L’incontro a Fermo
«Andrea Santori deve essere mandato via dalla Svem subito. Non possiamo, in un momento economico come questo, aspettare le elezioni per cambiare persone che hanno svolto ruoli nelle società di competenza della Regione come se ne fossero loro i proprietari» così il candidato governatore del centrosinistra Matteo Ricci. Che ad Acquaroli dice: «la smetta di nascondersi e si assuma le sue responsabilità, lo cambi subito, perché il Cda lo nomina lui.
Santori non ha più la sua fiducia e nemmeno quella di Confindustria. Non aspetti la fine delle elezioni, perché in quel caso lo manderò via io».
Matteo Ricci (foto di Fabio Falcioni)
Ricci cita poi i dati sull’export: «Nel primo trimestre i dati di Confindustria di oggi ci dicono che l’export nelle Marche è calato dell’11%. Questo è avvenuto prima dei dazi che stanno creando ulteriore preoccupazione e incertezza, come che tocchiamo con mano tutti i giorni, nelle tante imprese marchigiane che stiamo visitando. Questo dato sul l’export, rapportato alle notizie dei giornali di oggi, è un dato che stride ulteriormente tra la realtà che va affrontata e la situazione che noi abbiamo di Governo della Regione Marche».
Ricci non si limita a Santori e guarda anche alla sanità nel corso di un incontro all’ospedale di Fermo. «Mi risulta che il presidente uscente stia promettendo a molti medici che cambierà l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Doveva cambiarlo anni fa, anziché affiancargli due tutor, uno con la delega all’edilizia sanitaria e un sottosegretario. Siamo l’unica regione in Italia che ha tre assessori alla Sanità che non fanno per uno» così l‘europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione, oggi pomeriggio, in occasione del presidio davanti all’ospedale di Fermo, assieme a cittadini e amministratori del territorio. «Il sistema sanitario non funziona come dovrebbe – continua il candidato governatore – ed è sottofinanziato. In questi cinque anni è peggiorato tutto e si è andati verso una privatizzazione strisciante della sanità. La prima battaglia che faremo sarà andare a Roma per chiedere che il sistema sanitario nazionale venga finanziato almeno con il 7% del Pil. Così come investiremo nella salute mentale portando lo psicologo nelle scuole e nelle comunità. Siamo ultimi in Italia, un dato inaccettabile».
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