di Alessandro Trevisani
L’antenna della Vodafone si “allunga” con un pennone destinato a ospitare il ripetitore Telecom: è questa l’ennesima sorpresa toccata, a metà mattinata, ai residenti tra via Pacinotti e viale Gramsci (leggi l’articolo). Una gru è venuta a montare a tutta velocità circa 5 metri di pennone, il quale, spiega la nota appesa alla recinzione del magazzino di Giri Arredo Bagno, servirà a «garantire la continuità del servizio nonché a provvedere all’adeguamento tecnologico per la diffusione della banda larga».
Una fretta che, tra gli aderenti al “Comitato inquinamento elettromagnetico e amianto… No grazie”, fa pensare che Vodafone abbia concesso questo “parcheggio” perché l’attuale antenna Telecom, che è ben più bassa e si affaccia davanti ai balconi delle case, pochi metri più in là, sarebbe stata sacrificata, per la sua potenziale nocività, nel piano antenne che è in preparazione in Comune.
Ma quand’è che sarà pronto il piano? E che speranze ci sono per la salute delle centinaia di residenti, nonché per quella dei bimbi ospiti dei tre asili compresi nel raggio di 600 metri dalle antenne? «Abbiamo già scelto la società – spiega il vicesindaco Lorenzo Riccetti – per stilare il nostro piano antenne: ci hanno garantito il piano entro la fine di marzo. Negli indirizzi che le abbiamo dato abbiamo chiesto la migrazione delle antenne situate in posti non idonei, come quella sull’Hotel Bianchi, Scossicci-Montorso e appunto via Pacinotti».
Ma allora Vodafone dovrà sloggiare? «Le aziende ora devono presentarci i loro piani di sviluppo – risponde Riccetti –: il Comune può dirottare le antenne, ma solo se riesce a garantire il servizio ai gstori. Per spostare le antenne faremo leva sul fatto che possiamo offrire suoli gratis o comunque scontati rispetto a quanto attualmente chiedono i privati».
L’ingegnere che firma l’inizio dei lavori specifica che Vodafone sta facendo posto a un’installazine della Telecom
Nel piano antenne sarà prevista anche l’installazione di centraline di monitoraggio in continuo. Ora bisognerà sentire Vodafone. «Il loro progetto – conclude Riccetti – era far migrare l’antenna Telecom, che in effetti non ha i requisiti per rimanere dov’è. Noi come Comune abbiamo già inviato una richiesta di convocazione per avere i piani di sviluppo».
«Speriamo che il piano sia pronto quanto prima per la salute di tutti i cittadini – commenta Pasquale Manisi, presidente del Comitato – l’antenna Telecom è proprio davanti al mio balcone: io ho tre bimbi in casa, egoisticamente se l’antenna trasloca sono contento, ma il problema si ripropone per chi vive al Borgo Marinaro, dall’altra parte della Ferrovia». «Dobbiamo cominciare a pensare come comunità – gli fa eco Giovanni Cavaliere, residente anche lui nel quartiere – dal Comune ci aspettiamo dei risultati diversi da quello che abbiamo visto stamattina».
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Seguo vicende simili, purtroppo da tanti anni nei vari comuni del Maceratese.
La storia si ripete, spesso il piano antenne non esiste, o arriva tardivamente, e a rimetterci quasi sempre sono i cittadini e spesso anche i bambini. Eppure i Sindaci in qualità di prima autorità sanitaria del comune dovrebbero preoccuparsi della salute pubblica. Secondo recenti e autorevoli studi http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25466607 oramai la correlazione con alcuni tipi di tumore e l’esposizione alle radiofrequenze (dai cellulari), è pressoché assodata, e se taluni portatori di interesse ancora si ostinano a ribadire che non v’è certezza, al Sindaco di turno basterebbe in ogni caso appellarsi al principio di precauzione sancito dall’Unione Europea per evitare tanti possibili rischi per la salute pubblica. Nonostante tutto nei prossimi mesi probabilmente si assisterà ad un innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, il governo infatti sta pensando di alzare i limiti per la banda larga fino a 60V/m ossia fino a 10 volte i limiti attuali. La solita storia all’italiana, si alzano i limiti e tutto torna al suo posto (anche se è ovvio che non è affatto così). E’ ora di dire basta, perché la salute viene prima di tutto!
Tutti quelli che berciano “LA SALUTE!1!!1!” dovrebbero sapere che, parlando terra terra, più lontana è l’antenna, maggiore è la potenza necessaria alla trasmissione.
Ergo, meglio avere tante piccole antenne sparse nelle nostre cittadine che pochi antennoni sperduti tra le campagne.
Ma si sa, di questi tempi va di moda l’antiscientismo, quindi ecco che c’è pieno di gente che sbraita contro le antenne su social network / blog / siti vari, lamentandosi però al tempo stesso se il cellulare non prende e se la velocità media delle connessioni italiane è da terzo mondo (andatevi a vedere le statistiche).
Coerenza e logica, queste sconosciute…
A casa uso l’adsl via cavo, e di connessione ne ho quanto mi basta. In giro posso farne a meno, o attendere la lentezza, anche se ci non è vero, perchè navigo sempe in 2g per risparmiare la batteria e navigo benissimo.
Comunque una grù tira su, e una gr può sempre tirar giù.
Com’è il detto?
“Siccome sto bene io, stanno bene tutti”.
Siamo proprio condannati a rimanere addietro, visto che a ogni innovazione c’è pieno di italiani che dicono che “se stava meglio quando se stava peggio” e che “se ne pole fa a meno”.