
Riccardo Sacchi
«Il modo di fare politica del consigliere Alberto Cicarè è ormai una costante: entrare su questioni che poco conosce, con ancor minore approfondimento, salvo poi indignarsi a favore di taccuino». L’assessore allo sport Riccardo Sacchi punta sull’esponente di Strada Comune, che si era schierato al fianco del presidente dell’Atletico Macerata Matteo Seccacini nella querelle sulle gestioni degli impianti sportivi cittadini.
«Parliamo, del resto, dello stesso consigliere che chiese la mia censura quando mi allontanai dal consiglio comunale per gravi, urgenti e comprovati motivi familiari, e che definì Gigi D’Alessio “un cantante da sagra di paese”, ben sapendo, nel rispetto dei gusti musicali di tutti, che stiamo parlando di un artista che ha venduto decine di milioni di dischi ed è protagonista dei prime time di Rai e Mediaset.
Insomma, la misura del giudizio e la cifra stilistica sono note – premette Sacchi – nel merito, perché prima o poi bisogna arrivarci: le porte del mio ufficio sono sempre aperte. Non sono la “sala d’attesa di un potente”, ma il luogo, assai meno teatrale, di un confronto serio, umile, quotidiano. Aperte perché, a differenza di assessori del passato, cerco di dialogare con tutti e con tutte le associazioni. Quelle sportive, giusto per ricordarlo, a Macerata sono oltre 150 e le ho incontrate praticamente tutte. Se per “potente” il consigliere intende il “potere del dialogo” allora sì: me ne dichiaro colpevole. Ho riflettuto a lungo sull’opportunità di replicare. Lo faccio solo perché è giusto che i cittadini comprendano bene che tipo di politica viene proposta da chi preferisce la polemica e l’invettiva alla competenza e il sospetto allo studio delle carte. Per il resto, continuo serenamente a lavorare, convinto che i risultati parlino molto più forte dei comunicati. Quanto al consigliere, sono ancora in attesa di contributi concreti: le porte sono aperte. Senza bisogno di fare anticamera».
Una stilettata finale non manca però anche per Seccacini. «Sembra aver compreso le motivazioni di legge che regolano bandi, manifestazioni di interesse e affidamenti degli impianti sportivi comunali e di questo lo ringrazio, perché il rispetto delle regole non dovrebbe mai essere materia di scontro politico, ma semplice amministrazione – precisa Sacchi – colgo l’occasione per ringraziarlo dell’invito al tradizionale pranzo natalizio della società: invito che, purtroppo, non potrò accettare per impegni pregressi. Del resto, va riconosciuto che ricevere un invito poco più di 24 ore prima dell’evento e a mezzo stampa rappresenta una modalità quantomeno originale, forse una nuova frontiera delle relazioni istituzionali, sicuramente molto natalizia nello spirito, un po’ meno nell’organizzazione. Per il resto, come sempre, resto disponibile al confronto serio e trasparente. Magari con qualche giorno di preavviso in più».
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