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Giuseppe Conte a tutta su Ricci:
«Con lui ci metto la faccia.
Inchiesta? Dalle carte non emerge nulla»

CIVITANOVA - Il leader Pentastellato chiude il tour nel Maceratese insieme a Matteo Ricci. Sull'alleanza col Pd: «è stato un percorso meditato. Il confronto è stato sui temi e Matteo è stato ben predisposto a raccogliere istanze e obiettivi strategici. Con noi non si litigherà mai per le nomine». Il candidato governatore: «Sono stato il primo sindaco in Italia a scommettere in questa alleanza e oggi siamo in grado di replicarla a livello regionale. Per quattro mesi ci siamo confrontati sul programma. Dai dati Caritas emerge che le Marche figurano tra le regioni dove è più alta la richiesta di aiuto da parte delle famiglie»

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Giuseppe Conte col candidato governatore Matteo Ricci

di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)

«Siamo convintamente alleati del Pd in questa coalizione, l’inchiesta non ci preoccupa, abbiamo letto le carte e non c’è nulla che faccia pensare a delle responsabilità di Matteo Ricci, ci ho messo la faccia e ce la rimetto. La filiera di governo non esiste, l’ho verificato anche in altre regioni».

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Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle ha concluso il suo tour nel maceratese oggi pomeriggio a Civitanova: prima l’arrivo all’hotel Velus, di proprietà del Pentastellato Stefano Mei dove ha pranzato, poi l’approdo al porto dove assieme a Matteo Ricci ha incontrato alcuni sostenitori arrivati per ascoltarlo.

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Con loro l’ex presidente del consiglio si è intrattenuto qualche minuto, giusto in tempo prima dell’arrivo di un rovescio che ha colto però tutti i partecipanti all’interno dello chalet Calamaretto dove si è tenuto il comizio e la presentazione dei candidati maceratesi del Movimento 5 stelle.

Tra loro molta gente comune: «arrivo da Crotone» ha tenuto a salutarlo un operaio che lavora nelle Marche e poi una donna, interista vestita dei colori neroazzurri che ha scherzato con Conte, juventino.

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Durante il comizio il leader pentastellato ha parlato di molte questioni, dall’alleanza col Pd alla sanità, dal riarmo alla povertà e di politica internazionale, concentrandosi soprattutto su Israele.

Sulla scelta di campo dell’alleanza Pd M5S ha detto: «non nascondiamo che è stato un percorso meditato, ma l’importante è fare sintesi politica e governare i processi. Il confronto è stato sui temi e Matteo è stato ben predisposto a raccogliere istanze e obiettivi strategici. Con noi non si litigherà mai per le nomine, ma semmai su come migliorare la vita dei marchigiani che in questi cinque anni è peggiorata. Non credete alla filiera di governo, l’ho constatato anche in altre regioni, non esiste, anzi si deve rispondere al partito senza dare fastidio».

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«Ho parlato in questi giorni con una donna, ha prenotato una mammografia e le hanno dato appuntamento fra due anni. Le Marche che vogliamo costruire non sono quelle che chi ha i soldi può curarsi e chi non li ha no».

Rispetto all’inchiesta per la quale Ricci è indagato Conte è chiaro: «Con spirito franco ho letto le carte e non c’è nulla che possa far emergere sue responsabilità, ci ho messo la faccia e ce la rimetto».

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E poi la politica internazionale con l’occupazione di Gaza da parte di Israele e le vacanze dei soldati nelle Marche: «il governo dovrebbe chiarire perché nelle Marche e in Sardegna sono arrivati soldati che hanno operato a Gaza a “decomprimere”. Persone protette e poi chi vuole rompere l’assedio, cittadini italiani sulla flottiglia non hanno assicurazione di protezione. Gaza è l’ultima tappa dell’umanità e abbiamo un governo complice che con indifferenza non ha tentato ogni misura per fermare questo genocidio. Oltre questo è il precipizio dell’umanità».

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Matteo Ricci ha ribadito i temi della sua campagna elettorale: sanità, trasporto gratis per gli studenti fino al quinto superiore, economia, lavoro. E poi rivendica la visione di aver puntato tutto sull’alleanza fra Pd e Cinquestelle. «Sono stato il primo sindaco in Italia a scommettere in questa alleanza e oggi siamo in grado di replicarla a livello regionale. Per quattro mesi ci siamo confrontati sul programma, punto per punto, arrivando ad una sintesi. E oggi apprezzo che Giuseppe Conte abbia rimesso al centro la sfida nazionale, siamo uniti in cinque regioni, segnale che il metodo messo in campo nelle Marche è quello giusto. Noi siamo quelle forze politiche che guardano la società con gli occhi dei più deboli e fragili, è questa la differenza fra noi e gli altri. In questi anni non si è parlato più di povertà, di autismo, di Alzheimer e disagio mentale.

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Dai dati Caritas emerge che le Marche figurano tra le regioni dove è più alta la richiesta di aiuto da parte delle famiglie e, notizia di oggi, anche rispetto ai redditi medi le Marche sono al di sotto, non vedere la povertà significa mettersi le bende agli occhi. Siamo ad un testa a testa, si vincerà per una manciata di voti, ogni elettore è determinante per vincere le elezioni e ridare speranza ai marchigiani».

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