
Rosalba Ubaldi
Lettera aperta al sindaco di Porto Recanati della consigliere Rosalba Ubaldi: «Nell’ultimo consiglio nel darmi la parola mi ha chiama Ubalda. E non è la prima volta. Questa è pura denigrazione della persona, per di più donna. Non ci sarà una prossima volta se non nelle apposite sedi giuridiche». La capogruppo del centrodestra nel rivolgersi al sindaco Andrea Michelini, dice: «nel darmi la parola lei può chiamarmi consigliere Ubaldi oppure capogruppo Centrodestra oppure dottoressa Ubaldi, oppure addirittura Rosalba.
Per me va benissimo qualsiasi di questi appellativi. Ma non si permetta più di fare teatro, peggio ancora se nella sede istituzionale per eccellenza, declinando al femminile il mio cognome. Il suo è un atteggiamento dispregiativo, denigratorio ed offensivo della mia persona, aggravato per di più dalla sua posizione di sindaco, nei confronti di un consigliere di minoranza, anche donna. Per questo lo considero altamente denigratorio della mia figura di consigliere e di donna. L’uso dispregiativo della declinazione al femminile del mio cognome rafforza il carattere discriminatorio dell’offesa che aggrava la condotta e che mi riservo di valutare nelle apposite sedi». La consigliera aggiunge, nella lettera aperta, che «qui non c’entra la critica politica, anche aspra ed esasperata, sempre possibile ed accettata. Questa è pura denigrazione della persona, per di più donna». Ubaldi dice di essere già passata sopra «al suo precedente “Ubalda” concedendole il beneficio dell’errore. Adesso basta davvero. Non ci sarà una prossima volta, se non nelle apposite sedi giuridiche».
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