoli della proposta di legge prevede che la commissione concluda i lavori entro diciotto mesi dalla sua costituzione. “C’è poco tempo rispetto alla conclusione naturale della legislatura. E finora nulla si è mosso e l’interesse che ha suscitato a tutt’oggi l’iniziativa non è stato certo entusiastico” dichiara l’on. Paolo Bolognesi (Pd, “ma non ho tessere di partito” precisa lui) primo firmatario della proposta sottoscritta da altri sessanta deputati. Da qui l’appello alla presidente della Camera, Laura Boldrini, marchigiana di Jesi, cittadina a due passi da Matelica, la cittadina d’adozione di Enrico Mattei, il cui caso appare sempre di più a 110 anni dalla nascita come la ‘madre’ di tutti gli enigmi del Belpaese.

Andrea Pierotti

Andrea Pierotti

Il ‘dì natale’ del fondatore dell’Eni nella ‘sua’ Acqualagna (il paese dell’adorata madre Angela Galvani) è stato celebrato così, concretamente, dal comune pesarese. “Acqualagna sarà capofila in Italia di tutti gli altri comitati che nasceranno alla ricerca della verità di questi ultimi 60 anni di storia italiana” ha dichiarato il sindaco Andrea Pierotti venerdì scorso, al cine teatro ‘Conti’. La cerimonia del 29 aprile che ha segnato i 110 anni dalla nascita del concittadino più illustre ed amato di Acqualagna, è stata particolarmente nutrita. Con la proiezione del recentissimo film di David Grieco ‘La macchinazione’ (un convincente Massimo Ranieri nel ruolo di Pasolini), il dibattito con il regista, il legale della famiglia Pasolini, avv. Stefano Maccioni e lo stesso on. Bolognesi che è parte attiva della commissione Moro e presiede il comitato vittime della strage di Bologna dell’agosto 1980. Assenti (forse significativamente riguardo alle incertezze del percorso della proposta d’inchiesta sulla fine di PPP?) i parlamentari marchigiani tra i quali Emanuele Lodolini, uno dei sessantuno firmatari.

David GriecoHa detto Grieco, ex giornalista de ‘L’Unità’: “L’Italia deve fare i conti con il suo passato, come hanno fatto tutti i paesi europei a cominciare dalla Francia e pure gli Usa. Occorre togliere i sigilli ai vari segreti di Stato e conoscere appieno la nostra storia recente. Di certo è che sul fronte della libertà di stampa continuiamo ad indietreggiare: siamo al 77. Posto, ma forse realisticamente siamo intorno al centesimo. Eppure in Italia non ci sono censura né dittatura, eppure siamo messi peggio di 40 anni fa”. Sul caso Pasolini, così come sul caso Mattei, ci sono state riaperture d’inchiesta: l’ultima archiviazione è del 25 maggio 2015. Senza l’individuazione di responsabili dell’omicidio al di fuori di Pino Pelosi, detto ‘la rana’ minorenne all’epoca dei fatti. “La vicenda tuttavia non è chiusa. A quaranta anni dalla morte dell’autore di ‘Ragazzi di vita’ –dice Bolognesi- nuovi indizi nuovi indizi su una diversa dinamica e un possibile movente sono numerosi”.

pasolini mattei acqualagna (7)Una vicenda che fece intravvedere per la prima volta l’emergere di un fenomeno criminale chiamato Banda della Magliana. L’avv. Maccioni, : “Indagare su Pasolini resta affaire delicato, l’impressione è che non si voglia, ‘queta non movere’, che si tema concretamente il rischio di una frana devastante con l’eventuale emersione di collegamenti di tutte le stragi e i vari omicidi eccellenti”. Il legale della famiglia dello scrittore con tessera del Pci (fu radiato perché gay) che ha contribuito a far scoprire sul luogo del delitto all’Idroscalo di Ostia la presenza di altri 5 Dna, ha sottolineato come un’indagine di Carlo Lucarelli ha conteggiato in 3.500 le vittime (lo stesso numero delle Torri Gemelle) della strategia della tensione. Ha ricordato Maccioni: “A rilanciare il caso Pasolini è stato Marcello Dell’Ultri con l’annuncio di aver ritrovato il capitolo ‘Lampi sull’Eni’, undicimila firme di cittadini, cinque libri-verità (in dirittura d’arrivo un sesto) e l’interpellanza di Veltroni ad Alfano. Ma poi l’ultima archiviazione, un anno fa sul barbaro assassino mentre Vincenzo Calia chiudeva la sua inchiesta sul caso Mattei. Ho letto l’enorme faldone delle carte dell’ex pm di Pavia, che sono andato a trovare nella sua nuova sede di Genova… Un campo enorme da esplorare per far luce sui nostri anni più terribili succeduti alla morte di ‘Bonocore’ e poi di Pasolini, duei uomini che erano dalla parte degli ultimi per l’emancipazione del paese’.

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Il convegno a Unimc

Dopo il convegno, mercoledì scorso all’università di Macerata (leggi), la due-giorni ad Acqualagna è stata un’altra tappa fondamentale. Ieri sera, Matelica e il paese famoso per il tartufo bianco (di cui Mattei era goloso) si sono incontrate attraverso i propri rispettivi cori, alla parrocchia del Pelingo. In mattinata un grande murales era stato inaugurato all’istituto comprensivo ‘Mattei’: un’indicazione a tutte le scuole, soprattutto marchigiane soprattutto intitolate al Grande Marchigiano, perché attraverso questo personaggio (che resta quasi sconosciuto tra i giovani) indaghino non soltanto sulla sua figura sulla storia del dopoguerra. Bene ha scritto nel libro (‘Il futuro tradito’, Ilari Editore) la vicesindaco di macerata, prof. Stefania Monteverde: “La vicenda di Mattei deve essere portata nelle scuole”. “Lavoriamo a stretto contatto con l’archivio storico dell’Eni- ha dteto da parte sua, Andrea Pierotti- e da questa collaborazione è nata la valorizzazione di casa Mattei, con tanti oggetti appartenuti al fondatore dell’Eni. Tuttavia si potrebbe fare molto, ma molto di più…”.

Importante sotto questo profilo il messaggio che il presidente Sergio Mattarella ha inviato al sindaco di Acqualagna: “Il 110. Dell’anniversario della nascita è un’occasione propizia per ricordare Enrico Mattei, personalità tra le più significative del dopoguerra e che a pieno titolo fa parte dei costruttori della Repubblica italiana. Tenace e convinto difensore dei valori democratici, seppe prima con la sua attiva partecipazione alla Resistenza e, successivamente come uomo politico e protagonista della ripresa economica, contribuire alla crescita civile e sociale della nostra comunità nazionale. In un paese fortemente indebolito dalla guerra, dedicò il suo ingegno e le sue straordinarie capacità organizzative a dotare l’Italia delle risorse energetiche necessarie al suo sviluppo, valorizzando il ruolo della impresa pubblica come vettore di modernizzazione. La sua caparbia e fruttuosa azione di proiezione internazionale ha fornito inoltre un contributo importante per accrescere il ruolo e la forza del paese. La sua visione del mondo e il desiderio di superare squilibri a noi sfavorevoli sono stati preziosi per il rilancio dell’Italia negli scenari globali e per la costruzione di rapporti equi con i paesi di nuova indipendenza. La sua lezione e esperienza è più che mai attuale”.

pasolini mattei acqualagna (5)Commovente l’ultimo documento riferito al grande concittadino ancora vivente da parte del comune di Acqualagna, in data 17 febbraio 1962, otto mesi prima del suo assassinio. Si tratta di una lettera a firma del sindaco Ovidio Lucciarini: “Signor presidente, i cittadini di Acqualagna sono rimasti entusiasti della sua gratissima visita e mi pregano di porgere i più vivi ringraziamenti per l’onore che ha voluto loro concedere: ad essi prego di unire la particolare gratitudine mia e dell’amministrazione comunale; siamo stati veramente felici che la popolazione acqualagnese l’abbia accolto con tale unanime affetto che non tanto per l’alta personalità che appariva in visita, quanto per l’amato concittadino il quale ritornava tra gli amici dopo lunga assenza. E specialmente abbiamo il graditissimo dovere di ringraziarla per l’affetto che lei ha così tangibilmente ricambiato, disponendo immediatamente l’apertura di un centro addestramento Saipem che certamente contribuirà in modo notevole allo sviluppo del paese, e per la promessa di un lavoro non lontano da Acqualagna, il che potrebbe addirittura risolvere l’assillante problema della disoccupazione. Nonostante la lontananza, lei ha dimostrato nei fatti di non avere dimenticato Acqualagna, così come Acqualagna si sentirà sempre idealmente vicina con tutto il suo amore al grande Concittadino”. Il taglio del nastro del centro Saipem era previsto il 28 ottobre 1962. Il giorno prima il ‘volo’ dell’uomo che ‘guardava al futuro’ fu interrotto per sempre da una carica di tritolo nascosta nel cruscotto del suo bireattore. Tutti gli appuntamenti cruciali che aspettavano il presidente dell’Eni furono così cancellati per sempre, e della Saipem ad Acqualagna nessuno parlò più. Cominciava un’altra storia, l’era di Cefis.

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Casa Mattei ad Acqualagna

 

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