«Turni massacranti e personale ridotto,
ma per l’azienda va tutto bene»

INFERMIERI - Il sindacato Nursind contesta il gruppo Kos. La segretaria territoriale Elisabetta Guglielmi: «Situazione insostenibile nei reparti, licenziamenti e dimissioni mettono a rischio la qualità dell’assistenza. Servono risposte, non silenzi»

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Elisabetta Gugliemi e Romina Iannuzzi

Situazione insostenibile, reparti in affanno, turni massacranti e turn over in calo: Nursind denuncia le gravi difficoltà vissute negli ospedali della provincia di Macerata. Secondo la segretaria territoriale, Elisabetta Guglielmi di Nursind, il sindacato ha cercato un confronto con il management del gruppo Kos, che ha però risposto «che andava tutto bene». Ma la realtà, secondo Nursind, è ben diversa: «le comunicazioni avvengono solo per via indiretta, senza un coinvolgimento reale del personale. L’azienda non comunica in modo trasparente e impone dall’oggi al domani cambiamenti organizzativi senza alcun confronto con i lavoratori».

«Siamo a conoscenza – continua la nota diffusa dal sindacato – di oltre 10 licenziamenti tra infermieri e oss nelle ultime settimane. Con 4 o 5 operatori in meno per reparto, ci chiediamo come si possano garantire i turni nei prossimi giorni, vista la grave carenza di personale. A peggiorare il quadro, ci sono malattie prolungate, assenze non coperte, ferie estive senza sostituzioni e numerose dimissioni, dovute a chiamate nel pubblico per condizioni contrattuali migliori. Le uniche “soluzioni” che sono state adottate finora consistono nel sostituire gli infermieri con personale oss o nello spostare continuamente gli infermieri da un reparto all’altro, con ricadute pesanti sul rischio clinico, sullo stress lavorativo e sulla qualità dell’assistenza. Oltre allo stress causato dalla continua rotazione degli infermieri, il rapporto operatore/pazienti è gravemente sbilanciato: un solo infermiere con 20 pazienti, supportato da 2 oss, sempre con 20 pazienti. Parliamo di pazienti riabilitativi ma con un’elevata complessità assistenziale nella pratica quotidiana».

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Andrea Bottega e Romina Iannuzzi

Secondo il sindacato, tutto ciò cade anche e soprattutto sulle spalle dei pazienti. «Gli eventi avversi stanno aumentando, come i ricoveri in urgenza e i trasferimenti per peggioramento clinic negli ospedali per acuti. La ristrutturazione di alcuni locali è usata dall’azienda come giustificazione per non assumere personale a sostituzione delle ferie, portando i reparti a lavorare con un solo infermiere e 40 pazienti nei turni pomeridiani e notturni. Turni massacranti con doppie notti e riposi saltati. Anche l’adeguamento del minutaggio assistenziale previsto dalla normativa regionale per i pazienti con codice 75 è stato gestito in modo discutibile: nel reparto Uri, storicamente considerato d’eccellenza, si è ridotto il numero di infermieri a favore di un aumento degli oss, nonostante la complessità clinica dei pazienti richieda un’assistenza infermieristica continua e specializzata. Situazioni più o meno analoghe si riscontrano in tutti i padiglioni A B e F. Il personale infermieristico Uri ha scritto all’azienda, ma non ha ricevuto alcuna risposta. La percezione di una mancata assistenza è ormai evidente anche ai familiari, ma l’azienda anziché interrogarsi sulle criticità organizzative, continua a scaricare la responsabilità sui professionisti».

A preoccupare è la mancanza di comunicazioni dalla Kos. «Da inizio anno, con la nuova turnazione e la riduzione del personale, si è instaurata una situazione cronica di sotto-organico, dove in molti turni non si raggiunge nemmeno il livello minimo assistenziale. E tutto questo nel silenzio assordante da parte dell’azienda. Purtroppo in situazioni analoghe versano molte strutture della Sanità private non solo nelle Marche. Per questo, il 23 luglio si è svolto a Roma un sit-in del Nursind per denunciare le condizioni in cui versa il personale della sanità privata: contratto scaduto da oltre dieci anni, carenze croniche di personale, turni massacranti, mancata equiparazione con i colleghi del pubblico. Una delegazione del sindacato è stata ricevuta dal capo di Gabinetto del Ministero della Salute, a cui sono state presentate due proposte concrete: aggiornamento vincolato del tariffario Drg, stanziamento di risorse nella manovra economica 2025. Il Ministero ha ascoltato con attenzione, riconosciuto la complessità del lavoro infermieristico e condiviso le criticità esposte, impegnandosi a dare seguito alle richieste presentate». Guglielmi, infermiera e segretaria territoriale Nursing che ha partecipato all’incontro, ha sottolineato l’importanza di un confronto diretto con le istituzioni: «È stato significativo sentire da parte del Capo di gabinetto parole come “criticità organizzative”, “disagio nei turni notturni e festivi”, “complessità assistenziale”. Abbiamo ricevuto attenzione e un impegno preso senza chiedere nulla in cambio, ma riconoscendo il valore sociale del nostro lavoro. Ora attendiamo i fatti».

 

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