
Nikkollaq Hudhra in tribunale (Foto di Fabio Falcioni)
Omicidio di Gentiana Kopili, disposta la perizia psichiatrica per l’ex marito, Nikkolaq Hudhra, accusato di omicidio volontario. L’uomo, 55 anni, albanese, oggi era presente al tribunale di Macerata (sta in carcere a Ferrara) per l’udienza che si è svolta davanti al giudice Daniela Bellesi in cui è stato affidato l’incarico, da parte della procura, allo psichiatra Luciano Secchiaroli, libero professionista di Ancona.

Lo psichiatra Luciano Secchiaroli
Anche la difesa (avvocato Lucia Testarmata) ha nominato un proprio consulente, si tratta del professor Gabriele Borsetti.

Gentiana Kopili
Il pm Enrico Riccioni ha deciso di chiedere la perizia su Hudhra, in incidente probatorio, per valutare la capacità di intendere e volere dell’uomo al momento del fatto, per comprendere se ci sia la pericolosità sociale, e la capacità dell’uomo a partecipare al processo.
La perizia comincerà il 17 novembre, lo psichiatra si è preso 60 giorni per completare la perizia. Il giudice ha fissato una nuova udienza per il 4 febbraio. La procura inoltre starebbe valutando di andare a processo con giudizio immediato.
Hudhra aveva ucciso l’ex moglie Gentiana, 45 anni, a Tolentino, in viale Benadduci, la sera del 14 giugno scorso. L’uomo ha colpito la donna con 17 coltellate dopo averla inseguita in strada. L’aveva colpita alla schiena, poi dopo averla uccisa si è seduto su di una panchina.

L’avvocato Lucia Testarmata
Il 55enne ha confessato l’omicidio e nel corso dell’udienza di convalida aveva detto: «Era la terza volta che volevo farlo, l’ho raggiunta con il monopattino perché lei conosce la mia auto. Lo dovevo fare, volevo rendere liberi i miei figli».
L’uomo, bracciante agricolo, lavorava a Passignano sul Trasimeno ed era partito da lì per raggiungere Tolentino. In auto aveva un set di coltelli che aveva comprato tempo prima.

L’avvocato Guglielmo De Luca
Uno di questi, con lama di 18 centimetri, l’ha usato per uccidere Gentiana. Ha avvolto il coltello in una busta e se lo è infilato in una salopette che usava per lavorare. Questo per evitare che qualcuno vedesse il coltello. Poi ha preso il monopattino che aveva in auto e ha raggiunto viale Benadduci: sapeva che Gentiana passava per quella strada per andare al lavoro.
Ad assistere la famiglia di Gentiana è l’avvocato Guglielmo De Luca, oggi presente in udienza. A sostenere l’accusa in aula c’era il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone.
(Gian. Gin.)
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