«Cosmari, Gattafoni usa toni politici
mentre la Tari rischia di raddoppiare
e i sindaci di destra stanno zitti»

RIFIUTI - Il consigliere regionale Leonardo Catena (Pd) risponde al presidente del consorzio: «Il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire una guida seria e competente, non quello di sostituirsi al silenzio dei primi cittadini che rinviano le decisioni»

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Leonardo Catena, consigliere regionale Pd

 

«Ritengo inaccettabili e fuori luogo le dichiarazioni del presidente del Cosmari, che interviene con toni politici impropri mentre l’azienda attraversa una fase di grave difficoltà finanziaria e gestionale». A parlare è il consigliere regionale del Partito democratico, Leonardo Catena, che controbatte a Paolo Gattafoni dopo i commenti di quest’ultimo in seguito alle accuse dello stesso Catena sulla gestione del consorzio (leggi l’articolo).

«Il suo ruolo – prosegue Catena – dovrebbe essere quello di garantire una guida seria e competente, non quello di sostituirsi al silenzio dei sindaci di destra che, rinviando le decisioni, stanno contribuendo all’aumento della Tari a carico dei cittadini. I dati più recenti confermano che la provincia di Macerata è quella con gli incrementi più elevati di tutta la regione».

Il consigliere dem punta il dito anche contro un post pubblicato e poi rimosso dai canali social del presidente: «Particolare gravità assume una recente dichiarazione del presidente pubblicata sui social – poi cancellata – in cui si scrive testualmente che “Abbiamo fatture non emesse ai Comuni per svariati milioni di euro che dovranno prima o poi vedere la luce (chi presta servizi deve essere pagato, credete che sia a gratis?)”. Perché ha cancellato il messaggio pubblicato sui social? Si è reso conto di aver scritto una cosa sbagliata o di aver detto una verità che doveva tacere? Una simile affermazione, se infondata, testimonia l’inadeguatezza del ruolo ricoperto; se invece fosse vera, solleverebbe interrogativi importanti sulla correttezza dei bilanci del Cosmari e dei Comuni. Per questo si invitano gli organi competenti a svolgere le opportune verifiche».

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Paolo Gattafoni

Catena contesta inoltre la ricostruzione fornita da Gattafoni sulle responsabilità della crisi impiantistica: «Il presidente continua inoltre ad attribuire alle precedenti amministrazioni la responsabilità della perdita di autosufficienza impiantistica. L’attuale situazione è invece il risultato delle scelte dell’attuale gestione, che ha rinunciato a investimenti strategici – come l’impianto di biogas e quello per il recupero dei pannolini – e ha accumulato ritardi significativi nell’ampliamento della discarica di Cingoli, delegando impropriamente all’Ata3 passaggi cruciali. Oggi lo stesso presidente ammette che la nuova capacità della discarica non sarà disponibile prima del 2027, con un aggravio di costi stimato in 5-6 milioni di euro annui a carico dei cittadini».

Infine, l’allarme sui conti: «Il quadro finanziario del Cosmari appare dunque sempre più critico: agli aumenti già previsti della Tari (+9% nel 2024 e +9% nel 2025) si sommano ora ulteriori incrementi dovuti ai costi di smaltimento fuori provincia, alle anticipazioni per circa 14 milioni di euro e alla mancanza di una strategia gestionale adeguata. Senza interventi immediati, la tariffa rischia di raddoppiare nell’arco di tre anni. Molto preoccupante, inoltre, che si faccia ricorso al credito bancario in misura rilevante e anche per esigenze di liquidità più che per investimenti».

Catena chiude il suo intervento lanciando un appello alla politica e manifestando vicinanza ai dipendenti del consorzio: «Di fronte a questa situazione preoccupante, è grave che i sindaci di destra continuino a restare in silenzio. I cittadini meritano risposte chiare e una gestione all’altezza di un servizio pubblico essenziale, che fino a pochi anni fa rappresentava un’eccellenza regionale. Esprimo infine solidarietà e vicinanza ai lavoratori del Cosmari, che stanno vivendo un clima di crescente incertezza. L’azienda può e deve tornare a essere un punto di riferimento per il territorio, ma ciò sarà possibile solo con un cambio di passo nella governance e con un impegno deciso per ripristinare trasparenza, efficienza e programmazione».

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