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Poker on-line col trucco
Denunciate 41 persone

Nei guai molti maceratesi. Promotori dell'organizzazione un 50enne di Pollenza e il figlio 26enne. Il gioco veniva indirizzato da un baro virtuale con postazione a Macerata. Proventi per 1.600.000 euro

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di Alessandra Pierini

C’erano una volta le bische clandestine nelle cantine di paese, oggi le stesse dinamiche si sono trasferite sul web e al tavolo da gioco si può accedere comodamente da casa o dai circoli che propongono computer predisposti. Quello che rimane del passato è che anche al tavolo virtuale c’è chi perde somme importanti (si parla persino di 185.000 euro) e c’è chi gioca sporco. E’ quanto hanno scoperto le Fiamme Gialle di  Civitanova Marche che, al termine di accertamenti durati oltre due anni, hanno smantellato un’organizzazione che, posizionando alcuni computer all’interno di pubblici esercizi e circoli privati, consentiva l’accesso illecito a veri e propri casinò on-line, in assenza di qualsiasi autorizzazione e fuori da ogni tipo di controllo.

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“Texas Poker” è stata ribattezzata l”operazione che ha portato complessivamente alla denuncia di 41 persone residenti a Macerata, Porto Potenza, Pollenza, Montecosaro, Civitanova, Morrovalle, Monte San Giusto, Treia, Porto San Giorgio, Montegranaro e Castellabate (SA). Tra i denunciati ci sono il promotore dell’organizzazione G.M., 50 anni di Pollenza, risultato evasore totale e nullafacente e suo figlio E.M. , classe 84, che da una postazione a Macerata aveva il controllo dei computer di tutti i giocatori e ne vedeva le carte, ci sono poi i titolari dei circoli e alcuni giocatori. In particolare, erano due i siti utilizzati dall’organizzazione che consentivano di effettuare il gioco d’azzardo con circolazione di ingenti somme di denaro e l’evasione delle imposte dovute per i giochi leciti, davidcasinovip.com e dollaro.bet, entrambi oscuratidall’A.A.M.S.

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Il sistema prevedeva la partecipazione di 4 giocatori al tavolo on-line. Se il numero dei giocatori in rete non era sufficiente a formare il tavolo, intervenivano uno o più giocatori virtuali gestiti dal banco. A tal punto con un apposito software il banco era in grado di vedere le carte in mano degli altri giocatori potendo così scegliere la mossa più conveniente in base al punto posseduto. La figura del baro virtuale era svolta dal figlio del promotore che controllava i tavoli da diversi monitor riuscendo così a giocare a carte scoperte. I finanzieri, coordinati dal dott. Belli della Procura della Repubblica di Macerata, tenuto conto della pericolosità sociale del fenomeno illecito individuato, hanno ricostruito in maniera capillare la ramificata organizzazione accertando anche il provento illecito conseguito dal principale promotore. Sono state eseguite 25 perquisizioni in provincia di Macerata e Fermo che hanno portato al sequestro di 160 Personal Computer, 5 Router/Switch/Hard-Disk/Totem e denaro contante. I computer erano posizionati in stanze dedicate all’interno delle quali si trovavano più postazioni. Durante le perquisizioni sono stati individuati anche alcuni giocatori, tra i quali un minore.

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Dalla documentazione acquisita sono stati ricostruiti analiticamente i proventi illeciti del principale promotore dell’organizzazione quantificabili in circa 1.600.000 euro che sono stati recuperati a tassazione. «Naturalmente questa cifra comprende solo i versamenti effettuati tramite canali legali – ha spiegato il Comandante Paolo Papetti – ma molti pagavano direttamente al gestore del circolo la cifra che poi veniva accreditata al giocatore. In Italia sono stati molti i siti illegali che sono stati segnalati e chiusi ma in questo caso siamo riusciti, con un lavoro certosino, a risalire ai responsabili».
Tutto è partito da una segnalazione, come ha raccontato il Comandante della Compagnia di Civitanova, da pochi giorni promosso al grado di maggiore: «Abbiamo avuto la notizia di circoli in cui si giocava a questa particolare forma di poker e abbiamo iniziato subito gli accertamenti, scoprendo che la notizia era più che fondata. Basta pensare che solo a Civitanova erano 9 i circoli accreditati, 2 a Macerata, 2 a Monte San Giusto, 3 a Porto Sant’Elpidio e sparsi nel resto della provincia di Macerata».

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L’operazione conferma l’importante ruolo della Guardia di Finanza nel contrasto del gioco illegale in grado di rovinare economicamente diverse famiglie e nel perseguire a 360 gradi i promotori dell’attività sia sotto l’aspetto penale, sia per gli aspetti fiscali conseguenti all’omessa dichiarazione dei consistenti proventi dell’illecita attività.

(Foto di Guido Picchio)

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