
Lorenzo Lattanzi e Andrea Foglia
Sancito ufficialmente l’accordo tra Aiart e la Rete educazione digitale, che vede protagonisti il presidente Aiart Marche Lorenzo Lattanzi e il presidente Red Andrea Foglia. Un passo significativo e strategico per rafforzare l’impatto del progetto “Patti digitali di comunità”. Una partnership sempre più stretta ed efficace tra due realtà attive da anni sul territorio nel campo dell’educazione ai media e della cittadinanza digitale.
«Questo accordo non è solo un atto formale – dichiara con soddisfazione Foglia – è il risultato di un confronto serio e continuativo con l’associazione e con il consiglio direttivo, che ringrazio per la fiducia. Si tratta di un impegno condiviso verso una sfida che riguarda tutte le comunità educanti: proteggere e accompagnare i giovani in un ambiente digitale sempre più complesso. Le priorità sono chiare: ritardare quando possibile l’accesso allo smartphone, sostenere le famiglie nella loro responsabilità educativa, promuovere patti digitali chiari e rafforzare un’alleanza capace di affrontare con competenza i rischi per la salute mentale e la sicurezza online. Un accordo che ci permette di unire forze e competenze per rendere queste azioni più concrete e diffuse. Non è un passaggio “da verbale”: è un investimento nella crescita dei nostri figli e nella capacità delle comunità di accompagnarli con consapevolezza».
Il progetto “Patti digitali di comunità”, consultabile nel sito www.pattidigitali.it, si configura come un intervento di prevenzione e promozione rivolto alla costruzione di una comunità educante capace di accompagnare i giovani verso un uso sano, consapevole e responsabile delle tecnologie digitali. Questa collaborazione unisce il radicamento territoriale di Aiart con l’approccio integrato di Red, che mette in rete professionalità e molteplici realtà sociali per l’educazione digitale.
«Anche la nostra associazione è stata tra i fondatori della rete Red – racconta Lattanzi – credevamo e crediamo tuttora che non basta fare rete attraverso collaborazioni estemporanee o iniziative spot, ma è assai più importante essere rete, per rendere strutturale l’azione sul territorio e coinvolgere al meglio le comunità che richiedono il nostro intervento. Sebbene si tenda spesso a confonderle, c’è una differenza abissale tra semplice informazione e formazione: soltanto quest’ultima è in grado di promuovere azione, partecipazione e innescare cambiamento. Abbiamo già coinvolto tantissime comunità nella stipula dei patti digitali, che consistono principalmente nell’individuazione di un minimo comun denominatore educativo condiviso rispetto alla fruizione dei dispositivi tecnologici a scuola e in famiglia. Molti stanno chiedendo informazioni per avviare il percorso che prepara e accompagna in questa preziosa opportunità di risveglio della comunità educante».
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