Un pezzo di Serrapetrona alle Olimpiadi:
il campione Simone Ruffini è teodoforo

VERSO MILANO - Il nuotatore, residente nel paese della Vernaccia, protagonista a Cagliari del percorso verso la cerimonia di inaugurazione dei giochi invernali. «Nel ruolo di Flame Angel sento la responsabilità di qualcosa molto più grande di me, abbiamo un pezzo di storia tra le mani da custodire»

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Simone Ruffini con la fiamma olimpica

 

C’è un po’ di Serrapetrona nell’anima delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Il campione di nuoto Simone Ruffini, residente nel paese della Vernaccia dove ha origini la sua famiglia, è partito come Flame Angel (componente di una squadra che scorta i tedofori e proteggere la fiamma olimpica) e ha avuto l’occasione di diventare tedoforo per un giorno nella tappa di Cagliari. Un motivo di vero orgoglio per tutta Serrapetrona e per il territorio intero che segue le sue imprese da anni e lo ha visto – tra le altre imprese – conquistare l’Oro nel 2015 in Kazan e partecipare alle Olimpiadi di Rio.

«Una grande soddisfazione per Serrapetrona – commenta il sindaco Silvia Pinzi – che condividiamo con Simone e con tutta la sua famiglia. Avere tra nostri concittadini non solo un tedoforo e custode della fiamma olimpica, ma anche un atleta che si è distinto in primis per le sue qualità umane e poi nello sport. Il suo modo di affrontare la vita e il nuoto lo ha portato ai massimi livelli nello sport, ricordando a tutti noi e soprattutto ai giovani che, anche se si parte dai piccoli centri, la perseveranza, l’umiltà, il lavoro e i valori trasmessi dalla famiglia e dalla comunità, sono le basi solide per raggiungere ogni obiettivo. Grazie a Simone, perché sappiamo che nella responsabilità dell’accompagnare quella fiamma c’è tutto l’amore per lo sport e per la sua terra».

Partito dal Foro Italico di Roma il 7 dicembre, Ruffini proseguirà come Flame Angel fino al 20 dicembre a Catanzaro. Poi tornerà a casa per le festività natalizie e ripartirà il 6 gennaio da Bologna. «In questo lungo cammino, di oltre 12.000 km – racconta Ruffini -, toccheremo le 110 province e 63 delle città più significative della penisola, per celebrare la storia e l’unità italiana, concludendo questo percorso a Milano per la Cerimonia di apertura dei giochi olimpici invernali». Visto il lungo percorso, può dunque accadere che alcuni dei tedofori precedentemente chiamati per la manifestazione siano impossibilitati a partecipare; così l’organizzazione chiede agli Flame Angel se qualcuno vuole sostituire il tedoforo.

«Onestamente non ci ho pensato molto quando me lo hanno proposto – confida il campione -. Dopotutto è un’esperienza che forse non ricapiterà nel tempo, perciò: cambio di tuta da Flame Angel a tedoforo e via». Così Ruffini ha portato la fiamma in una tappa della Sardegna: «Sono stati istanti davvero emozionanti per l’istituzionalità della mia figura in quel momento, ma non meno per il fatto che ho percorso tutto il tragitto assegnatomi con i ragazzi con i quali questi giorni sto condividendo tutto: spostamenti e viaggi, poco sonno, lavoro e tante risate».

«Nel ruolo di Flame Angel – dice – sento la responsabilità di qualcosa molto più grande di me: abbiamo un pezzo di storia tra le mani da custodire, che è partito da Olimpia ma che noi dobbiamo alimentare e vigilare. Mentre da tedoforo ho sentito la fortuna di poter veicolare un grandissimo in bocca al lupo ai ragazzi che dovranno affrontare le prossime Olimpiadi, ma soprattutto un appello a credere nei proprio sogni. In fondo io sono partito da un piccolo paese come Serrapetrona fino a conquistare un titolo mondiale in Kazan e partecipare alle Olimpiadi di Rio, grazie a quel credo sempre ardente e quell’obiettivo vivo e acceso di fronte a me: lo stesso che tiene alimentata quella piccola fiamma. Le Olimpiadi – conclude – ci ricordano che ogni sacrificio trova senso quando è condiviso nel nome della dedizione, perciò colgo l’occasione per fare un grande in bocca al lupo ai miei compagni dello staff Flame Angel per questo percorso ancora lungo da affrontare e rinnovo l’in bocca al lupo agli atleti che ci daranno spettacolo durante i giochi invernali».



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