Il Tar dà ragione a Germano Ercoli:
la lottizzazione di Costamartina
torna in Consiglio

CIVITANOVA - Accolto il ricorso dell'imprenditore che attraverso Immobiliare Cristallo aveva presentato richiesta di variante per la collina. Secondo i giudici il “dietrofront” dell'assise rispetto all'adozione preliminare «Risulta essere del tutto privo di motivazioni»

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Germano Ercoli

«Ingiustificata contraddittorietà», il Tar accoglie il ricorso di Germano Ercoli e dell’immobiliare Cristallo, annullata la delibera del consiglio sul no alla variante di Costamartina. 

A stabilirlo è il tribunale amministrativo delle Marche, che ha accolto il ricorso della società Cristallo srl, annullando la delibera con cui l’assemblea civitanovese aveva respinto, dopo una raccolta firme e le proteste cittadine, la proposta avanzata dall’imprenditore per realizzare sulla collina cubature destinate a commerciale e servizi. L’iter per la variante era arrivato all’adozione definitiva nel novembre del 2024 dopo che la variante aveva avuto l’ok della giunta e anche il passaggio in consiglio nel 2023, poco prima di Natale.

La bocciatura, secondo i giudici amministrativi, non era sostenuta da motivazioni chiare, esplicite e comprensibili. Il Tar osserva che l’istruttoria svolta dagli uffici comunali era stata ampia, articolata, con diversi pareri tecnici e passaggi procedurali. Tuttavia, nel momento decisivo, la delibera del Consiglio si è limitata a respingere la variante senza spiegare il perché: «Il “dietrofront” da ultimo deliberato risulta essere del tutto privo di motivazioni – si legge nella sentenza – non potendosi considerare sufficienti le ragioni esclusivamente “politiche” emerse nel dibattito consiliare, che neppure reca una sintesi conclusiva delle oltre 50 pagine di resoconto stenografico, impedendo così di comprendere le effettive ragioni del diniego. Si tratta, pertanto, di motivazione solo apparente e formale che sottrae alla ricorrente il diritto di difesa il cui esercizio diviene sostanzialmente impossibile».

Il fascicolo torna dunque in Comune: per il Tar è necessario che il Consiglio comunale torni ad esprimersi, questa volta motivando in modo chiaro, alla luce degli elementi raccolti nel corso dell’istruttoria. L’Immobiliare Cristallo aveva contestato proprio la mancanza di trasparenza e di motivazioni nel provvedimento finale. Un punto ritenuto fondato dal Tar. L’amministrazione dovrà calendarizzare nuovamente la variante, riportandola in aula per un nuovo voto.

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