Riqualificazione del cimitero,
arrivano 4 milioni e mezzo

TREIA - Approvato il progetto di riqualificazione: lavori su 14 strutture storiche, consolidamento antisismico e abbattimento barriere architettoniche. Il commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli: «L’impegno per restituire futuro al cratere non deve conoscere soste»

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Il cimitero civico di Treia

Approvato il progetto di fattibilità per i lavori di riqualificazione della parte monumentale del cimitero civico di Treia. La struttura era stata danneggiata dal sisma del 2016 e 2017. Il via libera è arrivato dalla conferenza regionale. L’intervento prevede un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro. I lavori riguardano l’insediamento cimiteriale monumentale a nord ovest del centro storico che può essere distinto in tre parti; un impianto originario e due ampliamenti.

«L’impegno e la costanza che stiamo mettendo quotidianamente per restituire futuro al cratere sismico non deve conoscere soste – spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Ci sono comunità che devono rimettere insieme i pezzi, e noi siamo qui per questo. Mi conforta sapere che lo stiamo facendo al meglio, grazie soprattutto alla filiera composta dai Comuni, dall’ufficio speciale Ricostruzione e dalla Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli, che opera con puntualità ed efficienza».

L’impianto originario risale alla seconda metà del 19esimo secolo. Le opere previste riguardano 14 unità strutturali per una superficie complessiva superiore ai 3mila metri quadrati e comprendono interventi locali di consolidamento, miglioramento sismico, adeguamento impiantistico e abbattimento delle barriere architettoniche. L’edificazione dell’impianto originario dovrebbe risalire agli anni tra il 1870 e il 1900. A ciò si giunge affidandosi alla relazione del progettista, Alessandro Chelini, redatta nel settembre del 1870 per conto dell’Amministrazione comunale e ad oggi conservata negli archivi comunali, secondo cui il nuovo cimitero sarebbe stato costruito sul luogo della struttura già esistente, “attuale muro di cinta”, e la cui realizzazione avrebbe dovuto impiegare circa dieci anni.



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