
La droga sequestrata
Scoperta centrale dello spaccio a Colbuccaro di Corridonia, sequestrati 25 chili di droga, arrestato un 31enne romeno. Il blitz della Squadra mobile di Macerata nella notte di domenica. Sospetti nati da un via vai notato tra le strade di campagna di Corridonia. L’uomo si trova in carcere. Lo stupefacente una volta venduto poteva fruttare mezzo milione di euro.

Movimenti sospetti nelle strade di campagna, da questo è nata l’indagine della Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Anna Moffa, che nella notte di sabato ha portato all’arresto di un 31enne romeno, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine. La polizia è entrata in azione intorno a mezzanotte quando ha fermato l’uomo che da subito è apparso piuttosto nervoso per via di quel controllo.

Gli agenti hanno deciso di approfondire gli accertamenti con una perquisizione a casa del 31enne. Ed è lì che la polizia ha scoperto una centrale dello spaccio con circa 25 chili di droga che sono stati sequestrati. C’erano 23 chili di hashish già suddivisi in 241 panetti, 1 chilo e mezzo di cocaina, un etto e mezzo di marijuana, oltre a bilancini di precisione, macchine per il sottovuoto e materiale per il confezionamento della droga. Il romeno è stato arrestato e portato in carcere a Montacuto di Ancona. Secondo una stima della polizia la droga avrebbe fruttato, immessa sul mercato, un profitto di circa 500mila euro.
Oggi pomeriggio è stato convalidato l’arresto del 31enne, assistito dall’avvocato Sandro Giustozzi, dal giudice Enrico Pannaggi. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, resta in carcere.
(Redazione Cm)
(Ultimo aggiornamento alle 16,15)
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Ottima operazione, complimenti.
UN IMMIGRATO, DISOCCUPATO E GIA’ NOTO ALLE FF.OO., PROBABILMENTE PER LO STESSO REATO DI SPACCIATORE ALL’INGROSSO, NON DEVE PIU’ CONTINUARE A STARE IN ITALIA A CREARE PROBLEMI GRAVI COME LO SPACCIO DI DROGHE MA ESSERE ESPULSO DEFINITIVAMENTE NEL SUO PAESE DI PROVENIENZA SENZA POSSIBILITA’ DI RITORNO IN ITALIA. DOVEROSI COMPLIMENTI ALLA SQUADRA MOBILE DI MACERATA.
Il SOLE24ORE odierno pubblica 2 intere pagine (2+3) di estese statistiche dal titolo: CRIMINALITA’ PIU’ FURTI, RAPINE E REATI DI DROGA: COLPITE LE GRANDI CITTA’ / OLTRE SEI ARRESTATI SU DIECI SONO STRANIERI / OLTRE UN TERZO DELLE PERSONE DENUNCIATE, FERMATE O ARRESTATE IN ITALIA NEL CORSO DEL 2024 E’ STRANIERO (34,7%) CON % ADDIRITTURA DOPPIE, CHE SUPERANO IL 60% PER I REATI PREDATORI. A LIVELLO NAZIONALE IL NUMERO DEGLI ARRESTATI DI NAZIONALITA’ STRANIERA E’ IN CRESCITA: RISPETTO AL 2019, PRIMA DELLA PANDEMIA, QUANDO FURONO 265.869 GLI INDIVIDUI SEGNALATI, SI E’ REGISTRATO UN AUMENTO DEL 8,1%. IL FENOMENO VA LETTO IN UN CONTESTO IN CUI LE PERSONE STRANIERE IN ITALIA STA DI PER SE’ AUMENTANDO: AL 1° GENNAIO 2024, SECONDO IL RAPPORTO ISMU ETS, ERANO 5,7 MILIONI DI CUI 5,3 MILIONI RESIDENTI (IL 9% DELLA POPOLAZIONE ITALIANA, CONTRO L’8,2% DEL 2014) E CIRCA 321.000 IRREGOLARI (STIMA).
Praticamente il 9% circa della intera popolazione commette il 60% del totale dei reati….!!! Con tutto quello che ne consegue: non solo in termini di sicurezza ma anche di costi stimati in miliardi, carceri sovraffollate, forze dell’ordine super impegnate e che rischiano, tribunali ingolfati ecc.!!! Tutto questo in nome di un’accoglienza senza limiti e selezione…???
“Romeno, disoccupato, già noto alle Forze dell’Ordine.”
Come disse una volta Nanni Moretti: “Continuiamo così, facciamoci del male.” Frase perfetta che ben si attaglia alle situazioni che vivono i grandi centri e non da ora anche i piccoli centri. Se quel “signore” romeno era senza lavoro ed era già noto significa che è recidivo e chissà quante volte lo è stato. Si possono lasciare liberi di delinquere individui che hanno già commesso reati di questo tipo? Secondo me, no. Ovvero, quando circolano indisturbati devono essere controllati da vicino e a distanza, tallonati, perquisiti, devono sentire il fiato degli agenti sul collo, non bisogna dargli tregua. Prima, ma non dopo quando stanno per piazzare la loro “merce” di morte, come quella che in questo caso avrebbe fruttato mezzo milione di euro.
I dati eclatanti, le morti per overdose, i danni cerebrali irreversibili, i reati, le famiglie distrutte, le drammatiche conseguenze, sono sotto gli occhi di tutti. È necessario cambiare le leggi, i regolamenti, devono essere potenziate le F.F.O., devono essere votate le persone giuste da mettere al posto giusto e al momento giusto. E prima di tutto questo bisogna fare prevenzione, che costa molto, ma bisogna farla, a tutti i livelli.
Tutto questo non è possibile da attuare? Io non ci credo.
Ci sono le Istituzioni, le Associazioni, la Chiesa, e infine “i cani sciolti” come il sottoscritto che sta scrivendo queste parole.
La via è una sola: votare ed eleggere a tutti i livelli, comunale, provinciale, regionale e nazionale persone serie, che si interessano anche di questo cancro che divora il tessuto sociale di questa nostra povera Italia, fin nei centri più piccoli come, in questo caso, Corridonia. E se quelle persone che abbiamo votato per affrontare anche questo esiziale problema non dovessero tenere fede alla loro parola dovremmo mandarli a casa, per sostituirli con altri e altri ancora, a tutti i livelli di cui sopra.
Tutto questo non è possibile da attuare? Io non ci credo.
@ Mario Ricci: premesso che il problema immigrazione soprattutto irregolare sia molto complesso da gestire, ritengo con convinzione unico modo per attenuare gli effetti negativi condivisi perseguire una politica comune europea di rafforzamento dei confini marittimi e terrestri per impedire l’ingresso degli irregolari complici i trafficanti di esseri umani che guadagnano centinaia di milioni e non una politica ex-post che e’ molto più complicata e costosa: non possiamo rincorrere una non soluzione come costruire nuove carceri, aumentare gli agenti, rimpatriarne 10 mentre ne arrivano 1000, ma diminuire gli irregolari perché altrimenti significa continuare a sprecare inutilmente energie, ed il controllo di coloro che hanno le carte in regola per venire in Europa a lavorare deve essere verificato nei Paesi di provenienza.