Donazione organi, l’allarme dell’Aido:
«Opposizioni al 40%,
serve più formazione»

MACERATA - Sabato prossimo il convegno per i 50 anni della sezione comunale. I vertici dell'associazione: «Invertire la rotta è possibile, ma occorre sensibilizzare cittadini e operatori»

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Angelo Sciapichetti

di Mauro Giustozzi

Dalla “PasseggiAido”, organizzata per i 50 anni di fondazione dell’associazione maceratese, al convegno “Tra-pianti e sorrisi – Lo stato dell’arte” che si terrà sabato prossimo alle 9 alla biblioteca Mozzi Borgetti. Con l’obiettivo di frenare l’emorragia di donazioni degli organi che è preoccupante, acuitasi dopo il Covid, che vede i vertici dell’Aido provinciale e comunale impegnati con iniziative di formazione e informazione alla popolazione per rilanciare l’importanza della donazione degli organi. Il dato che allarma è che si è passati dal 30% al 40% delle opposizioni alle donazioni, ciò significa che quasi la metà dei cittadini, tutti indistintamente visto che non c’è limite di età per dare il consenso alla donazione, non è abbastanza sensibilizzato alla problematica che può invece essere decisiva per salvare vite e dare speranza ai tanti che attendono il trapianto di organi come fegato e reni.

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Elio Giacomelli

«Oggi la donazione degli organi può essere decisa nel momento in cui si va in Comune per avere la carta d’identità – ha detto il vice presidente regionale dell’Aido, Elio Giacomelli – ed è l’operatore dell’anagrafe che deve chiedere al cittadino se vuol aderire oppure no alla donazione o se vuol pensarci prima di decidere. Ebbene, non appena entrata in vigore questa legge, abbiamo avuto il minimo delle opposizioni che si aggiravano sul 15% della popolazione. Nell’arco degli ultimi dieci anni si è passati al 30% mentre subito dopo il periodo del covid si è impennata questa percentuale che ha raggiunto il 40% di diniego alla donazione. Da uno studio fatto con i comuni maceratesi abbiamo scoperto che molto dipende da come il dipendente dell’anagrafe pone il quesito. L’ho verificato direttamente nel comune di Ripe San Ginesio dove, da un anno all’altro, si è passati dal 33% delle opposizioni al 7% grazie ad una formazione effettuata sugli operatori dell’anagrafe di quel comune. È questa la strada che dobbiamo percorrere per invertire la rotta».

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Da sinistra Elio Giacomelli, Loredana Piermattei, Angelo Sciapichetti

In provincia la maggior parte delle opposizioni giungono dai comuni dell’entroterra come Loro Piceno col 51% mentre Macerata è al 33%, Civitanova al 31%: tra le eccezioni c’è Camerino dove solo il 16% si oppone alla donazione. Nelle Marche, all’ospedale di Torrette, ogni anno vengono effettuati 100 trapianti di fegato e reni, metà a pazienti marchigiani l’altra metà viene dal sud Italia. Su 100 donazioni, invece, 99 vengono dal centro nord e solo una dalle regioni del sud. «Dobbiamo puntare sulla formazione degli operatori dell’anagrafe comunale nel modo di porre il quesito e con i medici di famiglia, un impegno che ci siamo presi come Aido comunale e provinciale -sottolinea ancora Giacomelli- perché solo in questo modo potremo sensibilizzare le persone alla donazione. In questa opera ci aiuteranno i tre coordinatori dei trapianti dell’Area Vasta 3».

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Loredana Piermattei

Per i 50 anni di attività in città l’Aido Macerata li celebra in un convegno medico sulle attività di prelievo e trapianto di organi, tra solidarietà e impegno scientifico con protagonisti impegnati in prima linea. «Dopo l’inaugurazione della panchina del dono a Tolentino -ha detto la presidente provinciale Loredana Piermattei – e la PasseggiAido sul fiume Potenza adesso proponiamo l’incontro “Tra-pianti e sorrisi – Lo stato dell’arte” con le relazioni sul quadro aggiornato dell’attività di prelievo e trapianto di organi nella provincia e nelle Marche. Interverranno il dottor Gianrenato Riccioni, anestesista rianimatore ed ex coordinatore per i trapianti di Macerata, la dottoressa Valeria Zompanti, anestesista rianimatrice e attuale coordinatrice per i trapianti presso l’ospedale di Macerata, Benedetto Marini, coordinatore del Centro Regionale Trapianti di Ancona, Katia Fabi, dirigente medico presso l’Unità Operativa di Neurologia dell’ospedale di Macerata, ed il professor Roberto Scendoni, medico legale e docente associato dell’Università di Macerata. Altri eventi in programma sono per il 29 novembre a Pollenza con uno spettacolo teatrale dal titolo ‘Varietà che passione’, il 6 dicembre ci sarà una messa a suffragio dei donatori di organi celebrata dal vescovo Marconi alla basilica della Misericordia mentre il 17 dicembre al teatro parrocchiale di Collevario un incontro con il biblista Alberto Maggi. Infine, per avvicinare i più giovani al tema della donazione, abbiamo ideato il concorso a premi ‘Lancia un messaggio positivo’ dove i ragazzi potranno scrivere un messaggio su Whatsapp ad un loro coetaneo per invitarlo alla donazione degli organi».

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A guidare la sezione di Macerata dell’Aido è Angelo Sciapichetti che ha ricordato la nascita del gruppo comunale. «Il 50esimo è un traguardo importantissimo – ha ricordato Sciapichetti -. L’Aido si fonda esattamente il 20 novembre 1975 col presidente Rodolfo Gentili, vice presidente era Carletta Bentivoglio segretaria dell’Avis, ed altri pionieri che furono i soci fondatori della sezione locale. In pratica dall’Avis è nata poi questa associazione donatori organi. Domani ci sarà la messa in suffragio per la scomparsa del vescovo Tarcisio Carboni che io ricordo fu uno dei più grandi sostenitori dell’Aido nei tempi in cui era difficile promuovere nelle scuole la donazione organi. Trovammo nel vescovo Carboni un testimonial eccezionale dell’Aido che ci sostenne nella promozione dell’associazione. Oggi il tema è quello di rimotivare i cittadini alla donazione degli organi visto che il dato che abbiamo riscontrato, dopo la pandemia del covid, è stato quello di una crescita delle opposizioni alla donazione giunta fino al 40%. Dal 30% precedente. Capite bene che questo dato come Aido ci preoccupa tantissimo. È necessario fare ancor più formazione ed informazione su questo tema che vede nel nostro Paese circa 8000 persone che sono in attesa di un trapianto e gli organi disponibili sono sempre di meno. Si pensava che con la scelta da fare in Comune all’atto della richiesta di carta d’identità sarebbero diminuite le opposizioni, purtroppo invece è accaduto il contrario e bisogna favorire la cultura di questa donazione anonima, volontaria e gratuita».



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