Unicam punta sulla Comunità del cibo

CAMERINO - Partito il progetto che vuole mettere in rete le realtà dell'entroterra all'insegna delle prelibatezze enogastronomiche. L'esempio dei Monti Bellunesi

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Ha preso avvio ieri il progetto “Le comunità del cibo”, promosso dall’Università di Camerino in collaborazione con Amap – Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca della Regione, con l’obiettivo di avviare un percorso di confronto e progettazione condivisa per la possibile costituzione di una o più Comunità del cibo nel territorio marchigiano.

Le Comunità del cibo, già attive in diverse regioni italiane, rappresentano un modello partecipativo che mette al centro la biodiversità, le produzioni locali e il ruolo degli agricoltori custodi, favorendo la costruzione di reti territoriali tra imprese, istituzioni, scuole, associazioni e cittadini. Nelle Marche, ad oggi, non risultano esperienze strutturate di questo tipo: il progetto intende quindi stimolare una riflessione concreta e condivisa, attraverso un ciclo di incontri che si svilupperà nel corso di tutto il 2026.

L’incontro, dal titolo “Strategie per l’area dei Monti Sibillini”, ha rappresentato il primo appuntamento del percorso ed è stato dedicato all’areale dei Monti Sibillini, individuato come contesto pilota per valutare la fattibilità dell’attivazione di una comunità del cibo. «Questo progetto – ha sottolineato Gianni Sagratini, direttore della Scuola di scienze del farmaco e dei prodotti della salute – rappresenta un’importante opportunità per rafforzare il legame tra ricerca, formazione universitaria e territorio. All’interno della Scuola è attivo il corso di laurea triennale in Scienze gastronomiche e da quest’anno anche il corso di laurea magistrale in Scienza e innovazione del cibo, un percorso completo che ha proprio l’obiettivo di formare professionisti capaci di coniugare qualità delle produzioni, tutela della biodiversità, sostenibilità e valore sociale del cibo. Le Comunità del cibo costituiscono un contesto ideale in cui queste competenze possono tradursi in pratiche concrete, a beneficio delle comunità locali e delle aree interne».

Dopo i saluti istituzionali del delegato ai rapporti con il territorio e diritto allo studio Andrea Spaterna, del direttore della Scuola di scienze del farmaco e dei prodotti della salute Gianni Sagratini e di Ambra Micheletti referente del progetto per l’Amap, i lavori sono entrati nel vivo con un’introduzione al modello delle Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità, seguita dalla testimonianza di una Comunità del cibo veneta, quella dei Monti Bellunesi, già attiva a livello nazionale. Ampio spazio è stato quindi dedicato al confronto, con una discussione guidata sulle opportunità e sulle sfide legate all’applicazione di questo modello nel territorio dei Monti Sibillini, alla presenza di agricoltori custodi, enti, associazioni e altri stakeholder interessati ai temi della tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile.

L’Università di Camerino contribuisce al progetto mettendo a disposizione le proprie competenze scientifiche e di ricerca nel settore agroalimentare, in particolare negli ambiti delle scienze gastronomiche, del food e del beverage, attraverso il coinvolgimento di docenti e ricercatori. In questo contesto, un ruolo centrale è svolto dal Food Lab Unicam, inaugurato nei giorni scorsi, che si propone come spazio di riferimento per attività di ricerca e sperimentazione, di formazione e animazione territoriale. La mattinata si è conclusa proprio al Food Lab con un aperitivo, pensato come ulteriore momento di dialogo informale e networking tra i partecipanti.



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