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Ricci a Tolentino con Boschi e Serracchiani:
«Primo atto riconoscere la Palestina»
Carancini soccorso dopo un malore

REGIONALI – Tra le prime iniziative anche il salario minimo. Il candidato governatore del centrosinistra attacca sulla sanità: «Spendiamo 160 milioni di euro e i marchigiani si curano fuori». Lieve malore per l’ex sindaco di Macerata che è stato portato in ospedale

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Da sinistra Maria Elena Boschi, Matteo Ricci e Debora Serracchiani

di Francesca Marsili

«Dal primo ottobre non sarà più possibile lavorare direttamente o indirettamente nella regione Marche se non si pagheranno i propri dipendenti almeno 9 euro l’ora: istituiremo il salario minimo regionale. Il mio primo atto in Consiglio sarà il riconoscimento dello stato della Palestina», così Matteo Ricci dal palco elettorale di Tolentino. Prima dell’inizio del comizio, un lieve malore ha colpito Romano Carancini, candidato del Pd al Consiglio regionale: soccorso dai sanitari del 118 è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Macerata per ulteriori accertamenti: si tratterebbe di uno sbalzo di pressione.

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Romano Carancini, ex sindaco di Maceratese e consigliere regionale uscente, con Debora Serracchiani poco prima del malore

Piazza gremita per il candidato alla presidenza della Regione del Pd Matteo Ricci: al suo fianco le deputate Maria Elena Boschi, Italia Viva, e Debora Serracchiani, del Pd, per la tappa – format “Comizi d’amore”, ricalcando il celebre documentario di Pier Paolo Pasolini. Dalla valigia che accompagna oramai da mesi la sua campagna elettorale, Ricci ha tirato fuori una prenotazione del Cup, simbolo del problema delle liste d’attesa.

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«La domanda che dobbiamo farci è: la sanità è migliorata o peggiorata? Sono convinto che 9 persone su 10 diranno che è peggiorata – ha sottolineato Ricci-. Spediamo 160milioni di euro per i marchigiani che si curano fuori regione. La prima battaglia sarà quella di andare a Roma, ma non prendere ordini come fa il mio competitor, ma affinché la sanità pubblica sia finanziata con almeno del 7% del Pil, per ridurre le liste d’attesa, assumere medici e infermieri».

Ricci ha annunciato anche l’impegno di investire nella salute mentale: «metteremo lo psicologo di comunità e nelle scuole. In questi 5 anni non si è più parlato di disabilità, di invecchiamento della popolazione e delle dipendenze: scomparse dell’agenda della Regione».

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L’intervento di Matteo Ricci

A lanciare un attacco al governatore uscente Francesco Acquaroli e alla premier è stata Debora Serracchiani: «Ho ascoltato gli interventi di ieri a Ancona, la campagna elettorale la fa Giorgia Meloni, che poi torna a Roma, e i problemi restano qui, sulle spalle dei cittadini. Acquaroli sta solo facendo tagli alla sanità, che portano i cittadini verso quella privata. A Matteo dico sempre: non guardare i sondaggi, quando sono stata eletta presidente del Friuli Venezia Giulia mi davano sotto di 8 punti».

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Maria Elena Boschi: «Le Marche hanno bisogno di Matteo Ricci per tornare al centro, dopo 5 anni di governo Acquaroli sono solo al centro della cartina geografica. I dazi di Trump, amici di Meloni e Salvini, la crisi che le aziende marchigiane stanno vivendo rischia di essere ancora più pesante: c’è bisogno di aprirsi a nuovi mercati e on chiudersi come vogliono i sovranità, e attrarre investimenti come ha saputo fare Matteo Ricci quando era sindaco di Pesaro. Gli interventi fatti ieri dalla Meloni a Ancona a sostegno di Acquaroli evidenziano come tutto si regge sui 200 miliardi dati dall’Europa con Recovery fund, che se ci fosse stata la Meloni al governo noi non avremmo avuto, perché in Europa non hanno votato a favore. E oggi rivendicano quei risultati che non sono merito loro».

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Matteo Ricci e Maria Elena Boschi

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