Nabucco, Barbiere e Trovatore
i titoli del Mof 2026.
Niente danza, tornano i Carmina Burana

MACERATA - Nella sala Cesanelli dello Sferisterio svelato il cartellone dell'anno prossimo. La novità è l'opera del "Va, Pensiero" che in arena è stata rappresentata solo 3 volte, l'ultima 13 anni fa. Le tre prime saranno nella stessa settimana d'esordio, quella del 17 luglio. I Carmina Burana prenderanno il posto di una notte della lirica, niente serata di Civitanova Danza. Sulla stagione appena conclusa i dati non sono stati resi noti

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La Conferenza stampa di presentazione della stagione 2026

di Marco Ribechi (foto di Fabio Falcioni)

Sarà Nabucco il nuovo titolo del Macerata opera festival 2026, insieme alle riprese del Barbiere di Siviglia e del Trovatore. Si torna alla formula delle tre prime nella stessa settimana d’esordio ovvero quella del 17 luglio 2026. La stagione lirica totale però perde due date, tra cui la felice collaborazione con Civitanova Danza che non sarà riproposta il prossimo anno nonostante i tantissimi apprezzamenti delle ultime edizioni.

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Nella foto da sinistra Lucia Chiatti, Katiuscia Cassetta, Giuseppe Rivetti, Sandro Parcaroli e Marco Vinco

Oggi, nella sala Piero Cesanelli dello Sferisterio, il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta, il direttore artistico del Mof Marco Vinco e la soprintendente Lucia Chiatti hanno tirato le prime somme della stagione conclusa ieri con un fortunato Macbeth e dato le anticipazioni sull’anno che verrà.

Torna in arena il Nabucco di Giuseppe Verdi, assente dal 2013 e andato in scena in sole due altre occasioni, nel 1981 e nel 1997. Sarà una coproduzione con il teatro di Jesi. «Considerando i 13 anni di assenza è quasi d’obbligo riproporlo – spiega il direttore artistico Marco Vinco – la regia è affidata al belga Paul-Émile Fourny mentre la scenografia al maceratese Benito Leonori. I costumi invece saranno di Giovanni Fiorentini». A guidare la Form il maestro Fabrizio Maria Carminati, per la terza sul podio dello Sferisterio dopo il successo di Norma del 2023 e, soprattutto, del Macbeth di Emma Dante di quest’anno. Considerando che Carminati è il direttore artistico del teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania c’è la possibilità che anche questo ente culturale entri nella produzione. «Del Nabucco mi piace soprattutto il suo spirito risorgimentale – spiega il maestro presente in sala – tipico dell’italianità e con un forte risalto alla cultura ebraica. Speriamo che l’anno prossimo questo esordio sia coronato da un’aura di pace e serenità».

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Il direttore artistico Marco Vinco con l’assessore Katiuscia Cassetta

Le due riprese saranno invece il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini e il Trovatore di Giuseppe Verdi. Il primo è quello realizzato nel 2020 ma poi andato in scena nel 2022 causa Covid con la regia di Daniele Menghini, progetto vincitore del bando 2020 rivolto ad artisti under 35. Alla direzione d’orchestra ci sarà la bacchetta del milanese Gianluca Martinenghi. Infine la terza opera è il Trovatore “del fuoco”, ovvero quello che ha visto nel 2013 la regia di Francisco Negrin, detentore di grande apprezzamento da parte del pubblico. Sarà diretto dal Maestro russo-tedesco Dmitri Jurowski.

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Marco Vinco

Un Trovatore, però “zoppo” di una data poiché ne saranno eseguite solo tre rappresentazioni anziché le consuete quattro. Al suo posto i Carmina Burana di Orff, già proposti felicemente nel 2024 (leggi l’articolo). «Per i Carmina Burana a qualcosa dobbiamo rinunciare – spiega il direttore Vinco – credo che tre repliche del Trovatore siano sufficienti per soddisfare l’interesse del pubblico,  se il botteghino darà riscontro positivo potremmo aggiungere facilmente una quarta». Nel 2024 non si era stati costretti a togliere un’opera per far spazio ai Carmina e il Trovatore è una delle opere più belle di Verdi, molto amata dal pubblico anche nell’allestimento che si andrà a proporre.

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Oltre ad un’opera però la stagione 2026 perde anche la danza e la collaborazione con Civitanova che negli ultimi anni aveva contribuito a portare spettacoli di grande pregio tra cui La Carmen flamenco di Antonio Gades, una delle perle dell’estate (leggi l’articolo). «E’ stato uno spettacolo davvero apprezzato – spiega lo stesso Vinco – tanto che il giorno dopo siamo andati al Teatro Rossini di Civitanova Danza e tutti parlavano di Macerata. Inoltre abbiamo un ottimo rapporto con il direttore Gilberto Santini». Tutto ottimo, non si capisce quindi perché non riproporre questa felice collaborazione che ha comunque una tradizione nell’estate dello Sferisterio. «Possiamo farlo negli anni successivi» glissa Vinco.

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Lucia Chiatti

Parlano di turismo e potenzialità invece il Sindaco Sandro Parcaroli e la soprintendente Lucia Chiatti. «Lo Sferisterio è importante per il turismo della costa – dice Parcaroli, anche presidente dell’Associazione Arena Sferisterio in quanto sindaco di Macerata – ci sono tanti turisti stranieri. Le Marche sono una regione attraente, ci sono più persone in collina che al mare e dobbiamo intercettare questi visitatori».

«I numeri ufficiali saranno dati più avanti quando li avremo analizzati propriamente – spiega Lucia Chiatti commentando sia la stagione conclusa che la 62esima che verrà – lo Sferisterio ha grandi potenzialità, la stagione lirica ha visto grande affluenza di pubblico, addirittura 16mila bambini per i due appuntamenti dedicati a loro. Ciò che sottolineo è la condivisione di intenti, tutto ciò è possibile facendo squadra, creando un gruppo dove con franchezza e lealtà ci si confronta».

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Il sindaco Sandro Parcaroli con Lucia Chiatti

Infine l’assessore Katiuscia Cassetta, in linea con gli apprezzamenti del sindaco Sandro Parcaroli: «Dobbiamo essere capaci di coordinarci per renderci conto del valore dello Sferisterio – spiega l’assessore alla Cultura di Macerata – sono molto soddisfatta del lavoro svolto». Parla di grande successo del 2025 infine Marco Vinco: «La Vedova Allegra è stata una scommessa vinta – spiega il direttore artistico – non si è trattato di una piccola opera ma di un’operetta e ha dimostrato la dignità del genere. L’hanno definita un’opera austro-danubiana e il pubblico è stato diverso da quello delle altre opere, forse incuriosiva il titolo. Per il lavoro svolto ringrazio tutti i protagonisti della stagione e arrivederci all’anno prossimo».

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L’assessore Katiuscia Cassetta

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