La nuova opera alla scuola Don Bosco
Un tappeto che non si stende a terra ma si solleva su una parete, intrecciando forme, colori e radici culturali. È la nuova opera realizzata dall’artista serbo Predrag Radovanovic, in arte PedjaTe8, sulla facciata della scuola Don Bosco di Civitanova, nell’ambito del progetto “Vedo a colori”, ideato e diretto da Giulio Vesprini.
L’intervento, voluto dall’amministrazione comunale, arricchisce il percorso del Museo d’Arte Urbana cittadino con un’opera che unisce il linguaggio della street art con la memoria della tradizione. Il grande murales, ispirato ai tappeti della cultura balcanica, si fonde armoniosamente con il verde del giardino scolastico, regalando al quartiere un segno visivo di rara potenza e delicatezza.
«Ringrazio Giulio Vesprini per la sua visione culturale autentica e per aver portato nella nostra città un progetto che coniuga bellezza, identità e rigenerazione urbana – le parole dell’assessore all’Urbanistica, Roberta Belletti -. Quest’opera, così come le altre già realizzate nel percorso di “Vedo a Colori”, arricchisce il patrimonio pubblico con messaggi universali e accessibili a tutti, offrendo nuovi significati agli spazi che viviamo ogni giorno. È una testimonianza concreta di come la cultura possa dialogare con il territorio, valorizzare i luoghi esistenti e promuovere consapevolezza, anche su temi centrali come l’ambiente, la cura del paesaggio e il futuro delle nuove generazioni».
Parole condivise dal direttore artistico Giulio Vesprini, che commenta: «Ringrazio l’assessore Belletti per la visione e il sostegno al progetto, che mi ha permesso di curare un altro importante intervento per la città e per le nostre scuole. Attraverso una esplosione di alberi e fiori stilizzati geometricamente, l’artista ha creato un tappeto murale che non solo decora, ma dialoga profondamente con il verde della scuola. È per me motivo di orgoglio aver realizzato un murales diverso dagli altri, che contribuisce alla visione eterogenea e dinamica di “Vedo a Colori”».
un vero peccato che l'assessora all'urbanistica non abbia partecipato al Tabula Talk del Festival Tabula Rasa, nel pomeriggio di domenica 6 luglio. Interessantissimi gli interventi dell'associazione di Prato "Circuito Urbano Temporaneo" e l'altra di Roma "BorderLine", due esperienze di rigenerazione urbana antropica, messe in atto da artisti della pittura, del teatro e della fotografia, nella città a vocazione tessile e nell'altra metropolitana. Apertura e dialogo patrimonio degli artisti da sempre, sono i requisiti che mancano al vissuto di Civitanova, una città a vocazione produttiva con la Cecchetti e con le attività di pesca, in cui è diventato oggi complicato vivere per i residenti per diverse condivisibili ragioni, con un turismo che è passato troppo velocemente da quello di prossimità a quello imprenditoriale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati