Fermare la guerra in Palestina
e i rapporti con Israele:
300 docenti maceratesi scrivono al Governo

SCUOLA - Gli insegnanti delle scuole secondarie della provincia hanno firmato una lettera aperta indirizzata alla Presidenza del Consiglio e ai ministri per chiedere un impegno più forte per la pace nella Striscia di Gaza: «Soffriamo nell’insegnare ogni giorno i valori costituzionali per dover poi assistere impotenti a un genocidio»

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Palestina_Presidio_FF-2-325x217Sono stati in circa 300 i docenti degli istituti secondari di primo e secondo grado della provincia di Macerata a sottoscrivere l’iniziativa promossa dal coordinamento Articolo 11: una lettera aperta, inviata alla presidente del Consiglio e ai ministri, per «esprimere la sofferenza nell’insegnare ogni giorno i valori costituzionali per dover poi assistere impotenti a un genocidio».

Al Governo gli insegnanti chiedono tre cose: l’attuazione di iniziative concrete volta a porre fine «agli orribili crimini in corso a Gaza, proteggendo la popolazione civile, gli operatori sanitari e umanitari»; una ferma condanna ufficiale del genocidio del popolo palestinese; la sospensione immediata di qualsiasi rapporto di collaborazione economica, politica e militare con Israele. «Non è un’iniziativa estemporanea, ma affonda le sue radici nei valori fondanti della nostra Repubblica: l’articolo 11 della Costituzione, che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, ci impone di non restare indifferenti e di dare concreta testimonianza dei principi di pace e di giustizia – si legge nella lettera – questo impegno è inoltre coerente con le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che promuovono la conoscenza della Costituzione nelle sue dimensioni storiche, giuridiche, valoriali, al di là di qualsiasi appartenenza ideologica, e con gli obiettivi dell’Agenda 2030, che prevede la lotta alla fame, alla povertà, alla disuguaglianza e l’impegno a garantire la pace e la giustizia. Per queste ragioni, sentiamo il dovere di esprimere la nostra più ferma e decisa condanna nei confronti di qualsiasi forma di violenza, guerra e sopruso. Applicando questi principi alla drammatica attualità, e richiamandoci alla Convenzione Onu per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, condanniamo il genocidio in atto da parte del governo di Israele nei confronti della popolazione palestinese».

Come educatori, la denuncia si concentra in particolare sulla distruzione del sistema scolastico a Gaza. «Questa è’ finalizzata alla cancellazione di un popolo e della sua cultura e rappresenta una gravissima violazione del diritto umano fondamentale all’istruzione – proseguono i firmatari dell’appello – di fronte a tale scenario, non è più sufficiente promuovere la riflessione all’interno delle nostre aule. È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni. Come comunità scolastica, continueremo a promuovere iniziative di solidarietà e di pressione politica per rompere il silenzio e contrastare l’indifferenza. Ma è fondamentale che il nostro Paese, fedele ai propri principi costituzionali, agisca con urgenza».



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