Un hackathon in biblioteca
per parlare dell’Ai

MACERATA - Due giornate (venerdì e sabato scorsi) dedicate a workshop, incontri e progetti degli studenti sull'intelligenza artificiale, dalle questioni tecniche a quelle etiche

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Un hackathon alla biblioteca di Macerata per parlare di intelligenza artificiale. Si è svolto venerdì e sabato scorsi. L’obiettivo avvicinare i giovani all’intelligenza artificiale e di valorizzarne applicazioni concrete per il territorio. L’iniziativa è stata promossa dal comune di Macerata, in collaborazione con il Csv Marche inserita all’interno del progetto “B.live. Biblioteca da vivere”. L’idea dell’hackathon (si tratta di un evento al quale partecipano esperti di diversi settori dell’informatica) è nata anche dalla volontà del Comune di trasformare la biblioteca Mozzi Borgetti in un luogo di incontro, apprendimento e sperimentazione per i giovani, rafforzando il legame tra patrimonio culturale e innovazione tecnologica. Hanno partecipato studenti del quarto e quinto anno delle superiori coinvolti nel workshop introduttivo di venerdì, tenuto dal docente Flavio Corradini e Simona Tiribelli docente universitaria, che hanno approfondito rispettivamente la parte tecnica dell’Ai e i risvolti etico-morali della tecnologia.

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Sabato, invece, i lavori dell’hackathon hanno riguardato la presentazione finale dei progetti e valutazione da parte della giuria composta dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, dall’assessore al Bilancio Oriana Piccioni, dal delegato del rettore Unimc per gli archivi digitali e i sistemi documentali Pierluigi Feliciati, da Flavio Corradini ordinario di Informatica Unicam e da Paolo Gobbi del Csv Marche. A supporto dei team, come mentor e tutor, sono intervenute le ideatrici dell’iniziativa Camilla Andreozzi e Benedetta Di Donato, insieme a Leonardo Fenni e Carlo Giustozzi offrendo durante le due giornate consulenza tecnica, metodologica e organizzativa.

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La particolarità dell’hackathon è stato il focus sull’idea e sulla sua capacità di tradursi in applicazioni concrete per Macerata: non è la potenza del coding ad avere il peso maggiore, bensì l’innovatività, la rilevanza per il contesto cittadino, la fattibilità e la sostenibilità oltre a un piano di sviluppo e (eventualmente) un business plan. 



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