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Vaccaj, ecco la 40esima stagione
tra musical e grandi classici.
Si parte dalla Febbre del sabato sera

TOLENTINO - Si parte il 20 novembre. Il cartellone varia dall’America degli anni Sessanta alla Napoli di fine ottocento (con l’opera di Eduardo Scarpetta “Il medico dei pazzi”). In scena danza, musica, drammaturgia. Il direttore artistico della Compagnia della Rancia, Saverio Marconi: «Dobbiamo costruire il futuro pensando ai giovani, dandogli non tanto lo spazio ma i mezzi per esprimersi e per far sì che gli allievi possano anche superare i propri maestri». Ecco tutte le rappresentazioni

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Presentata oggi la stagione 2025/26 del teatro Vaccaj che segna il traguardo dei quarant’anni di attività. Tra grandi classici, musical, drammaturgia contemporanea, danza e musica, sarà un viaggio attraverso epoche diverse – il rinascimento italiano, la Napoli di fine dell’800, l’America degli anni ’60-’70 e 2000 – guidato da un unico filo conduttore: la maschera dell’identità, tra finzione e realtà, costume e società. Cinque gli spettacoli in abbonamento: si parte il 20 novembre con il musical “La febbre del sabato sera”.

Saverio Marconi, direttore artistico di Compagnia della Rancia e del Centro teatrale Sangallo, sottolinea: «Oggi dobbiamo costruire il futuro pensando ai giovani, dandogli non tanto lo spazio ma i mezzi per esprimersi e per far sì che gli allievi possano anche superare i propri maestri».

Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi nel ricordare il traguardo dei quarant’anni dalla storica riapertura del 1985, definisce questa come «la stagione della partecipazione: con tanti “attori” non solo sul palcoscenico pronti a contribuire al bene della comunità». L’assessore alla Cultura Fabio Tiberi ha sottolineato «la volontà di riaffermare la vocazione allo spettacolo, all’arte, alla danza e alla musica, testimoniata nel corso del tempo dai tanti istituzioni oggi presenti».

Raimondo Arcolai, coordinatore programmazione Amat, ha ricordato che il teatro Vaccaj «svolge un ruolo capillare per il territorio; la sua funzione a 360 gradi non si limita, però, alla sola città, ma delinea un coinvolgimento più ampio con risvolti a livello sicuramente regionale, se non nazionale».

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La febbre del sabato sera – il musical

Cinque spettacoli in abbonamento, cinque mondi diversi, dove ogni sipario che si apre è un invito a guardare oltre l’apparenza, a riconoscere le maschere indossate e, forse, a toglierle. Prima tappa: la Brooklyn degli anni ‘70. Tony Manero vive per il sabato sera, quando può trasformarsi da giovane senza prospettive a “re” della pista da ballo. Sarà, dunque, La febbre del sabato sera il musical, ad aprire la stagione del Teatro Vaccaj, dal 20 al 23 novembre, (20 replica in abbonamento, 21, 22 e 23 fuori abbonamento). Prodotto da Compagnia della Rancia su licenza di Broadway Licensing, e ispirato al film del 1977 e alla storia di Nik Cohn, adattato per il palcoscenico da Robert Stigwood in collaborazione con Bill Oakes, con la coinvolgente colonna sonora dei Bee Gees e arrangiamenti e orchestrazioni di David Abbinanti, è diretto da Mauro Simone. La sua regia, che prende spunto dalle inquadrature immersive del film e dall’indimenticabile piano-sequenza con un giovanissimo John Travolta, restituisce a teatro freschezza e attualità a una storia che ha segnato un’intera generazione. Sul palcoscenico, 21 performer, capitanati dalla travolgente coppia Simone Sassudelli (Tony Manero) e Gaia Soprano (Stephanie Mangano) danno vita a hit leggendarie, come Stayin’ Alive e Night Fever, o You should be dancing e How Deep Is Your Love, successi planetari della disco music ma, al tempo stesso, simboli della cultura degli anni Settanta, inni di libertà, coraggio e lotta contro l’emarginazione. Il testo e le liriche di alcune canzoni sono stati tradotti da Franco Travaglio, mentre i brani che animano le scene ambientate alla 2001 Odissey vengono interpretati in inglese. Tolentino, quindi, sarà ancora una volta protagonista con la residenza di riallestimento di questa produzione firmata Compagnia della Rancia che dà il via a un lungo tour in tutta Italia, forte di un successo straordinario con 14 settimane di programmazione solo a Milano e oltre 50mila spettatori nella scorsa stagione, e testimonia ancora una volta il profondo legame che lega la Compagnia al Teatro Vaccaj e a tutta la comunità.

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Il 10 dicembre arriva la Napoli borghese di fine ‘800 con il Medico dei pazzi, una farsa irresistibile, dove la normalità è solo una questione di prospettiva. Scritta nel 1908 da Eduardo Scarpetta, è una delle opere più rappresentative del teatro comico napoletano resa celebre anche dal film interpretato negli anni ‘50 da Totò, che ruota attorno alla figura di Felice Sciosciammocca, una maschera popolare creata dallo stesso autore come una versione umanizzata di Pulcinella. I personaggi fingono, si travestono, si confondono solo per convenienza, in gioco di equivoci che mette in discussione la normalità e l’apparenza. Nei panni del protagonista Gianfelice Imparato, attore napoletano noto per la sua versatilità e per le sue interpretazioni nel teatro di tradizione, capace di rendere omaggio alla tradizione comica di Scarpetta, pur portando un tocco personale e moderno al personaggio, grazie anche alla regia di Leo Muscato.

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Gianfelice Imparato

L’11 gennaio il palcoscenico del Teatro Vaccaj si vestirà di un’atmosfera rinascimentale per ospitare un’intensa rilettura del classico shakespeariano La bisbetica domata. Francesco Niccolini trasforma la controversa commedia in un viaggio profondo e attuale nell’identità femminile. Al centro della scena, una straordinaria Amanda Sandrelli dà voce e corpo a Caterina, figura ribelle e romantica, intrappolata in un mondo che la vuole domata, silenziosa, conforme. Ma chi è davvero Caterina? Una donna dal carattere difficile o una creatura che indossa la maschera che la società le ha cucito addosso? In questa versione, il tema della maschera dell’identità non è più solo un gioco teatrale, ma diventa il simbolo di una lotta interiore e sociale. Le maschere non servono più a ingannare, ma a sopravvivere. E quando cadono, rivelano tutta la fragilità e la forza di chi le ha indossate troppo a lungo. Lo spettacolo si fa specchio del nostro tempo: un tempo in cui la voce delle donne chiede di essere ascoltata, non domata.

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Amanda Sandrelli

Il 4 febbraio sarà la volta de Il tenente Colombo – Analisi di un omicidio, raffinata trasposizione teatrale del testo originale Prescription: Murder di Richard Levinson e William Link, da cui nacque poi la celebre serie tv con Peter Falk. Ambientato nella New York borghese degli anni ’60, Il Tenente Colombo si presenta al pubblico con il volto di Gianluca Ramazzotti, affiancato da un cast d’eccezione e con la partecipazione straordinaria di Nini Salerno. La scena si apre con il delitto: lo spettatore sa già chi è il colpevole. Il cuore dello spettacolo non è la scoperta del colpevole, ma l’analisi sottile e implacabile delle maschere che ciascun personaggio indossa. Il brillante psichiatra assassino si cela dietro l’apparenza del raziocinio e del controllo. Colombo, invece, si traveste da uomo comune, quasi goffo, per disarmare l’avversario.

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Il tenente Colombo

Si chiude il 7 marzo con la satira pungente di November, commedia feroce e irresistibile scritta da David Mamet – uno dei maestri del teatro contemporaneo -e ambientata alla Casa Bianca poco prima delle elezioni presidenziali, nei primi anni 2000. In scena Luca Barbareschi, attore e regista tra i più versatili del panorama italiano, dà vita a un presidente Smith grottesco e disperato, mentre Chiara Noschese, attrice e regista di grande sensibilità e intelligenza scenica, interpreta una Clarice lucida, ironica e profondamente umana, firmando anche una regia che unisce ritmo comico e profondità drammaturgica. Smith è il politico che recita la parte del leader, Clarice è la consigliera che media tra etica e convenienza e il pubblico assiste a un carosello di verità manipolate, promesse vuote e retorica esasperata. La pièce è una fotografia del nostro tempo: fa ridere, riflettere e – forse – anche un po’ tremare.

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Luca Barbareschi e Chiara Noschese

Fuori abbonamento e “A teatro bambini!”. L’impegno congiunto di comune di Tolentino, Compagnia della Rancia e Amat prosegue per valorizzare e offrire alla città e all’intero territorio un’esperienza culturale di qualità: anche quest’anno il Teatro Vaccaj continuerà a essere un luogo di incontro tra generi, linguaggi e pubblici diversi, affiancando alla stagione principale una programmazione fuori abbonamento, progetti dedicati alle scuole e una stagione ragazzi pensata per avvicinare e far appassionare le nuove generazioni al mondo del teatro.

Il 26 ottobre, il Vaccaj ospiterà Elio e il suo Quando un musicista ride, l’evento che chiude il programma di Biennale Off 2025. Lo spettacolo è un omaggio alla comicità musicale italiana degli anni ’60, da Jannacci a Cochi e Renato, da Gaber a Fo, reinterpretata con ironia e libertà da Elio e da una band di giovani musicisti e richiama perfettamente il tema della comicità involontaria della Biennale 2025. Quando un musicista ride esplora, infatti, quel confine sottile tra il serio e il comico, tra la musica e il paradosso, dove il riso nasce spesso in modo inatteso, spontaneo, e proprio per questo autentico.

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Quando un musicista ride

Per la prima volta, nella stagione 2025/2026, il Teatro Vaccaj apre le sue porte anche alla danza, accogliendo due appuntamenti di grande prestigio: Lo Schiaccianoci e Carmen. Due titoli iconici che arricchiscono ulteriormente la proposta artistica della stagione e segnano un importante passo nella direzione di una programmazione sempre più completa. La presenza della danza assume un valore ancora più significativo per la città di Tolentino grazie alla presenza del Liceo Coreutico, che trova così nel Teatro Vaccaj un punto di riferimento concreto per la formazione, l’ispirazione e il dialogo tra scuola e scena professionale. Si comincia il 5 dicembre con Lo Schiaccianoci, capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella prestigiosa interpretazione del Balletto di Mosca – Russian Classical Ballet. Con la direzione artistica di Evgeniya Bespalova e Denis Karakashev, la compagnia porta in scena una versione ricca di eleganza, virtuosismo e suggestione visiva, come nella tradizione russa. Costumi sontuosi, scenografie fiabesche, quadri di danza iconici – come “Danza dello zucchero fatato” e “Il valzer dei fiori” – interpretati da un corpo di ballo di altissimo livello trasporteranno gli spettatori nel mondo incantato di Clara, del Principe Schiaccianoci e del Regno dei Dolci.

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Lo schiaccianoci

Il 15 gennaio sarà la volta di Carmen, una delle eroine più affascinanti della letteratura musicale, reinterpretata con eleganza e intensità dal Balletto di Milano diretto da Carlo Pesta. Ispirata alla novella di Prosper Mérimée su musica di Georges Bizet, questa produzione unisce la forza narrativa della storia originale a uno stile coreutico moderno e coinvolgente. La compagnia, rinomata per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione, dà vita a uno spettacolo intenso, dove il confronto/scontro tra la sensualità della protagonista e il Destino si esprimono attraverso coreografie potenti e raffinate: dalla celeberrima “Habanera”, agli appassionati pas de deux, alle tante e vivaci danze d’assieme di gitani, soldati e sigaraie.

Carmen

Carmen

Fuori abbonamento, il 19 febbraio (con matinée dedicata alle scuole venerdì 20) un classico immortale rivivrà con energia travolgente e ironia tagliente nella rilettura firmata Stivalaccio Teatro. In Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco il celebre dramma shakespeariano diventa un gioco teatrale irresistibile, dove la tragedia si intreccia con la commedia dell’arte, in un vortice di maschere, improvvisazione e poesia. Un omaggio al teatro nel teatro, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.

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Romeo e Giulietta

La stagione 2025/2026 si arricchisce di tre preziosi appuntamenti musicali con la Form – Orchestra Filarmonica marchigiana, che porteranno sul palcoscenico grandi interpreti e repertori affascinanti, tra tradizione e scoperta.

Il 20 dicembre il tradizionale Concerto di Natale sarà un’occasione speciale per immergersi nella magia delle feste: protagonista la violinista Anna Tifu, talento internazionale che eseguirà il Concerto per violino di Mendelssohn, accompagnata dalla direzione di David Crescenzi e la celebre Sinfonia “Pastorale” di Beethoven, un capolavoro che evoca la natura e la serenità, perfetto per celebrare il periodo natalizio. Domenica 1 marzo spazio alle famiglie con Pierino, il lupo e altre avventure, un Family Concert pensato per coinvolgere grandi e piccoli.  Infine, il 10 aprile, sarà la volta di Gran Piano, un concerto che vedrà la presenza Alexander Lonquich, uno dei più raffinati interpreti della scena internazionale, nella doppia veste di pianista solista e direttore. In programma due pietre miliari del repertorio per pianoforte e orchestra: il Concerto K.466 in re min di Mozart ed il Concerto n.1 di Mendelssohn.

Form

Form

Anche per la stagione 2025/2026 il Teatro Vaccaj rinnova il suo impegno verso il pubblico più giovane con la rassegna A Teatro, Bambini! organizzata da Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu, un percorso pensato per avvicinare i più piccoli al magico mondo del teatro, stimolando la fantasia, la curiosità e l’amore per le storie. Sei appuntamenti domenicali tra risate, poesia e avventure, con compagnie di grande esperienza nel teatro ragazzi, più le matinée per gli istituti scolastici della città e della provincia, iniziativa volta a coltivare il prezioso rapporto tra teatro, alunni e insegnanti. Si parte domenica 9 novembre con La Testa del chiodo. Una maestra fantastica, fantasia in musica targata Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu, il cui filo conduttore sono le parole di Gianni Rodari. Quattro scolari un po’ burloni trascorrono un’intera mattinata in biblioteca, ma grazie a una maestra un po’ particolare la stanza dei libri si trasforma in una scatola magica. Si prosegue domenica 30 novembre con Papero Alfredo, una nuova e divertente avventura firmata Teatro Pirata, storica compagnia marchigiana specializzata nel teatro per l’infanzia. Il 18 gennaio è la volta di Circo Miranda la produzione di Fontemaggiore che rilegge La tempesta di Shakespeare dando vita a uno spettacolo delicato e visivamente suggestivo, che unisce teatro, arti circensi e musica per raccontare con leggerezza il passaggio dall’infanzia all’età adulta. L’appuntamento dell’8 febbraio è con la nuova produzione di Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu, Elmer – Una tavolozza di emozioni: un affascinante percorso creativo sul potere del teatro come strumento educativo e di sensibilizzazione. Domenica 8 marzo torna al Teatro Vaccaj una delle compagnie più amate dal giovane pubblico: il Teatro Verde di Roma. A chiudere il cartellone di A teatro, bambini! sarà Febo Teatro con Le sorellastre di Cenerentola, una riscrittura originale e ironica della celebre fiaba, raccontata da un trio di artisti di strada che si imbatte nel luogo dove tutto è accaduto.



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