
Mauro Sclavi
Dalla Legionella nell’impianto idrico ai casi di scabbia fino al futuro della nuova struttura: la casa di riposo Porcelli ancora al centro dell’assise comunale di Tolentino. L’aspetto sanitario il più attenzionato: 4 i casi di scabbia, ancora 12 giorni per avere l’esito delle ultime analisi per capire se la presenza del batterio della legionella sia rientrata nei valori e quindi riaprire l’erogazione di acqua calda, tamponata nel frattempo da punti di erogazione ausiliari.
E sul “dove” realizzare la nuova casa di riposo con i 3 milioni dell’eredità Rascioni il sindaco Mauro Sclavi conferma la volontà di portare avanti il progetto del suo predecessore Giuseppe Pezzanesi: nell’area del nuovo ospedale. «Non ho mai pensato che una buona idea debba essere cestinata perché pensata da un mio avversario, e la sto portando avanti – spiega -. Ho avviato interlocuzioni con l’Ast e la Regione». Diversi i familiari degli ospiti della casa di riposo presenti in sala ieri sera durante la seduta.

I familiari degli ospiti della casa di riposo presenti ieri sera al Consiglio comunale
I molteplici aspetti legati alla struttura sono stati discussi a seguito di due interrogazioni promosse dalle consigliere di minoranza Monia Prioretti (Tolentino nel cuore) e Silvia Tatò (FdI). La prima ha chiesto come mai il trasferimento degli uffici amministrativi della casa di riposo dalla sede di piazza Porcelli nei nuovi locali di via Gramsci, operazione nata per aumentare i posti letto nella struttura, non sia ancora avvenuto nonostante fosse stato annunciato per maggio. «Le date che vengono scritte spesso non riusciamo a rispettarle – ha risposto il sindaco -, ma succede a tutti. Nella sede di via Gramsci i lavori sono terminati, gli arredi posizionati e le utenze allacciate, ma abbiamo un problema di natura tecnica legato alla fibra per consentire la connessione tra le sedi. Gli uffici si sposteranno in via Gramsci la prima settimana di novembre, per consentire ai lavori di progredire. A quel punto, con un cronoprogramma redatto affinché i pazienti non subiscano scossoni, gli ospiti verranno spostati nelle nuove camere».

Le consigliere Silvia Tatò e Monia Prioretti
L’aspetto sanitario è stato sollevato dalla consigliera Tatò, che ha chiesto chiarezza sia in relazione alla presenza di batterio della Legionella oltre i valori nell’impianto idrico e che ha costretto la struttura, il 4 ottobre, a interrompere l’erogazione di acqua calda e posizionare nel frattempo due punti di approvvigionamento ausiliari riscaldati da boiler per garantire l’igiene degli ospiti, sia sui recenti casi di scabbia. «Partiamo dal concetto che in tutta Italia esistono casi di legionella: in questo memento nella regione Marche ce ne sono 23 – ha esordito Sclavi nella sua risposta -. È un batterio che genera polmoniti solo se inalata, se bevuta non accade nulla».
Il sindaco è poi passato alla spiegazione di tutte le fasi che si sono susseguite sin dall’evidenza del batterio. «Seguendo le normative entrate in vigore nel 2025, abbiamo sistematicamente cercato la presenza. Il primo prelievo effettuato a luglio ha dato esito negativo, quello successivo del 18 settembre, il cui esito è arrivato il 3 ottobre, ha rilevato la presenza oltre i valori, e ci siamo immediatamente attivati. Il 4 ottobre – ha evidenziato – abbiamo predisposto l’approvvigionamento di 3mila manopole per l’igiene a secco degli ospiti, sono stati sostituiti tutti i filtri rompigetto, dove si annida maggiormente la Legionella, su tutti i rubinetti della casa di riposo. Effettuato lo choc termico e il flussaggio a alta temperatura su tutta la rete per due giorni. Installato boiler per riscaldare acqua che veniva presa, per una maggiore sicurezza, da una linea esterna alla struttura». L’esito del successivo prelievo, il 28 ottobre, ha evidenziato che in alcuni punti della rete ci sono ancora tracce di batterio lievemente superiore alla norma. «Quindi ci siamo dovuti rifermare. La ditta incaricata ha effettuato uno choc chimico con perossido di idrogeno e sali d’argento. Abbiamo installato altri due boiler per l’acqua calda al primo piano per agevolare il lavoro del personale. Il 30 ottobre è stato effettuato un nuovo prelievo dal laboratorio accreditato dall’Ast per controllare la carica batterica. Purtroppo, ad oggi – ha comunicato Sclavi – dobbiamo aspettare altri 12 giorni per avere la risposta, che mi auguro sia negativa».

Il sindaco Mauro Sclavi
Casi di scabbia: «Tramite visita specialistica, in totale abbiamo individuato 4 casi tra ospiti e personale. Dal primo caso è partito il protocollo di sorveglianza attiva che terminerà il 21 novembre: la visita specialistica è stata fatta su tutti i pazienti sospetti mentre il trattamento è stato fatto a tutti gli ospiti e al personale. Il trattamento orale, che viene somministrato solo ove necessita e dietro prescrizione del medico di famiglia, solo per un ospite. Inoltre – ha concluso il primo cittadino – tre quarti dei materassi della struttura sono stati ricomprati, il restante sanificato e certificato, come pure la biancheria e gli ambienti. La scabbia esiste, non può essere fermata da un’amministrazione, gli ospiti non sono malati e trattati nel migliore dei modi».
(Fra. Mar.)
Casa di riposo, c’è legionella nell’acqua: «Emergenza non completamente rientrata»
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Legionella in inverno con queste temperature ! Non oso pensare in estate come sarà !