Pesca preistorica, focolari millenari
e ceneri dei Campi Flegrei:
le scoperte dei geologi Unicam

CAMERINO - Il gruppo di ricerca della Sezione di Geologia dell'ateneo ha scoperto nella Grotta dei Baffoni a Frasassi oltre 300 reperti tra antiche ceramiche, selci e innumerevoli ossa, coprendo un periodo che, se confermato dagli studi in corso sui materiali, potrebbe estendersi addirittura fino al Paleolitico

- caricamento letture
2ok--650x367

Gli scavi

Un amo da pesca in osso, selci lavorate, una tibia di orso, focolari millenari e ceneri di un’eruzione catastrofica del passato: la Grotta dei Baffoni a Frasassi è tornata a parlare dopo migliaia di anni in cui ha custodito i propri segreti. È infatti grazie al gruppo di ricerca della Sezione di Geologia dell’Università di Camerino, composto da Piero Farabollini, Marco Peter Ferretti, Gaia Pignocchi e Fabrizio Bendia che è stata riaperta e studiata questa “ampolla del tempo”, che ha tenuto nascosti i suoi segreti diversi metri al di sotto delle concrezioni tipiche della grotta.

Le ceneri vulcaniche rinvenute nella cavità sono attribuite a una grande eruzione dei Campi Flegrei, avvenuta circa 14.000 anni fa, le cui emissioni, trasportate dai venti in alta quota, raggiunsero anche le Marche e furono preservate quasi esclusivamente qui, proprio grazie al riparo offerto dall’anfratto. L’amo da pesca in osso con tacche per il cordino è una scoperta rara e preziosa, che racconta la quotidianità del passato con una nitidezza sorprendente.

1ok--650x644

I resti di orsi riportano il tempo indietro a quando la grotta era la tana preferita di questi antichi plantigradi. «I reperti – dicono i geologi Unicam – sono più di 300, tra antiche ceramiche, selci ed innumerevoli ossa, coprendo un periodo che, se confermato dagli studi in corso sui materiali, potrebbe estendersi addirittura fino al Paleolitico. Si è trattato, inoltre, di un’esperienza unica ed estremamente formativa per le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea in Geologia, Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali e Tecnologie e diagnostica per i beni culturali, protagonisti di ritrovamenti che fino ad allora avevano soltanto studiato nei libri».

4-ok--650x367

La ricerca è stata condotta grazie a una sinergia in atto da anni tra l’Università di Camerino e le Grotte di Frasassi, con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, Archeolab e il supporto dell’Associazione Culturale Le Montagne di San Francesco. «Siamo entusiasti di questa straordinaria scoperta che arricchisce ulteriormente il nostro già inestimabile patrimonio storico e naturalistico, desidero ringraziare i geologi dell’Università di Camerino per il loro impegno e la loro dedizione nella ricerca – ha detto l’amministratore delle Grotte di Frasassi Lorenzo Burzacca –. Le Grotte di Frasassi sostengono da sempre i progetti di ricerca sul territorio, riconoscendo l’importanza di esplorare e valorizzare le ricchezze scientifiche e culturali di questa importante area e la collaborazione con l’Università di Camerino rappresenta ancora una volta una concreta dimostrazione di sinergia tra eccellenze marchigiane».



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X