
Giornata del laureato
Non un rito celebrativo, ma il ritorno in un luogo dove riconoscersi nel cammino iniziato tra le aule dell’Università di Macerata: questa è stata, ancora una volta, la Giornata del laureato. L’evento è stato ideato 20 anni fa dall’Associazione laureati dell’ateneo maceratese e organizzata da Unimc. Oggi al Cinema Italia a Macerata erano presenti oltre 140 laureati dopo 25 o 50 anni.

Angelo Scelzo
«Non si torna mai davvero dove si è stati – ha ricordato il rettore John McCourt citando Saramago – si torna dove si è diventati ciò che si è». Attorno a questa idea si è costruita l’intera mattinata: un viaggio corale in cui la memoria individuale si è intrecciata con quella dell’Ateneo. McCourt ha parlato di un’università «solida e dinamica», forte dei suoi cinque dipartimenti, dei quasi diecimila studenti e delle sue connessioni europee grazie all’alleanza Erua, ricordando come Unimc continui a essere «un presidio culturale, economico e sociale per la città e per le Marche».

Anna Maria Picozzi
Le parole dei premiati “Laureato dell’anno” hanno raccontato vite diverse, tutte profondamente legate all’Ateneo: Anna Maria Picozzi, Davide Amurri, Federica Biondi, Lara Lucaccioni, Angelo Scelzo, Stefano Sabatini e Roberto Sgalla, e il premio “Oscar Olivelli” Giuseppe Daniele. La presidente dell’Alam Daniela Gasparrini ha detto: «Questi riconoscimenti testimoniano come la storia personale e universitaria di un laureato possa rappresentare il senso più vivo di appartenenza».

Daniela Gasparrini
Tra le testimonianze più intense, quella di Anna Maria Picozzi, oggi sostituto procuratore generale e membro della Commissione antimafia a Palermo: «Qui ho vissuto gli anni più belli della mia vita. Lanciavamo lo sguardo verso nuovi orizzonti, con l’irrequietezza della gioventù. Non ho mai smesso di studiare», ha detto, ricordando in particolare Mario Sbriccoli tra i suoi docenti. Infine, l’impegno civile che ha guidato la sua carriera: «Mi sono laureata nel 1992, l’anno dell’assassinio di Falcone e Borsellino. Ho scelto Palermo per continuare il loro cammino: siamo stati nani sulle spalle di giganti».

Daniele Picozzi
Le testimonianze si sono susseguite come un mosaico di percorsi diversi. Davide Amurri, laureato in filosofia e funzionario per gli affari umanitari alle Nazioni unite, ha raccontato il bisogno di cambiare rotta dopo una formazione tecnica «per imparare nuovi linguaggi» studiando filosofia. Federica Biondi, laureata in scienze della comunicazione, regista e sceneggiatrice, ha portato l’orgoglio di essere «la prima laureata della famiglia».

Mauro Carassai, laureato in lingue e oggi docente di studi americani alla California State University Northridge, ha ricordato la Macerata degli anni della sua formazione come il trampolino che lo ha condotto negli Stati Uniti. Lara Lucaccioni dall’aula di filosofia ha portato il suo metodo sulla risata e il benessere in grandi aziende internazionali come Hewlett-Packard e Campari. «Mi sono laureata con lode, ma ho dovuto ripetere alcuni esami. Anche il fallimento e il superamento degli ostacoli hanno un grande valore formativo».

Davide Amurri
Angelo Scelzo, laureato in lettere, è stato vicedirettore della sala stampa vaticana e unico sottosegretario laico al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. «Oggi celebro un mio giubileo laico. Quando ho concluso i miei studi qui era l’anno giubilare e oggi ritorno in un altro anno giubilare. Ho sempre mantenuto un legame solido con Macerata». Stefano Sabatini, laureato in giurisprudenza nel 1975 e notaio ad Ancona, ha ricordato «il terrore degli esami» e il sollievo di averli superati «brillantemente, iniziando poi il difficile percorso che mi ha portato al notariato». Roberto Sgalla, laureato in scienze politiche, prefetto e direttore della Scu della polizia e direttore del Centro Studi Americani, ha raccontato la sua tesi del 1980 sul sindacato di polizia, «rivoluzionaria e senza bibliografia», discussa la mattina dopo aver lavorato fino a notte.

Eleonora Gasparoni
Quindi, il conferimento del Premio “Oscar Olivelli” al magistrato Giuseppe Daniele, la cui carriera è stata segnata dalla presidenza dei Tar di Liguria e Marche. «Qui – ha detto – ho conosciuto mia moglie, qui si è laureata mia figlia. L’Università di Macerata è un’eccellenza del nostro territorio, con un corpo docenti di assoluto rilievo. Tra i miei professori c’era Costantino Mortati, membro della Commissione che ha scritto la Costituzione».

Federica Biondi
Tra i laureati di 25 anni fa, anche l’assessore del comune di Macerata Riccardo Sacchi, e l’ingegnere Michele Carmosino, che ha conseguito 10 lauree e discuterà la prossima tra un mese a La Sapienza, a 76 anni. «Studio per il piacere di conoscere e quale posto migliore se non un’Università? Macerata mi ha aperto le strade dell’avvocatura. Torno qui con il cuore gonfio di gratitudine».
Spazio anche ai riconoscimenti per i più giovani, con i tre premi di laurea sulla sostenibilità finanziati da Banca Macerata e con la vicepresidente Michela Sopranzi che ha sottolineato, insieme alla delegata di Unimc Mara Cerquetti, l’impegno dell’istituto nel sensibilizzare giovani e territorio su questi temi. A vincerli, per i diversi gradi di laurea, sono state Ikram Raissi, Clara Salvucci e Chiara Camilletti.

Toccante il ricordo di Marco Corvatta, laureato in filosofia scomparso a soli 28 anni. Il premio a lui intitolato, assegnato a Eleonora Gasparoni, è stato accompagnato dalle parole della famiglia espressa da un’amica: un invito a «proseguire il cammino anche quando la strada prende una diramazione inattesa», perché «nel ricordo di questo luogo si ritrova il coraggio di avanzare». La giornata si è chiusa con un forte senso di continuità. Un sentimento espresso anche dalla delegata alumni Costanza Geddes da Filicaia, che insieme a Stefano Spalletti ha raccolto il testimone del progetto Alumni world wide web, progettato da Marcello La Matina.
(Foto di Fabio Falcioni)



















Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati