
Matteo Seccacini, presidente dell’Atletico Macerata, con l’assessore allo sport Riccardo Sacchi
«Chiediamo soltanto chiarezza, trasparenza e un percorso equo per tutte le realtà sportive del territorio». Matteo Seccacini, presidente dell’Atletico Macerata, mette nel mirino i bandi per la gestione degli impianti sportivi maceratesi.
«A pochi giorni dalla scadenza della gestione di alcuni impianti comunali, ci troviamo ancora una volta senza alcuna comunicazione ufficiale da parte degli enti preposti riguardo la pubblicazione dei bandi per la loro assegnazione – afferma Seccacini – esprimo grosso rammarico e preoccupazione per la situazione in essere. Nelle recenti occasioni di confronto con gli assessori e gli uffici, ci era stato assicurato che i bandi sarebbero stati pubblicati entro la fine dell’anno. Non comprendiamo quali siano stati gli ostacoli che hanno impedito all’amministrazione di predisporre le gare, soprattutto considerando che il tempo a disposizione non è mancato: tra proroghe, deroghe e assegnazioni dirette, alcune strutture risultano infatti gestite dalle medesime società da quasi 10 anni, senza che sia mai stato indetto un bando pubblico. Dobbiamo quindi aspettarci l’ennesima proroga, eventualmente anche di natura remunerativa? Per una società sportiva, avere o non avere un impianto in gestione rappresenta una differenza sostanziale. In un Comune che dichiara di voler garantire equità tra le realtà del territorio, il rispetto delle tempistiche e delle procedure dovrebbe costituire un principio imprescindibile».
La richiesta di Seccacini è semplice «ed è la medesima da 5 anni: essere posti a pari condizioni delle associazioni che svolgono la nostra stessa attività, poter quindi partecipare a un bando pubblico – continua il presidente dell’Atletico – sarà poi la società ritenuta più meritevole a ottenere la gestione; qualora non fossimo noi, ne prenderemmo atto con serenità. Ciò che riteniamo fondamentale, tuttavia, è che si proceda attraverso una gara trasparente e aperta. Siamo oggettivamente stanchi di sentirci dire che gli impianti sportivi della città non sono numericamente sufficienti ad ospitarle tutte. Ci viene il dubbio che dietro a questo immobilismo ci siano delle ragioni a noi sconosciute. In questi anni abbiamo fatto il massimo per offrire un ambiente sano e accogliente alle famiglie che ci hanno scelto, pur non avendo mai avuto un campo in gestione. Abbiamo svolto le nostre attività su impianti privati, come quello della Filarmonica, che abbiamo provveduto ad adeguare all’attività di base. Abbiamo inoltre affittato il San Giuliano e lo Stadio della Vittoria, sostenendo integralmente le tariffe comunali, peraltro aumentate lo scorso anno. Nel complesso, abbiamo affrontato spese per decine di migliaia di euro che avremmo potuto reinvestire in servizi, attività e miglioramenti a beneficio dei nostri ragazzi e della comunità. Abbiamo sempre cercato la più ampia collaborazione possibile con le istituzioni e con le Associazioni del territorio, organizzando eventi e proponendo attività diversificate e multilaterali. È anche grazie a questa nostra visione che oggi più di 100 famiglie ci hanno scelto».
Portare avanti una scuola calcio ed una prima squadra senza un campo di riferimento «è stata un’impresa complessa, resa possibile solo grazie all’impegno straordinario del nostro staff dirigenziale, che desidero ringraziare sinceramente – continua Seccacini – tutti hanno contribuito con dedizione alla realizzazione del nostro progetto: una scuola calcio in cui i bambini possano divertirsi e crescere in un ambiente sereno, lontano da una competitività esasperata. Ed una prima squadra orientata sui giovani. Tornando alla questione centrale, chiediamo quindi all’amministrazione: perché i bandi non sono stati ancora pubblicati? E, per favore, non si utilizzi come motivazione il fatto che la stagione sportiva sia in corso. Chi gestisce una struttura mantiene gli accordi sugli spazi da settembre a giugno, ed è prassi consolidata che, in caso di cambio di gestione, gli impegni già assunti vengano comunque garantiti. Cosa dobbiamo aspettarci, dunque? Un’ulteriore deroga, magari ancora una volta remunerativa? E cosa accadrà con l’inizio del nuovo anno, considerando l’imminente tornata elettorale? Non vorremmo sentirci dire che sarà necessario attendere la nuova giunta, con il rischio di ulteriori e ingiustificati ritardi. Programmare una stagione sportiva non è semplice in assenza di una struttura di riferimento e soprattutto se si navigasse a vista fino all’estate».
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