Vera Gheno e “Il valore delle parole”

CIVITANOVA - Al teatro Annibal Caro la sociolinguista ospite dell'evento di Confartigianato con al centro il linguaggio e l'uso che ne facciamo: «Lo stiamo usando male nella nostra società e gli effetti li vediamo nelle nuove generazioni»

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Vera Gheno sul palco dell’Annibal Caro di Civitanova Alta

L’importanza di essere artigiani, anche della parola. Perché le parole «le usiamo, le lasciamo morire, le resuscitiamo, le possiamo modificare». Insomma, plasmiamo il linguaggio con le nostre mani. È questo il senso dell’evento che Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo ha promosso con la sociolinguista Vera Gheno. L’incontro, dal titolo “Il valore delle parole” e organizzato in collaborazione con l’associazione Help Sos Salute e Famiglia, si è tenuto ieri sera al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, con l’intento di esplorare il peso, la forza e l’eco di ogni vocabolo che pronunciamo ogni giorno.

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L’iniziativa si è inserita nel format “Essere Umani”, ideato dall’associazione per aprire spazi di dialogo autentico e costruire ponti tra il mondo dell’impresa e quello della comunità, affrontando insieme i grandi temi della contemporaneità. Perché, come hanno spiegato sul palco il presidente territoriale Enzo Mengoni e il segretario generale Giorgio Menichelli, «di questi confronti abbiamo un estremo bisogno e la presenza così massiccia del pubblico stasera ne è la conferma». Usare un linguaggio adeguato all’interno delle nostre imprese – ha proseguito Menichelli – ci aiuta a mantenere un buon clima aziendale, a costruire rapporti sinceri con collaboratori e soci e a relazionarci con l’esterno, in una comunicazione che oggi è sempre più veloce e spesso fugace».

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«La nostra società viaggia attraverso le parole – ha esordito Vera Gheno, intervistata dalla giornalista Alessandra Pierini – per questo la mia idea è di proporvi un approccio da amanti della lingua. Non si tratta solo di una questione di performance: dare importanza alle parole serve a farci vivere meglio. Quando, infatti, iniziamo a comprendere davvero una parola, ne acquisiamo maggiore padronanza, e questo ci permette di stare meglio con noi stessi e con gli altri. Un lessico ampio, infatti, è utile per capire ciò che abbiamo dentro, mettere insieme le nostre parti e farci comprendere dagli altri». Conoscere il valore delle parole è quindi essenziale per “sopravvivere” ai nostri tempi perché, come spiega Gheno, «con le parole possiamo rappresentare la realtà in modo diverso. Ci sarà sempre qualcuno che le utilizza a proprio vantaggio: essere consapevoli del loro significato ci aiuta a vigilare su chi tenta di manometterne il senso». Sull’intelligenza artificiale, tema caro a Confartigianato, Gheno ha aggiunto che «il problema non è utilizzare l’Ai per migliorare le performance dei propri testi, ma farlo senza avere idea di quale sarà l’output finale che significa usarla senza cognizione di causa. Non ha senso servirsi dell’intelligenza artificiale per spegnere il cervello».

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A portare i propri saluti Cristina Marcucci, presidente dell’associazione Help Sos Salute e Famiglia, che ha sottolineato come ad oggi «le parole sono mal utilizzate nella nostra società e tale problema lo stiamo riscontrando anche nelle nuove generazioni».

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