Drei e Guerrieri a Palazzo Buonaccorsi:
percezione e figura in dialogo

MACERATA - Sabato l’inaugurazione della mostra ai Musei civici di Macerata. Oltre quarant’anni di ricerca pittorica tra Gestalt, Metapittura e legame con la città. Il sindaco Sandro Parcaroli: «Riproporre oggi il loro lavoro, a oltre quarant’anni di distanza, significa riaffermare il ruolo della città come spazio di ricerca, di memoria e di dialogo tra passato e presente»

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Sarà inaugurata sabato 20 alle 18, nelle sale delle mostre temporanee dei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata, la mostra “Punti di vista tra percezione e figura”, dedicata a Lia Drei e Francesco Guerrieri e curata da Maria Dolores Picciau. L’inaugurazione avverrà alla presenza del sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli e dell’assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta.

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L’esposizione amplia un nucleo di opere precedentemente presentato a Cagliari e offre un’ampia ricostruzione del percorso artistico di due figure centrali dell’arte italiana del Novecento, unite nella vita e da una profonda visione condivisa del lavoro pittorico. Il percorso ripercorre le tappe fondamentali della loro ricerca, dalla fondazione del gruppo Sperimentale P nel 1963 fino alla riaffermazione del figurativo con l’adesione alla Metapittura negli anni Ottanta.

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Francesco Guerrieri

Al centro dell’indagine di Drei e Guerrieri vi è una rigorosa analisi della percezione visiva, influenzata dalla Psicologia della Gestalt. L’obiettivo comune era la costruzione di un linguaggio intersoggettivo fondato sull’efficacia fenomenologica e sull’impatto ottico-percettivo dell’opera. Il soggetto realista non viene mai completamente abbandonato, ma trasformato: Lia Drei lo scompone in strutture geometriche rigorose, mentre Francesco Guerrieri lo rielabora in sequenze ritmico-musicali attraverso moduli seriali, come nelle celebri “Continuità”.

Il percorso espositivo presenta opere che segnano momenti chiave della loro produzione. Per Lia Drei è esposto Cristallo trasgredito del 1972, insieme ai libri d’artista della quadrilogia del triangolo rettangolo e a disegni inediti che restituiscono il suo processo analitico. Francesco Guerrieri è rappresentato, invece, da lavori significativi come due versioni di Interno d’artista, che documentano la sua adesione alla Metapittura e la capacità di coniugare rigore formale e suggestione figurativa.

Ampio spazio è riservato anche al rapporto con Macerata, che affonda le radici nel 1979 con la partecipazione dei due artisti alla rassegna “Verifica tra due decenni”. Il capoluogo marchigiano ha avuto un ruolo determinante nella loro affermazione critica, in particolare attraverso le mostre curate da Elverio Maurizi nel 1981 e nel 1982, qui rievocate. La nuova esposizione si inserisce in continuità con quella stagione culturale, offrendo una rilettura aggiornata del loro contributo a oltre quarant’anni di distanza.

Il sindaco Sandro Parcaroli sottolinea come «questa mostra rappresenti non solo un omaggio a due grandi protagonisti dell’arte italiana del Novecento, che hanno scelto Macerata come luogo di elezione e di confronto critico, ma anche una significativa occasione di riflessione sulla centralità dell’arte nella costruzione dell’identità culturale della nostra comunità. Lia Drei e Francesco Guerrieri hanno intrecciato il proprio percorso umano e artistico con quello della nostra città, contribuendo in modo determinante alla sua vivacità intellettuale e al dibattito teorico sul linguaggio pittorico. Riproporre oggi il loro lavoro, a oltre quarant’anni di distanza, significa riaffermare il ruolo di Macerata come spazio di ricerca, di memoria e di dialogo tra passato e presente».

Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, che evidenzia il valore scientifico e culturale dell’iniziativa: «Ospitare nei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi una mostra dedicata a Lia Drei e Francesco Guerrieri significa riaffermare con forza la vocazione di Macerata come crocevia del dibattito artistico contemporaneo e luogo capace di accogliere progetti di alto profilo curatoriale. “Punti di vista tra percezione e figura” offre al pubblico un percorso rigoroso e allo stesso tempo accessibile, che consente di comprendere la profondità della loro ricerca sulla percezione visiva, sul rapporto tra figura e struttura e sul valore conoscitivo della pittura. È una mostra di grande valore didattico e culturale, che dialoga con la storia della città e invita le nuove generazioni a esercitare uno sguardo critico e consapevole sull’arte e sul mondo».

Secondo la curatrice Maria Dolores Picciau, l’attualità della mostra risiede nell’eredità lasciata dai due artisti: «La loro arte richiede allo spettatore uno sguardo attivo e consapevole, invitandoci a riscoprire la capacità critica dell’occhio. Per questa ragione, il loro lavoro non si limita a chiudere un capitolo della storia dell’arte, ma spalanca una porta sul futuro della percezione. Essi dimostrano che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire preziose lezioni di struttura, etica e verità estetica, essenziali per orientarsi nella complessità del nostro presente». La mostra sarà visitabile dal 21 dicembre fino al 3 maggio 2026.



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