
Giacomo Bugaro
«Le inesattezze che i consiglieri regionali del gruppo del Partito democratico hanno dichiarato pubblicamente in due conferenze stampa e scritto nelle mozioni presentate in Consiglio regionale riguardo la Zes non possono più restare senza risposta, perché rischiano di creare aspettative infondate e una disinformazione preoccupante. Non è vero che ci sono 785 milioni liberi e disponibili. Abbiamo già avviato un confronto per aggiornare il piano strategico della Zes unica». Così l’assessore regionale alla Zes, Giacomo Bugaro, che replica ai dem e alle mozioni 7 e 19 presentate ma non discusse nella seduta del Consiglio regionale di martedì.
Nei giorni scorsi il Pd regionale aveva chiesto alla giunta Acquaroli di impieghare i 785 miloni della programmazione 2021-2027 ancora non spesi per «non rischiare di innescare pericolose dinamiche di dumping territoriale nei Comuni esclusi dalla Zes».
«Va detto chiaramente – prosegue Bugaro – che il Pd delle Marche ha cambiato posizione sulla Zes in modo clamoroso: oggi cerca di farsene sostenitore dopo averla attaccata fin dal suo annuncio, il 4 agosto, arrivando a definirla una “zona elettorale speciale”. Se in campagna elettorale questo poteva far parte del confronto politico, oggi un simile atteggiamento non è accettabile e richiede risposte puntuali. Entrando nel merito delle mozioni, confermo che la Giunta regionale ha già avviato un confronto con la struttura nazionale della Zes per aggiornare il Piano strategico della Zes unica, individuando i settori su cui puntare e quelli da rafforzare».
Riguardo le risorse «è evidente che le dichiarazioni del Pd, anche a mezzo stampa, secondo cui esisterebbero 785 milioni di euro liberi e disponibili non hanno alcun fondamento. Sono affermazioni che dimostrano una scarsa conoscenza della materia e un approccio superficiale. La realtà è ben diversa: dei 196 milioni indicati come disponibili, oggi ne restano meno di 60; e dei 171 milioni indicati, ne rimangono circa 30. Questo perché le Marche hanno utilizzato in modo efficace i fondi europei, posizionandosi al primo posto in Italia per l’uso delle risorse per il lavoro e al terzo per quelle destinate allo sviluppo. Di conseguenza, le risorse realmente libere non sono 368 milioni di euro, come sostiene il Pd, ma circa 90 milioni».
E poi ancora: «Anche sull’Accordo per la coesione il Pd commette errori evidenti. Parliamo di fondi attivati solo dall’estate 2024 e già destinati a interventi su strade e porti che verranno realizzati fino al 2031. Queste risorse non possono essere considerate libere, perché i soggetti che devono realizzare gli interventi contano su quei fondi e li hanno già messi a bilancio. Per l’Accordo di coesione appena avviato, insomma le risorse oggi riprogrammabili sono pari a zero perché tutte già assegnate a opere strategiche e vincolate all’avvio dei lavori».
Secondo Bugaro «diverso è invece il caso di un percorso serio per ridurre gli squilibri territoriali legati alla diversa possibilità di accedere ai benefici della Zes. Su questo è in corso una verifica sulle eventuali risorse regionali disponibili, in attesa della revisione dei criteri nazionali. Il tema è troppo importante per essere trattato con slogan o propaganda. Al principale partito di opposizione chiedo quindi maggiore preparazione e responsabilità, per evitare di alimentare false aspettative in territori che oggi hanno bisogno di certezze.
«Infine, è bene ricordare cosa prevede davvero la Zes – conclude l’assessore – autorizzazione unica, incentivi alle assunzioni e credito d’imposta. Sul fronte delle semplificazioni, la Zes introduce uno sportello unico digitale che permette alle imprese di presentare un’unica domanda e ottenere risposte entro 60 giorni, anche superando vincoli locali. Questa misura vale per tutto il territorio regionale. Sono inoltre previsti incentivi alle assunzioni validi per tutta la regione e un credito d’imposta riservato ai Comuni che rientrano nei criteri europei della cosiddetta ‘Carta degli Aiuti’. Anche su questo è necessario essere chiari con cittadini e imprese, senza messaggi fuorvianti».
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