
Oltre 15mila visitatori hanno affollato le vie di Serrapetrona nelle ultime due domeniche, immergendosi nell’atmosfera di “Appassimenti Aperti”, che chiude la diciottesima edizione con un boom di presenze. L’evento, dedicato alla valorizzazione del vitigno di Vernaccia nera, coltivato in appena 70 ettari, ha richiamato nel borgo medievale curiosi e appassionati enoturisti dalle Marche, da fuori regione e persino turisti stranieri. Nelle due giornate della manifestazione, il pubblico ha potuto degustare direttamente nelle cantine dei produttori le due espressioni di questo straordinario vino, la Vernaccia di Serrapetrona Docg e il Serrapetrona Doc, e scoprire il fascino degli appassimenti.

«Siamo molto soddisfatti – commenta la sindaca di Serrapetrona Silvia Pinzi – il merito di questo successo va ai produttori, che con coraggio e dedizione mantengono viva una tradizione antica, dando vita a un vino unico al mondo. Un ringraziamento speciale alla Pro Loco, ai numerosi volontari e tutti coloro che, con impegno e passione hanno reso possibile questa splendida iniziativa. Nonostante le difficoltà che i nostri piccoli paesi affrontano, queste giornate dimostrano la forza e l’unità della nostra comunità e ci rendono orgogliosi delle nostre radici».

Oltre alle degustazioni, molto apprezzati anche gli eventi culturali, le mostre fotografiche e gli spettacoli in piazza. «Ogni anno cerchiamo di migliorarci e proporre delle novità – aggiunge Pinzi – la risposta del pubblico ci incoraggia a fare sempre meglio per valorizzare la nostra Vernaccia Nera, una rarità nel panorama vinicolo italiano, e per accogliere un numero crescente di visitatori, con ricadute importanti sul turismo e sull’economia locale».

«”Appassimenti Aperti” si inserisce nel più ampio impegno dell’Imt per la valorizzazione delle 16 Doc delle province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino – sottolinea Alberto Mazzoni, direttore Istituto marchigiano di Tutela Vini, che organizza l’evento – questa manifestazione mette in luce la ricchezza e la diversità dei nostri territori e rappresenta un modello efficace di promozione, enoturismo di qualità e identità regionale».

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