Sadjide, uccisa con un palo in ferro:
continuano le ricerche del marito

MONTE ROBERTO - Nei confronti di Nazif Muslija la procura ha emesso un mandato di fermo internazionale con l'accusa di omicidio volontario aggravato

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I carabinieri in via Garibaldi questa mattina

Sarebbe un tubo in ferro utilizzato per allestire le impalcature, l’arma utilizzata per uccidere con ripetuti e violenti colpi sul viso Sadjide Muslija, la 49enne macedone vittima di femminicidio.

Delitto avvenuto nella mattinata di ieri a Pianello Vallesina, nel comune di Monte Roberto.

Nella giornata di oggi, un nuovo sopralluogo da parte dei carabinieri che si sono accorti di un tubo di ferro, appoggiato al muro del cortile dell’abitazione, e che sarebbe sporco di sangue.

Sequestrato, verranno effettuati tutti i riscontri necessari.

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I carabinieri sul luogo del femminicidio

Al momento, invece, ancora nessuna segnalazione del marito della donna, Nazif Muslija, che risulta quindi tuttora irreperibile e per il quale la procura ha emesso un mandato di fermo internazionale con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Anche lui, ieri mattina, non si era presentato al lavoro.

L’allarme al 112 era infatti scattato, poco prima delle 13, poiché Sadjide Muslija non era stata vista facendo così preoccupare i colleghi che conoscevano la situazione della coppia.

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