L’inaugurazione della statua
Da oggi, in piazza San Marco, di fianco al palazzo municipale di Camporotondo, la statua del poeta indiano Maharishi Valmiki non solo sarà un punto di riferimento per la comunità indiana residente nel territorio, ma anche simbolo di integrazione e accoglienza tra culture.
Il sindaco Massimiliano Micucci
La cerimonia di inaugurazione si è svolta stamattina. Il sindaco di Camporotondo Massimiliano Micucci, ha accolto l’ambasciatrice indiana in Italia, Vani Rao, il viceambasciatore Amararam Gurjar e il presidente dell’Indo-italian culture and welfare association, Vishnu Kumar Soni. Hanno partecipato anche l’assessore del comune di Cessapalombo (altro centro con una numerosa presenza di indiani), Ermanno Micucci, e il comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, Giulia Maggi.
«L’obiettivo del nostro primo ministro – ha ribadito l’ambasciatrice Rao – è quello di rafforzare i rapporti con l’Italia, soprattutto in ambito culturale e religioso. Il tempio dedicato a Valmiki, che custodisce il testo epico Ramayana scritto proprio dal poeta indiano, è un punto di riferimento per molti nostri connazionali che vivono in queste zone e che a ottobre organizzano la festa dedicata a Valmiki».
La statua
È stata poi ribadita l’accoglienza e l’apertura che la comunità indiana ha trovato a Camporotondo: «Qui c’è una comunità inclusiva – ha detto Vishnu Kumar Soni – è per questo che abbiamo scelto questo Comune per ospitare la statua di Valmiki con l’unico tempio dedicato a lui in tutto il Paese. La statua è stata realizzata in India e inviata a Camporotondo dal nostro primo ministro che ringraziamo per la collaborazione».
Il primo cittadino ha tenuto a precisare come l’organizzazione sia stata «una corsa contro il tempo – le sue parole – abbiamo ricevuto il viceambasciatore a marzo scorso e ci ha manifestato la volontà di installare la statua nel nostro comune. Ci siamo allora subito mossi con i permessi necessari e, grazie all’impegno dell’architetto Alessandro Azzolini e dei tecnici del Comune, siamo riusciti in poco tempo a rendere questa richiesta una realtà. Per noi era importante organizzare la cerimonia entro oggi poiché già da domani il viceambasciatore Amararam Gurjar partirà per il Malawi dove andrà a ricoprire l’incarico di ambasciatore». Micucci ha sottolineato anche come Camporotondo sia da anni ormai un esempio di integrazione: «Su 420 residenti – dice – 41 sono di nazionalità indiana, 23 senza cittadinanza e 18 con cittadinanza. Questa comunità fa parte di noi ormai da 30 anni ed è completamente integrata: parliamo di grandi lavoratori, persone rispettose e devote alla famiglia, con un grande senso di appartenenza a questi luoghi. Non potevamo non onorare questo sodalizio accogliendo la richiesta del viceambasciatore. Questa giornata rappresenta l’incontro tra due culture, segno di rispetto e fratellanza, e impegno a custodire ciò che ci unisce: l’umanità e l’amore per questi territori».
Come state riducendo la nostra Italia.....chi li ha fatti entrare nel nostro paese? Con quale visto e a che titolo questa gente é qua? Chi li ha chiamati? Qual é il contributo che costoro recano al nostro paese per cui i nostri familiari hanno versato lacrime e sangue? Che vergogna, una tristezza e una frustrazione continua per i tanti cittadini contribuenti onesti che vorrebbero un' Italia che tutela gli Italiani e non terra di nessuno dove ognuno é libero di fare ciò che preferisce. La misura é colma da mo....
Mo ce manca quella mia , poi siamo al completo
Fa piacere, l'importante è che non disperdiate le ceneri nel lago di caccamo
c'è un buon 50% di italiani che non vede l'ora di farsi mettere i piedi in testa da chiunque, basta che non sia italiano. Che pena!
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……che amarezza!
È veramente triste leggere questi commenti ad un’iniziativa bella ed assolutamente condivisibile. Come lo è costruire una chiesa in India (e ce ne sono molte).