“Sentinelle” contro la violenza di genere:
estetiste e acconciatori in prima linea

CIVITANOVA - Oggi l'iniziativa di Confartigianato dedicata all'importanza dei centri estetici e acconciatori come luogo di ascolto per donne vittime di soprusi

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Sentinelle-Civitanova

L’incontro “Sentinelle”

Sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, partendo dai centri estetici e acconciatori. Questo il tema al centro dell’incontro “Sentinelle” che si è svolto oggi a Civitanova. L’appuntamento è dedicato alle professioni contro la violenza, un’iniziativa frutto della collaborazione a livello nazionale tra Confartigianato Imprese Benessere e Soroptimist International d’Italia.

L’evento è dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e al ruolo cruciale di centri estetici e acconciatori come presidi di ascolto e supporto sul territorio. La tappa civitanovese è stata organizzata da Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo, in partnership con i club Soroptimist di Macerata, Ascoli e Fermo, la cooperativa sociale Il Faro, l’Ats 14 e On The Road cooperativa sociale.

Ad aprire il convegno, Eleonora D’Angelantonio, responsabile interprovinciale Confartigianato Benessere, che ha spiegato che l’associazione «crede molto a questo progetto nazionale, tanto che abbiamo deciso di dare un taglio informativo e formativo perché questa tematica sta particolarmente a cuore ai nostri associati». Proprio Daniele Zucchini, presidente interprovinciale Acconciatori Confartigianato, ha infatti aggiunto che «dentro i saloni e nei centri estetici le donne possono trovare buoni ascoltatori, capaci anche di aiutare chi ha bisogno». E, come ha ricordato Rosetta Buldorini, presidente interprovinciale Estetiste Confartigianato, «il nostro è un lavoro intimo, vista la relazione strettamente personale che creiamo con i clienti che si avvicinano a noi, che si raccontano e si confrontano».

«Sentinelle è una dicitura davvero adeguata – ha osservato l’assessore ai Servizi sociali di Civitanova Barbara Capponi -, visto che anche acconciatori ed estetiste possono riportare buone prassi alla cittadinanza. Siamo convinti che il seme piantato oggi possa moltiplicarsi e crescere, per arrivare a più gente possibile». Dopo il saluto di Barbara Lombi, presidente Soroptimist Macerata, insieme a Simona Palestini (presidente Club di Ascoli) e Paola Viozzi (presidente Club di Fermo), è intervenuto il capitano Angelo Chiantese, comandante della Compagnia carabinieri di Civitanova. «È difficile uscire dalla prigione delle violenze, perché le vittime sono legate sentimentalmente al maltrattante: si arriva alla denuncia solo quando si raggiunge il limite, quando si teme che la violenza possa coinvolgere altri, come ad esempio i figli. Per questo il legislatore ha reso perseguibile anche d’ufficio questo reato, permettendoci di intervenire. È fondamentale, allora, la segnalazione di tutti, non solo della vittima, ma anche di chi è vicino a lei e recepisce un possibile allarme». Maria Antonietta Castellucci, coordinatrice Ats 14, ha elencato l’azione dell’ente e l’attivazione di servizi, e ha posto l’accento sull’importanza di amplificare la rete.

«La violenza ha tante forme, non solo quella fisica – ha esordito Rosalba Zannini, dirigente Uos Consultorio Ast Macerata -. C’è una violenza subdola che è quella di tipo psicologico, fatta di comportamenti che danneggiano il benessere psicofisico della persona. Si crea un sopruso di tipo circolare, in cui la vittima tende a perdonare la violenza credendo al pentimento del maltrattante. Che alla fine reitera la violenza stessa». Anna Moffa, commissario capo della polizia e dirigente della Squadra mobile della questura di Macerata, ha presentato tutti gli strumenti di tutela: «L’ammonimento è pensato per i casi che non sfociano sulla soglia della gravità. È una sorta di cartellino giallo, dove la vittima spiega cosa sta vivendo e, se ci sono i presupposti, l’ammonito viene convocato in questura e gli viene chiesto di cessare determinati comportamenti, indicandogli anche percorsi di aiuto e recupero. In questo modo si possono aiutare le donne che temono di arrivare alla denuncia».

Tunia Gentili, vicepresidente nazionale Club Soroptimist International: «Il ruolo della sentinella? Cattura le informazioni e, con discrezione, può traghettare e accompagnare la donna, indicandogli con gentilezza l’esistenza di una rete. Senza sostituirsi, però, alle figure preposte». Elisa Giusti, coordinatrice Sportello Antiviolenza ha detto: «Ad oggi il Cav di Macerata, con i suoi vari sportelli, ha avuto contatti con 315 donne, nella maggior parte dei casi sposate o conviventi, che lavorano, per lo più madri e con figli. Stiamo parlando quindi di un problema culturale e strutturale, non emergenziale». Chiara Ferrari, di On the Road Cooperativa Sociale, ha approfondito poi lo strumento delle case rifugio e delle case di emergenza presenti nella regione Marche. Quindi Eleonora Tizzi, dello sportello InformaDonna del comune di Civitanova, ha presentato i vari servizi offerti da questa realtà.



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