Centro per l’autismo,
il centrosinistra incontra il Paolo Ricci:
«Si valuti in alternativa Stella Maris»

CIVITANOVA - Chiesti chiarimenti sulla proposta di variante urbanistica. Sollecitata l’amministrazione a valutare alternative più rapide e sostenibili come l'ex convento delle suore della Riparazione

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I consiglieri di centrosinistra di Civitanova

Centro per l’autismo, il centrosinistra incontra il Paolo Ricci e chiede di valutare alternative rispetto alla zona di Civitanova Alta puntando sull’ex convento Stella Maris di via della Vela. Sul tavolo chiarimenti legati alla proposta di variante urbanistica per il nuovo centro diurno.

All’incontro hanno partecipato i consiglieri comunali Francesco Micucci, Mirella Paglialunga, Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Lidia Iezzi e Piero Gismondi, che hanno voluto chiarire subito la propria posizione: «Siamo pienamente favorevoli alla realizzazione del nuovo centro per l’autismo – hanno dichiarato – e sollecitiamo l’amministrazione comunale a prendere decisioni rapide per dare una risposta concreta alle famiglie che vivono oggi questa urgenza. Ma constatiamo con rammarico che si sono già persi fin troppi anni con questa amministrazione e servono chiarimenti e spiegazioni».

Il confronto, definito «cordiale e costruttivo», ha messo in luce diversi punti che il centrosinistra considera critici della proposta di variante. I consiglieri hanno chiesto innanzitutto di conoscere il reale fabbisogno della città e del territorio, ricordando che l’attuale lista d’attesa è pari almeno al numero di pazienti già seguiti dal Paolo Ricci. «La sensazione – hanno osservato – è che anche la nuova struttura, per come è concepita e con le risorse oggi disponibili, non sarà sufficiente a soddisfare la domanda».

Dubbi anche sulla dimensione eccessiva della variante, che prevede un’area di 6.000 metri quadrati, e sulla sostenibilità economica del progetto. «Perché insistere su una metratura di molto superiore alle attuali possibilità realizzative del Paolo Ricci? C’è un piano di ampliamento delle attività o un trasferimento di servizi? E con quali risorse?», chiedono i consiglieri.

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L’istituto Stella Maris

Un ulteriore nodo riguarda la localizzazione dell’intervento. L’area individuata si trova infatti sulla collina di Civitanova Alta, soggetta a vincolo paesaggistico e attualmente inedificabile. «È una zona di pregio – sottolineano – con un vincolo di inedificabilità assoluto. Non possiamo ignorare l’impatto ambientale di una simile operazione, né i tempi lunghissimi che comporterebbe».

Da qui la proposta di valutare soluzioni alternative, più sostenibili e immediate: «C’è l’immobile della Stella Maris, che da tempo è oggetto di discussione e sul quale esisteva già un progetto di investimento privato – ricordano –. Perché non riaprire quella trattativa, anche in considerazione del valore storico e sociale che l’istituto ha per la città? A queste ed altre domande il CdA del P.Ricci con molta disponibilità e cordialità ha risposto, per quelle che erano le sue competenze e le sue conoscenze: è chiaro che le risposte più importanti dovrebbero venire dall’amministrazione comunale. Una amministrazione che fino ad oggi con Ciarapica, gli assessori e i partiti di maggioranza si è fatta notare più per le sue divisioni interne e per l’assenza di progetti alternativi ad una variante con nuova edificazione: una soluzione spesso cara a questa amministrazione evidentemente mossa da altri interessi che non siano quelli della risposta ai bisogni delle famiglie».

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