Villa Cannone, da rifugio di D’Annunzio
a location per eventi indimenticabili

FERMO - La dimora storica, premiata con la Corona D’Argento, racconta storie di pirati, ospiti vip e mondanità. Un luogo sospeso tra poesia, memoria e celebra­zione che oggi si trasforma nel palcoscenico dei ricordi più preziosi

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Laura e Marco Squarcia

Ospiti eccellenti, feste sfarzose, confronto culturale, musica e divertimento. Possiamo immaginare così la Villa Cannone in cui, nell’agosto del 1883, Gabriele D’Annunzio trascorse la sua luna di miele. Ma se vogliamo qualcosa di più avventuroso possiamo anche ripensarla, qualche secolo prima, come presidio per combattere i pirati. O ammirarla com’è oggi, curata con amore, nel rispetto della sua straordinaria storia ma anche con grandissima attenzione a chi la sceglie per i suoi momenti speciali.

Una villa sospesa tra atmosfere dannunziane e felice contemporaneità

D’Annunzio, “il Vate”, noto come scrittore, poeta e drammaturgo, è stato una celebrità europea con una vita e un’arte che influenzarono usi, costumi e società del suo tempo. E amava rifugiarsi tra Porto San Giorgio e Marina Palmense. Portò la moglie Maria Hardouin di Gallese proprio in questa storica villa, passata alla storia, che oggi sembra essere sospesa in una dimensione senza tempo. Dell’epoca dannunziana si vive ancora lo spirito in uno studiolo dove il poeta ha probabilmente passato il suo tempo ammirando il mare e la vicina Torre di Palme. Qui l’ispirazione del Vate ha dato vita ai Sonetti d’estate. Allo stesso tempo, della contemporaneità, qui entrano solo cose belle, come le relazioni, lo stare insieme, il celebrare in presenza momenti felici, magari con baci e abbracci che in questi anni abbiamo scoperto tutt’altro che scontati.

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Villa Cannone

Cosa ci faceva Gabriele D’Annunzio a Villa Cannone?

Ma torniamo a Gabriele D’Annunzio, originario di Pescara, presente nelle Marche la prima volta nel 1882 quando attraccò con il Lady Clare a Porto San Giorgio, ospite della nobiltà fermana dai Canottieri Piceni. L’anno dopo la scelta di tornare a Villa Cannone con la neomoglie in attesa. Era stata la gravidanza non programmata a spingerli al matrimonio al quale la famiglia Hardouin di Gallese non partecipò. Il padre della sposa, ufficiale francese molto severo, secondo il “gossip” dell’epoca, intimò la coppia, dopo il matrimonio a  non farsi più vedere a Roma. Ma come mai la luna di miele proprio in questa zona? C’entra forse la parentela della sposa con una famiglia che si era trasferita a Fermo, o forse l’amicizia con il poeta irpino Carmelo Errico che trascorreva le estati qui o ancora con lo scrittore anconetano Adolfo De Bosis.

La storia: dai pirati agli ospiti vip

Non solo D’Annunzio quindi nei bellissimi spazi di Villa Cannone. Fu costruita nella seconda metà del ‘700 sulle rovine di un antico presidio militare della costa, edificio strategico costruito per contrastare nientemeno che i pirati. Tanto che deve il suo nome proprio alla sua funzione, quella di cannoneggiare pirati e corsari. La struttura di casa torre, molto diffusa nell’Appennino, si deve agli interventi di vari proprietari nel tempo su una struttura che risale al 1300 ma che era stata realizzata su un edificio già esistente.. Venendo all’epoca più recente, tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo fu sistemata la torre e l’agrumeto fu trasformato in un giardino all’inglese inglese. Fu Camillo Garulli il primo a trasformare Villa Cannone in una sede mondana al punto che  Marina Palmense si affermò come spiaggia turistica. Con Ernesto Garulli divenne luogo di mondanità tra i più gettonati della nobiltà non solo locale con un ambiente festoso e culturalmente avanguardistico. Ospitò tra gli altri Teresa Giraud Spaur, moglie dell’archeologo Edward Dodwell, ribattezzata la dama del cannone, poi una misteriosa ragazza, spasimante di Vittorio Emanuele II. Soggiornò qui anche l’architetto Giuseppe Sacconi, progettista dell’Altare della Patria, il quale forse diede il suo contributo professionale anche a un restauro di Villa Cannone. 

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Accoglienza ed eventi, una storia di famiglia

Rientrando oggi nelle sale, curate in ogni dettaglio, oltre a respirare la commistione di tante epoche e di tanti avvenimenti che le hanno animate nei secoli, si trova ancora una famiglia “nobile” nella capacità di accogliere. È la famiglia Squarcia, impegnata nella ristorazione da quarant’anni con La Fonte di Mosè a Torre di Palme. Graziano Squardia e Aida con i figli Laura e Marco hanno deciso di acquistare Villa Cannone nel 2008. Da generazioni gli Squarcia si dedicano con passione ed entusiasmo a trasformare ricorrenze, cerimonie e momenti speciali in esperienze memorabili. Così Villa Cannone è diventata teatro di matrimoni, compleanni, anniversari ma anche feste aziendali e di ogni momento che merita di essere festeggiato.

Laura Squarcia è la general manager della Villa, la padrona di casa nel senso più bello: presente, attenta, luminosa. Quel tipo di persona che, appena la incontri, ti fa sentire subito nel posto giusto e che, quando tutto inizia, pensa: «Che fortuna accompagnare le persone nei loro giorni più importanti».

Mentre le sale affrescate continuano a custodire la sua storia, la cucina dello Chef Marco Squarcia ne rappresenta l’anima viva: erede di una tradizione familiare che da quasi quarant’anni è punto di riferimento della ristorazione fermana, Marco firma una cucina che nasce dall’incontro tra materie prime del territorio, tecniche contemporanee e un profondo rispetto per la stagionalità.

I suoi piatti raccontano le Marche: dai profumi dell’Adriatico alle carni dei Sibillini, fino ai dolci della tradizione reinterpretati con misura ed eleganza. Ogni menu diventa così un percorso sensoriale che accompagna gli ospiti in un viaggio tra radici e innovazione. È una cucina che si evolve e si adatta ai tempi senza mai perdere autenticità: non cerca l’effetto, ma l’emozione.

Bellezza dentro e fuori

Se i muri di questa storica residenza regalano suggestioni e ispirazioni, non sono da meno gli spazi esterni con vista mare. L’originale agrumeto è oggi un giardino all’inglese, curato costantemente da un team di giardinieri. Ogni stagione ha il suo colore e lo trasforma. È qui che si trova la discoteca sotto le stelle. In questa ricchezza c’è una delle palme più antiche di Marina Palmense. 

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Il riconoscimento

La prestigiosa Corona d’Argento

Ma c’è di più: nel 2025 Villa Cannone ha ricevuto la prestigiosa Corona d’Argento – un riconoscimento riservato alle migliori dimore storiche d’Italia, assegnato da Residenze d’Epoca dopo un’attenta valutazione di qualità, autenticità storica, cura del restauro e standard di accoglienza. 

Grazie a questa proprietà unica – radicata nella storia, valorizzata da una gestione familiare attenta e capace di coniugare eleganza, genuinità gastronomica e ospitalità – Villa Cannone si conferma come location ideale per matrimoni, anniversari, feste di famiglia e momenti speciali, perfetta per chi desidera celebrare con stile e sentimento, in un’atmosfera esclusiva e indimenticabile.

(promoredazionale)



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