Da sinistra Roberto Mancini, Chiara Ciaramellano, John McCourt e Gerardo Pizzirusso
È Chiara Ciaramellano la vincitrice del premio per la miglior tesi magistrale in Metodologie di Filosofia Teoretica assegnato dall’Università di Macerata, dipartimento di Studi Umanistici, e finanziato dalla Banca di credito cooperativo di Recanati e Colmurano per mille euro. La collaborazione tra le due realtà proseguirà nel nuovo anno accademico, per sostenere lo studio, la riflessione filosofica e il futuro delle giovani generazioni.
Ad ufficializzare il riconoscimento sono stati il rettore John McCourt, il presidente dell’Istituto di credito territoriale Gerardo Pizzirusso e il direttore del dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini, che hanno ricevuto la laureata Unimc, originaria di Pescara. Il lavoro di Ciaramellano è stato scelto per le sue caratteristiche di eccellenza, in particolare per la capacità di coniugare con profondità la riflessione teorica con il vissuto personale.
«La sua tesi riesce a tenere insieme teoria e pratica in modo autentico e coinvolgente» ha sottolineato il rettore McCourt. «Per il nostro istituto è stato un piacere di lavorare a stretto contatto con l’Università, centro importante per il sapere e la crescita delle nuove generazioni» ha commentato il presidente Pizzirusso.
Visibilmente emozionata, Chiara Ciaramellano ha ringraziato l’Ateneo per l’opportunità. «Per me non era affatto scontato poter vivere un percorso come quello che ho fatto all’Università di Macerata. È stato un cammino trasformativo, dove ho incontrato docenti di altissima levatura, sempre disponibili e aperti, che mi hanno fatta sentire accolta e sostenuta. Spesso, da studenti, si ha timore a credere nei propri sogni, nelle proprie aspettative. Io invece ho trovato ascolto, fiducia, e questo mi dà oggi la forza di dire a tutti: abbiate il coraggio di credere nelle vostre emozioni. Oggi si parla tanto, ma sono le azioni concrete a fare la differenza: questo premio è una di quelle azioni, che aprono possibilità e aiutano ciascuno a seguire ciò per cui si sente portato. Sono profondamente felice di aver trovato tutto questo qui».
La tesi premiata “Il teatro come filosofia della trasformazione. Dall’esperienza all’autenticità”, ha ricevuto il plauso unanime della commissione, che ne ha riconosciuto l’originalità nell’intrecciare l’esperienza teatrale, approfondita alla luce dell’opera del maestro Jurij Alschitz, con il pensiero di Etty Hillesum e la filosofia di María Zambrano. «La candidata ha saputo costruire un lavoro ben articolato, rigorosamente argomentato e adeguatamente documentato, in cui dimostra come l’esperienza teatrale possa aprire uno spazio di autenticità e generare una dinamica collettiva dalle forti implicazioni etico-ontologiche. Particolarmente apprezzata anche la capacità di armonizzare la riflessione teoretica con l’esperienza personale e professionale di attrice» dicono dall’Università.
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